At some point in life, whether consciously or unconsciously, everyone has utilized the effects of cold to alleviate physical or psychological discomfort. Whether it involved the medical recommendation of applying ice packs to reduce swelling or traditional home remedies such as running cold water over the wrists to mitigate the summer heat, many have experienced its apparent benefits. However, do these effects have a physiological basis, or are they merely a placebo? In recent years, an increasing number of scientific studies have been published that, at least seemingly, challenge the long-standing notion of intentional cold exposure as a universal remedy (Bosak et al., 2009; Crystal et al., 2013; Goodall et al., 2008). These studies do not simply address the general principle of heat withdrawal but rather focus on specific, well-established therapeutic practices, such as full-body immersion in extremely cold environments, ice baths, exposure to freezing temperatures through specialized chambers, or the more commonly known cold showers. These techniques fall under the broad term "cryotherapy," which encompasses all therapeutic interventions that leverage cold exposure. Despite its widespread use today, particularly as a complementary method for muscle recovery among professional athletes worldwide, the actual efficacy and mechanisms of cryotherapy have long been a subject of scientific debate. The term "cryotherapy" derives from the Greek words kryos (cold) and therapeia (treatment) and refers to a range of therapeutic techniques that utilize low temperatures to achieve physical and psychological benefits. Over the past decades, cryotherapy has gained significant popularity, expanding into both the medical and sports fields. It is primarily employed for its potential to reduce inflammation, alleviate pain, and shorten muscle recovery time. However, the historical roots of cryotherapy extend far beyond modern applications, demonstrating that cold exposure has been recognized as a powerful tool for promoting health and well-being across different cultures and historical periods (Allan et al., 2022). 1.2. Objectives of the Thesis This thesis aims to provide an in-depth exploration of the benefits and contraindications of cryotherapy by analyzing its modern applications and the underlying scientific mechanisms. The primary objectives include: Examining the benefits of cryotherapy: Investigating how exposure to cold may enhance physical performance, reduce inflammation, and promote mental well-being by regulating hormones, neurotransmitters, and other key substances essential for homeostasis. Assessing the effectiveness of different techniques: Comparing whole-body cryotherapy (WBC) and cold water immersion (CWI) by evaluating scientific studies on their physiological and psychological benefits. The ultimate goal of this thesis is to offer a comprehensive understanding of cryotherapy, supported by scientific evidence, and potentially provide a practical guide for its safe and optimal use as a therapeutic tool. Through a critical analysis of the existing literature, this study seeks to outline both the advantages and limitations of cryotherapy, determining when and how it can be effectively and safely applied. It is important to emphasize that, while the findings presented in this thesis align with current scientific knowledge, this work should not be interpreted as medical advice. Cryotherapy should not be regarded as a universal remedy.

Tutti, almeno una volta nella propria vita, sia consciamente che inconsciamente, abbiamo utilizzato il “freddo” per far fronte a qualche sensazione di disagio psico-fisico. Che ci siano stati imposti, sotto consiglio medico, impacchi di ghiaccio per ridurre tumefazioni o i classici metodi della nonna come far scorrere acqua fredda sui polsi per patire di meno l’afa estiva, abbiamo tutti sperimentato i suoi, almeno apparenti, benefici. Ma alla base di questi risultati ci sono davvero delle ragioni fisiologiche o si tratta semplicemente di effetto placebo? Al giorno d’oggi infatti, vengono pubblicati sempre più articoli scientifici che, almeno apparentemente sembrano “smontare” questo grande mito dell’esposizione intenzionale al freddo come medicina universale/panacea (Bosak et al. 2009; Crystal et al. 2013; Goodall et al. 2008). Questi articoli non si riferiscono generalmente alla pratica di sottrarre calore ma più specificatamente a determinate terapie ben precise e consolidate, quali l’immersione del corpo in ambienti estremamente freddi; quali bagni di ghiaccio, esposizione a temperature proibitive attraverso appositi involucri o più comunemente le docce fredde. Queste pratiche sono conosciute al giorno d’oggi con il termine generico di “crioterapia” , il quale si riferisce appunto a tutti quegli interventi che coinvolgono terapie del freddo. Infatti, nonostante la crioterapia sia largamente utilizzata ancora al giorno d’oggi come metodo complementare di recupero muscolare da un gran numero di atleti nel mondo, la sua reale efficacia e modalità d’intervento è sempre stata messa in discussione. La crioterapia, termine che deriva dal greco “kryos” (freddo) e “therapeia” (cura), si riferisce a una serie di tecniche terapeutiche che sfruttando le basse temperature riescono ad ottenere benefici a livello fisico e mentale. Questa pratica, negli ultimi decenni, ha guadagnato sempre più popolarità fino ad approdare in campo medico e sportivo. Principalmente viene usata per la sua capacità di ridurre l'infiammazione, alleviare il dolore e ridurre i tempi di recupero muscolare. Tuttavia, la storia della crioterapia affonda le radici in tempi molto più antichi, dimostrando come il freddo sia sempre stato considerato uno strumento potente per promuovere la salute e il benessere in diverse culture e contesti (Allan et al. 2022). 1.2. Obiettivi della tesi Questa tesi si propone di esplorare in modo approfondito i benefici e le controindicazioni della crioterapia, analizzando le sue applicazioni moderne e i meccanismi scientifici che ne sottostanno. Gli obiettivi principali sono: ● Analizzare i benefici della crioterapia: esaminando come l’esposizione al freddo possa migliorare la performance fisica, ridurre l’infiammazione e promuovere la salute mentale attraverso la regolazione di ormoni, neurotrasmettitori ed altre sostanze essenziali per l’omeostasi. ● Valutare l’efficacia delle diverse tecniche: comparando la crioterapia corporea totale (WBC) e l'immersione in acqua fredda (CWI), mettendo a confronto i risultati di studi scientifici in merito ai benefici psico-fisici. Lo scopo finale di questa tesi è fornire una comprensione dettagliata della crioterapia, sostenuta da evidenze scientifiche, e possibilmente suggerire una guida pratica per l'uso sicuro e ottimale del freddo come strumento terapeutico. Attraverso un’analisi critica della letteratura esistente, si mira a delineare un quadro chiaro dei benefici e dei limiti di questa pratica, al fine di determinare quando e come essa possa essere utilizzata in modo efficace e sicuro. È importante sottolineare che, nonostante i seguenti risultati siano approvati dalla comunità scientifica, questa tesi di laurea magistrale non deve essere intesa come consiglio medico e la crioterapia non dovrebbe essere considerata una panacea universale.

Crioterapia e Performance Sportiva: Aspetti Fisiologici, Protocolli e Applicazioni Terapeutiche

MEZZATESTA, LEONARDO
2023/2024

Abstract

Tutti, almeno una volta nella propria vita, sia consciamente che inconsciamente, abbiamo utilizzato il “freddo” per far fronte a qualche sensazione di disagio psico-fisico. Che ci siano stati imposti, sotto consiglio medico, impacchi di ghiaccio per ridurre tumefazioni o i classici metodi della nonna come far scorrere acqua fredda sui polsi per patire di meno l’afa estiva, abbiamo tutti sperimentato i suoi, almeno apparenti, benefici. Ma alla base di questi risultati ci sono davvero delle ragioni fisiologiche o si tratta semplicemente di effetto placebo? Al giorno d’oggi infatti, vengono pubblicati sempre più articoli scientifici che, almeno apparentemente sembrano “smontare” questo grande mito dell’esposizione intenzionale al freddo come medicina universale/panacea (Bosak et al. 2009; Crystal et al. 2013; Goodall et al. 2008). Questi articoli non si riferiscono generalmente alla pratica di sottrarre calore ma più specificatamente a determinate terapie ben precise e consolidate, quali l’immersione del corpo in ambienti estremamente freddi; quali bagni di ghiaccio, esposizione a temperature proibitive attraverso appositi involucri o più comunemente le docce fredde. Queste pratiche sono conosciute al giorno d’oggi con il termine generico di “crioterapia” , il quale si riferisce appunto a tutti quegli interventi che coinvolgono terapie del freddo. Infatti, nonostante la crioterapia sia largamente utilizzata ancora al giorno d’oggi come metodo complementare di recupero muscolare da un gran numero di atleti nel mondo, la sua reale efficacia e modalità d’intervento è sempre stata messa in discussione. La crioterapia, termine che deriva dal greco “kryos” (freddo) e “therapeia” (cura), si riferisce a una serie di tecniche terapeutiche che sfruttando le basse temperature riescono ad ottenere benefici a livello fisico e mentale. Questa pratica, negli ultimi decenni, ha guadagnato sempre più popolarità fino ad approdare in campo medico e sportivo. Principalmente viene usata per la sua capacità di ridurre l'infiammazione, alleviare il dolore e ridurre i tempi di recupero muscolare. Tuttavia, la storia della crioterapia affonda le radici in tempi molto più antichi, dimostrando come il freddo sia sempre stato considerato uno strumento potente per promuovere la salute e il benessere in diverse culture e contesti (Allan et al. 2022). 1.2. Obiettivi della tesi Questa tesi si propone di esplorare in modo approfondito i benefici e le controindicazioni della crioterapia, analizzando le sue applicazioni moderne e i meccanismi scientifici che ne sottostanno. Gli obiettivi principali sono: ● Analizzare i benefici della crioterapia: esaminando come l’esposizione al freddo possa migliorare la performance fisica, ridurre l’infiammazione e promuovere la salute mentale attraverso la regolazione di ormoni, neurotrasmettitori ed altre sostanze essenziali per l’omeostasi. ● Valutare l’efficacia delle diverse tecniche: comparando la crioterapia corporea totale (WBC) e l'immersione in acqua fredda (CWI), mettendo a confronto i risultati di studi scientifici in merito ai benefici psico-fisici. Lo scopo finale di questa tesi è fornire una comprensione dettagliata della crioterapia, sostenuta da evidenze scientifiche, e possibilmente suggerire una guida pratica per l'uso sicuro e ottimale del freddo come strumento terapeutico. Attraverso un’analisi critica della letteratura esistente, si mira a delineare un quadro chiaro dei benefici e dei limiti di questa pratica, al fine di determinare quando e come essa possa essere utilizzata in modo efficace e sicuro. È importante sottolineare che, nonostante i seguenti risultati siano approvati dalla comunità scientifica, questa tesi di laurea magistrale non deve essere intesa come consiglio medico e la crioterapia non dovrebbe essere considerata una panacea universale.
Cryotherapy and Sports Performance: Physiological Aspects, Protocols, and Therapeutic Applications
At some point in life, whether consciously or unconsciously, everyone has utilized the effects of cold to alleviate physical or psychological discomfort. Whether it involved the medical recommendation of applying ice packs to reduce swelling or traditional home remedies such as running cold water over the wrists to mitigate the summer heat, many have experienced its apparent benefits. However, do these effects have a physiological basis, or are they merely a placebo? In recent years, an increasing number of scientific studies have been published that, at least seemingly, challenge the long-standing notion of intentional cold exposure as a universal remedy (Bosak et al., 2009; Crystal et al., 2013; Goodall et al., 2008). These studies do not simply address the general principle of heat withdrawal but rather focus on specific, well-established therapeutic practices, such as full-body immersion in extremely cold environments, ice baths, exposure to freezing temperatures through specialized chambers, or the more commonly known cold showers. These techniques fall under the broad term "cryotherapy," which encompasses all therapeutic interventions that leverage cold exposure. Despite its widespread use today, particularly as a complementary method for muscle recovery among professional athletes worldwide, the actual efficacy and mechanisms of cryotherapy have long been a subject of scientific debate. The term "cryotherapy" derives from the Greek words kryos (cold) and therapeia (treatment) and refers to a range of therapeutic techniques that utilize low temperatures to achieve physical and psychological benefits. Over the past decades, cryotherapy has gained significant popularity, expanding into both the medical and sports fields. It is primarily employed for its potential to reduce inflammation, alleviate pain, and shorten muscle recovery time. However, the historical roots of cryotherapy extend far beyond modern applications, demonstrating that cold exposure has been recognized as a powerful tool for promoting health and well-being across different cultures and historical periods (Allan et al., 2022). 1.2. Objectives of the Thesis This thesis aims to provide an in-depth exploration of the benefits and contraindications of cryotherapy by analyzing its modern applications and the underlying scientific mechanisms. The primary objectives include: Examining the benefits of cryotherapy: Investigating how exposure to cold may enhance physical performance, reduce inflammation, and promote mental well-being by regulating hormones, neurotransmitters, and other key substances essential for homeostasis. Assessing the effectiveness of different techniques: Comparing whole-body cryotherapy (WBC) and cold water immersion (CWI) by evaluating scientific studies on their physiological and psychological benefits. The ultimate goal of this thesis is to offer a comprehensive understanding of cryotherapy, supported by scientific evidence, and potentially provide a practical guide for its safe and optimal use as a therapeutic tool. Through a critical analysis of the existing literature, this study seeks to outline both the advantages and limitations of cryotherapy, determining when and how it can be effectively and safely applied. It is important to emphasize that, while the findings presented in this thesis align with current scientific knowledge, this work should not be interpreted as medical advice. Cryotherapy should not be regarded as a universal remedy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/163497