This paper explores the concept of social dangerousness in relation to criminal individuals, analyzing the security measures designed by Italian law for the care and control of such subjects. The topic starts from the historical context of the concept of dangerousness, passing through the schools of thought that have attempted to interpret and address this characteristic, from the classical view of crime as an expression of free will to the positive understanding of crime as the result of psychological pathologies. The focus is on criminal responsibility, which excludes from punishment those who are socially dangerous but not criminally responsible due to mental illness. The paper also examines the concept of recidivism and the prognostic judgment, highlighting the difficulties and uncertainties of such unstable evaluations. The paper analyzes the Italian security measures, particularly probation and the Residences for the Execution of Security Measures (REMS), emphasizing the limited availability of adequate facilities and the problems arising from long waiting lists. The paper concludes with a reflection on the need to prioritize the understanding of deviant behaviors, rather than focusing exclusively on defending society from the dangerousness of individuals, suggesting possible solutions to improve the treatment and reintegration system for high-risk individuals.

Il presente elaborato esplora il concetto di pericolosità sociale in relazione agli individui delinquenti, analizzando le misure di sicurezza previste dall'ordinamento italiano per la cura e il controllo di tali soggetti. Il tema si sviluppa a partire dalla storicità del concetto di pericolosità, passando attraverso le scuole di pensiero che hanno cercato di interpretare e trattare questa caratteristica, dalla visione classica della criminalità come espressione di libero arbitrio alla comprensione positiva del reato come esito di patologie psicologiche. L'accento viene posto sull'imputabilità, che esclude dalla pena coloro che sono socialmente pericolosi ma non imputabili, a causa di infermità mentale. Si esamina anche la disciplina della recidiva e il giudizio prognostico, sottolineando le difficoltà e le incertezze di tale valutazione incerta. Vengono analizzate le misure di sicurezza italiane, in particolare quelle della libertà vigilata e del ricovero nelle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), evidenziando la scarsa disponibilità di strutture adeguate e le problematiche derivanti dalle lunghe liste d’attesa. L’elaborato si conclude con una riflessione sulla necessità di dare priorità alla comprensione dei comportamenti devianti, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla difesa della società contro la pericolosità degli individui, suggerendo possibili soluzioni per migliorare il sistema di trattamento e reinserimento dei soggetti a rischio.

La pericolosità sociale: Caratteristiche e limiti degli accertamenti di stato in Italia

SANTORO, DONATELLA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato esplora il concetto di pericolosità sociale in relazione agli individui delinquenti, analizzando le misure di sicurezza previste dall'ordinamento italiano per la cura e il controllo di tali soggetti. Il tema si sviluppa a partire dalla storicità del concetto di pericolosità, passando attraverso le scuole di pensiero che hanno cercato di interpretare e trattare questa caratteristica, dalla visione classica della criminalità come espressione di libero arbitrio alla comprensione positiva del reato come esito di patologie psicologiche. L'accento viene posto sull'imputabilità, che esclude dalla pena coloro che sono socialmente pericolosi ma non imputabili, a causa di infermità mentale. Si esamina anche la disciplina della recidiva e il giudizio prognostico, sottolineando le difficoltà e le incertezze di tale valutazione incerta. Vengono analizzate le misure di sicurezza italiane, in particolare quelle della libertà vigilata e del ricovero nelle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), evidenziando la scarsa disponibilità di strutture adeguate e le problematiche derivanti dalle lunghe liste d’attesa. L’elaborato si conclude con una riflessione sulla necessità di dare priorità alla comprensione dei comportamenti devianti, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla difesa della società contro la pericolosità degli individui, suggerendo possibili soluzioni per migliorare il sistema di trattamento e reinserimento dei soggetti a rischio.
Social dangerousness: Characteristics and limitations of status assessments in Italy
This paper explores the concept of social dangerousness in relation to criminal individuals, analyzing the security measures designed by Italian law for the care and control of such subjects. The topic starts from the historical context of the concept of dangerousness, passing through the schools of thought that have attempted to interpret and address this characteristic, from the classical view of crime as an expression of free will to the positive understanding of crime as the result of psychological pathologies. The focus is on criminal responsibility, which excludes from punishment those who are socially dangerous but not criminally responsible due to mental illness. The paper also examines the concept of recidivism and the prognostic judgment, highlighting the difficulties and uncertainties of such unstable evaluations. The paper analyzes the Italian security measures, particularly probation and the Residences for the Execution of Security Measures (REMS), emphasizing the limited availability of adequate facilities and the problems arising from long waiting lists. The paper concludes with a reflection on the need to prioritize the understanding of deviant behaviors, rather than focusing exclusively on defending society from the dangerousness of individuals, suggesting possible solutions to improve the treatment and reintegration system for high-risk individuals.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/163022