This study was born during the internship at Natura House S.p.A., where I studied the formulation and preparation of various types of cosmetics, as well as the analyses that are carried out afterwards (control of density, pH, viscosity) in order to validate their suitability. The aim of the thesis is to illustrate how Acmella oleracea and Dendrobium nobile, the plants that I chose to study in depth, have positive effects in accelerating the complete healing of newly formed scars, promoting the deposition of collagen and at the same time providing protection from UV radiation, an effect mainly linked to the polysaccharides of Dendrobium nobile. The results of the reported studies highlight that the extract of A. oleracea improves the production of fibroblasts and therefore also the deposition of collagen. D. nobile polysaccharides, thanks to their protective action against UV radiation, are able to restore cellular vitality and keep their functions intact: promoting the activity of fibroblasts and antioxidant enzymes, preventing senescence and especially the degradation caused by metalloproteases. In conclusion, these plants are perfect for healing scars and for optimal skin protection, especially if the scar is exposed.
Questo studio è nato nell’ambito del tirocinio svolto presso Natura House S.p.A., dove ho approfondito la formulazione e preparazione di varie tipologie di cosmetici, nonché le analisi che si fanno a seguito (controllo densità, pH, viscosità) al fine di validarne l’idoneità. Scopo della tesi è illustrare come Acmella oleracea e Dendrobium nobile, le piante che ho scelto di approfondire, abbiano effetti positivi nell’accelerare la completa rimarginazione delle cicatrici neoformate, favorendo la deposizione di collagene e al contempo fornendo protezione dalla radiazione UV, effetto prevalentemente legato ai polisaccaridi del Dendrobium nobile. I risultati degli studi riportati evidenziano che l’estratto di A. oleracea migliora la produzione di fibroblasti e quindi anche della deposizione di collagene. I polisaccaridi D. nobile, grazie alla loro azione di protezione contro la radiazione UV, sono in grado di ripristinare la vitalità cellulare e di mantenerne intatte le funzioni: favorire l’attività dei fibroblasti e degli enzimi antiossidanti, impedirne la senescenza e soprattutto la degradazione causata dalle metalloproteasi. In conclusione, queste piante si prestano alla perfezione per la rimarginazione delle cicatrici e per un’ottimale protezione della cute, soprattutto se la cicatrice si trova esposta.
"Acmella oleracea e Dendrobium nobile, due piante dall'America delle antiche civiltà e dal lontano Oriente per la rimarginazione delle cicatrici".
IERARDI, CHIARA
2023/2024
Abstract
Questo studio è nato nell’ambito del tirocinio svolto presso Natura House S.p.A., dove ho approfondito la formulazione e preparazione di varie tipologie di cosmetici, nonché le analisi che si fanno a seguito (controllo densità, pH, viscosità) al fine di validarne l’idoneità. Scopo della tesi è illustrare come Acmella oleracea e Dendrobium nobile, le piante che ho scelto di approfondire, abbiano effetti positivi nell’accelerare la completa rimarginazione delle cicatrici neoformate, favorendo la deposizione di collagene e al contempo fornendo protezione dalla radiazione UV, effetto prevalentemente legato ai polisaccaridi del Dendrobium nobile. I risultati degli studi riportati evidenziano che l’estratto di A. oleracea migliora la produzione di fibroblasti e quindi anche della deposizione di collagene. I polisaccaridi D. nobile, grazie alla loro azione di protezione contro la radiazione UV, sono in grado di ripristinare la vitalità cellulare e di mantenerne intatte le funzioni: favorire l’attività dei fibroblasti e degli enzimi antiossidanti, impedirne la senescenza e soprattutto la degradazione causata dalle metalloproteasi. In conclusione, queste piante si prestano alla perfezione per la rimarginazione delle cicatrici e per un’ottimale protezione della cute, soprattutto se la cicatrice si trova esposta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/163431