Fast fashion e greenwashing: analisi critica e strategie a confronto

The clothing industry has undergone a rapid transformation with the advent of fast fashion, driven by the introduction of a production model based on speed, affordability, and the continuous renewal of collections. However, its environmental and social impact has been significant, given the high levels of pollution and labor exploitation. In response to the growing demand for sustainability, many companies adopt green marketing strategies, often resorting to greenwashing, the dissemination of misleading environmental claims to enhance their image without making real structural changes. Through the case studies of Shein and Temu, this research examines the strategies adopted by key industry players and the reputational consequences of such practices. Furthermore, it highlights the commitment of institutions in the fight against greenwashing, emphasizing the introduction of stricter regulations to ensure transparency and corporate accountability. By analyzing the existing literature and considering the findings obtained, this study demonstrates that greenwashing not only distorts the perception of sustainability but also poses a risk to business strategies, ultimately compromising a company’s credibility and long-term growth. This research aims to provide a critical perspective on the future of fast fashion, underscoring the urgent need for an eco-sustainable shift through the adoption of more responsible production models.

Il settore dell’abbigliamento ha subito un cambiamento repentino con l’avvento del fast fashion, dettato dall’introduzione di un modello produttivo basato su velocità, accessibilità e rinnovo continuo delle collezioni. Tuttavia, il suo impatto ambientale e sociale è stato incisivo, dati gli elevati livelli di inquinamento e sfruttamento della manodopera. Per rispondere alla crescente domanda di sostenibilità, molte aziende adottano strategie di marketing green, spesso ricorrendo al greenwashing, ovvero la diffusione di dichiarazioni ambientali ingannevoli per migliorare la propria immagine senza reali cambiamenti strutturali. Attraverso lo studio dei casi Shein e Temu, vengono esaminate le strategie adottate dai principali attori del settore e le conseguenze reputazionali che queste pratiche comportano. La ricerca evidenzia inoltre l’impegno delle istituzioni nella lotta contro l’ambientalismo di facciata, sottolineando l’introduzione di normative più stringenti per garantire trasparenza e responsabilità aziendale. Attraverso l’indagine della letteratura e alla luce dei risultati ottenuti, questo elaborato evidenzia come il greenwashing, non solo distorca la percezione della sostenibilità, ma rappresenti un rischio per le strategie di business delle aziende stesse compromettendone la credibilità e la crescita nel lungo termine. La ricerca si propone di offrire una chiave di lettura critica sul futuro del fast fashion, evidenziando la necessità di un cambiamento ecosostenibile adottando modelli produttivi più responsabili.