More than a decade has passed since the Russian Federation has illegally occupied and annexed Crimea, which despite being still considered by most of the international community as an integral part of the Ukrainian sovereign state, has fallen for all intents and purposes under the Russian jurisdiction since March 2014. The present piece of research aims at analysing the policies implemented by the Russian and Crimean authorities in the region in the aftermath of its occupation. A detailed analysis of the normative acts issued in the peninsula will demonstrate that the willingness of the Russian and Crimean administrative structures from the very outset has always been that of completely incorporating the territory in a way that would resist any attempt of reintegration by the Ukrainian government, even in the case of a potential conflict resolution. In this research work, the author will mainly focus on two primary strategies employed to achieve this objective: interference with property rights and demographic shifts. The thesis will be structured as follows: the first chapter will present the historical background and describe the main events that led to the occupation of Crimea, starting from the Maidan events. It will examine the consequences these events had on the Autonomous Republic of Crimea, culminating in the controversial referendum of March 16 and the subsequent annexation of the peninsula by the Russian Federation on March 18. Moreover, the process of “russification” will be taken into consideration, by outlining the main policies whereby the Crimean and Russian governments tried to erase any trace of the Ukrainian sovereignty and identity from the region. The second chapter will shed light on the thematic issue of property rights. Firstly, the international legal framework concerning property rights under occupation will be presented. Drawing on this foundation, the framework will be applied to the Crimean case, trying to identify the responsibilities of the Russian occupying authorities and identifying its breaches under international law. Secondly, the processes of nationalisation carried out from the moment of secession from Ukraine by the Crimean government will be taken into analysis, both as regard private and state-owned properties. Finally, some judicial rulings that resulted from these nationalisation processes will be brought as case studies to better understand the functioning of property rights and the mechanisms of confiscation and compensation according to international law. In the last chapter there will be a focus on some strategic programmes and initiatives implemented by the occupying authorities on the Crimean territory, such as the Free Economic Zone (FEZ), designed to attract investment and shape economic and social landscapes. Additionally, the objectives and impacts of the “Socio-Economic Development of Crimea and Sevastopol” programme will be discussed, especially in terms of migration and population replacement. Finally, there will be a description of those policies encouraging migration from Russia, how these impact property rights, and the socio-political implications for Crimean identity and demographic composition.

Sono trascorsi più di dieci anni dall’occupazione e dall’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa. Nonostante la maggior parte della comunità internazionale la consideri ancora parte integrante dello Stato sovrano ucraino, la penisola è di fatto sotto la giurisdizione russa da marzo del 2014. Il presente lavoro di ricerca si propone di analizzare le politiche attuate dalle autorità russe e crimeane nella regione a seguito dell’occupazione. Verrà condotta un’analisi di alcuni atti normativi emanati nella penisola, al fine di dimostrare come le strutture amministrative occupanti abbiano fin dall’inizio perseguito l’obiettivo di incorporare completamente il territorio in modo tale da rendere estremamente complicato qualsiasi tentativo di reintegrazione da parte del governo ucraino, anche nell’eventualità di una risoluzione del conflitto. La ricerca si focalizzerà principalmente su due metodi strategici impiegati per raggiungere tale obiettivo: l’interferenza con i diritti di proprietà e i cambiamenti demografici. Il primo capitolo fornirà il contesto storico e descriverà i principali eventi che hanno portato all’occupazione della Crimea, a partire dagli eventi di Maidan. Verranno esaminate le ripercussioni di tali eventi sulla Repubblica Autonoma di Crimea, conclusisi nel controverso referendum del 16 marzo e nella successiva annessione della penisola alla Federazione Russa, avvenuta il 18 marzo. Inoltre, verrà analizzato il processo di “russificazione,” delineando le principali politiche attraverso cui il governo di Crimea e quello russo hanno cercato di cancellare ogni traccia dell’identità ucraina dalla regione. Il secondo capitolo si focalizzerà sul tema dei diritti di proprietà. In primo luogo, verrà presentato il quadro giuridico internazionale relativo ai diritti di proprietà in contesti di occupazione. Tale quadro sarà poi applicato al caso della Crimea, con l’obiettivo di individuare le responsabilità delle autorità occupanti russe e le violazioni del diritto internazionale. In secondo luogo, verranno analizzati i processi di nazionalizzazione intrapresi dal governo crimeano a partire dal momento di secessione dall’Ucraina, sia per quanto riguarda i beni privati che quelli statali. Infine, verranno presentati alcuni casi giudiziari derivanti da questi processi di nazionalizzazione, al fine di comprendere meglio il funzionamento dei diritti di proprietà e i meccanismi di confisca e compensazione in base al diritto internazionale. L’ultimo capitolo si concentrerà su alcuni programmi e iniziative strategici, ideati dalle autorità occupanti in Crimea, come ad esempio la Zona Economica Libera (Free Economic Zone, FEZ), progettata per attrarre investimenti e ridefinire il panorama economico e sociale della regione. Inoltre, saranno discussi gli obiettivi e gli impatti del programma di “Sviluppo Socio-Economico della Crimea e di Sebastopoli” con particolare attenzione ai cambiamenti demografici derivanti da esso. Infine, verranno descritte le politiche volte a incoraggiare la migrazione della popolazione russa nell’area, analizzando il loro impatto sui diritti di proprietà e le implicazioni socio-politiche per l’identità e la composizione demografica della Crimea.

Diritti di proprietà e cambiamenti demografici in Crimea dopo l'annessione russa

RACO, MARTINA
2023/2024

Abstract

Sono trascorsi più di dieci anni dall’occupazione e dall’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa. Nonostante la maggior parte della comunità internazionale la consideri ancora parte integrante dello Stato sovrano ucraino, la penisola è di fatto sotto la giurisdizione russa da marzo del 2014. Il presente lavoro di ricerca si propone di analizzare le politiche attuate dalle autorità russe e crimeane nella regione a seguito dell’occupazione. Verrà condotta un’analisi di alcuni atti normativi emanati nella penisola, al fine di dimostrare come le strutture amministrative occupanti abbiano fin dall’inizio perseguito l’obiettivo di incorporare completamente il territorio in modo tale da rendere estremamente complicato qualsiasi tentativo di reintegrazione da parte del governo ucraino, anche nell’eventualità di una risoluzione del conflitto. La ricerca si focalizzerà principalmente su due metodi strategici impiegati per raggiungere tale obiettivo: l’interferenza con i diritti di proprietà e i cambiamenti demografici. Il primo capitolo fornirà il contesto storico e descriverà i principali eventi che hanno portato all’occupazione della Crimea, a partire dagli eventi di Maidan. Verranno esaminate le ripercussioni di tali eventi sulla Repubblica Autonoma di Crimea, conclusisi nel controverso referendum del 16 marzo e nella successiva annessione della penisola alla Federazione Russa, avvenuta il 18 marzo. Inoltre, verrà analizzato il processo di “russificazione,” delineando le principali politiche attraverso cui il governo di Crimea e quello russo hanno cercato di cancellare ogni traccia dell’identità ucraina dalla regione. Il secondo capitolo si focalizzerà sul tema dei diritti di proprietà. In primo luogo, verrà presentato il quadro giuridico internazionale relativo ai diritti di proprietà in contesti di occupazione. Tale quadro sarà poi applicato al caso della Crimea, con l’obiettivo di individuare le responsabilità delle autorità occupanti russe e le violazioni del diritto internazionale. In secondo luogo, verranno analizzati i processi di nazionalizzazione intrapresi dal governo crimeano a partire dal momento di secessione dall’Ucraina, sia per quanto riguarda i beni privati che quelli statali. Infine, verranno presentati alcuni casi giudiziari derivanti da questi processi di nazionalizzazione, al fine di comprendere meglio il funzionamento dei diritti di proprietà e i meccanismi di confisca e compensazione in base al diritto internazionale. L’ultimo capitolo si concentrerà su alcuni programmi e iniziative strategici, ideati dalle autorità occupanti in Crimea, come ad esempio la Zona Economica Libera (Free Economic Zone, FEZ), progettata per attrarre investimenti e ridefinire il panorama economico e sociale della regione. Inoltre, saranno discussi gli obiettivi e gli impatti del programma di “Sviluppo Socio-Economico della Crimea e di Sebastopoli” con particolare attenzione ai cambiamenti demografici derivanti da esso. Infine, verranno descritte le politiche volte a incoraggiare la migrazione della popolazione russa nell’area, analizzando il loro impatto sui diritti di proprietà e le implicazioni socio-politiche per l’identità e la composizione demografica della Crimea.
Property Rights and Demographic Shifts in Crimea in the aftermath of Russia’s annexation
More than a decade has passed since the Russian Federation has illegally occupied and annexed Crimea, which despite being still considered by most of the international community as an integral part of the Ukrainian sovereign state, has fallen for all intents and purposes under the Russian jurisdiction since March 2014. The present piece of research aims at analysing the policies implemented by the Russian and Crimean authorities in the region in the aftermath of its occupation. A detailed analysis of the normative acts issued in the peninsula will demonstrate that the willingness of the Russian and Crimean administrative structures from the very outset has always been that of completely incorporating the territory in a way that would resist any attempt of reintegration by the Ukrainian government, even in the case of a potential conflict resolution. In this research work, the author will mainly focus on two primary strategies employed to achieve this objective: interference with property rights and demographic shifts. The thesis will be structured as follows: the first chapter will present the historical background and describe the main events that led to the occupation of Crimea, starting from the Maidan events. It will examine the consequences these events had on the Autonomous Republic of Crimea, culminating in the controversial referendum of March 16 and the subsequent annexation of the peninsula by the Russian Federation on March 18. Moreover, the process of “russification” will be taken into consideration, by outlining the main policies whereby the Crimean and Russian governments tried to erase any trace of the Ukrainian sovereignty and identity from the region. The second chapter will shed light on the thematic issue of property rights. Firstly, the international legal framework concerning property rights under occupation will be presented. Drawing on this foundation, the framework will be applied to the Crimean case, trying to identify the responsibilities of the Russian occupying authorities and identifying its breaches under international law. Secondly, the processes of nationalisation carried out from the moment of secession from Ukraine by the Crimean government will be taken into analysis, both as regard private and state-owned properties. Finally, some judicial rulings that resulted from these nationalisation processes will be brought as case studies to better understand the functioning of property rights and the mechanisms of confiscation and compensation according to international law. In the last chapter there will be a focus on some strategic programmes and initiatives implemented by the occupying authorities on the Crimean territory, such as the Free Economic Zone (FEZ), designed to attract investment and shape economic and social landscapes. Additionally, the objectives and impacts of the “Socio-Economic Development of Crimea and Sevastopol” programme will be discussed, especially in terms of migration and population replacement. Finally, there will be a description of those policies encouraging migration from Russia, how these impact property rights, and the socio-political implications for Crimean identity and demographic composition.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/163303