This paper explores the notion of forest through different analytical perspectives ranging from the historical-mythological to the socio-anthropological, highlighting how this natural space has long contained within it a series of different values ​​and symbols. initially, the forest will be analyzed as a space to which a dimension of sacredness and magic is attributed, with a specific focus on pagan populations of the medieval and pre-Christian era. the process that led from an image of a primordial forest to that of a domesticated forest, understood as a space controllable by human beings, will be illustrated. this reflection lays the foundations for a more historical and theoretical reasoning regarding the dualism between nature and culture and the anthropocene, both contextualized within the wild ecosystem. two case studies representative of a "harmful" relationship between human beings and forests will be reported later. Both case studies are inserted in the interpretative framework of colonial practices. First, it will be analyzed how the evangelization project has operated to eliminate or assimilate pagan cults linked to spaces and sylvan deities. More specifically, the process of demonization that the Hellenic god Pan has undergone will be analyzed. Secondly, a more contemporary case study will be reported, focused on the phenomenon of tourism and esotericism. It will be emphasized how such practices are full of ethical problems and contradictions, both from the point of view of respect for ecosystems and with regard to native populations. Finally, it will be highlighted how the forest can also be a place within which positive relationships between humans and non-humans are woven. More specifically, an in-depth analysis of what Philippe Descola defines as "indigenous ontologies" will be useful to demonstrate the existence of practices and ways of coexistence alternative to those adopted by Western society. In this regard, it is useful to observe the regeneration capacity of forests exposed to disturbing events, which are able to flourish again thanks to the creation of interspecies support networks.

Questo elaborato esplora la nozione di foresta attraverso diverse prospettive di analisi che spaziano da quella storico-mitologica a quella socio-antropologica, mettendo in luce come questo spazio naturale abbia a lungo racchiuso al suo interno una serie di valori e simboli differenti. inizialmente verrà analizzata la foresta come spazio a cui viene attribuita una dimensione di sacralità e magia, con un focus specifico sulle popolazioni pagane di epoca medievale e pre-cristiana. verrà illustrato il processo che ha portato da un'immagine di foresta primordiale a quella di foresta addomesticata, intesa come spazio controllabile dall'essere umano. tale riflessione pone le basi per un ragionamento più storico e teorico riguardo il dualismo tra natura e cultura e l'antropocene, entrambi contestualizzati all'interno dell'ecosistema silvestre. Verranno in seguito riportati due casi studio rappresentativi di un rapporto "nocivo" tra l'essere umano e le foreste. Entrambi i casi studio sono inseriti nella cornice interpretativa delle pratiche coloniali. In primo luogo sarà analizzato come il progetto di evangelizzazione si sia operato per eliminare o assimilare i culti pagani legati agli spazi e alle divinità silvestri. piu in particolare sarà analizzato il processo di demonizzazione che ha subito il dio ellenico Pan. In secondo luogo verrà riportato un caso studio piu contemporaneo, incentrato sul fenomeno del turismo e dell'esoterismo. verrà sottolineato come tali pratiche siano ricche di problemi etici e contraddizioni, sia da un punto di vista di rispetto degli ecosistemi, sia per quanto riguarda le popolazioni native. In ultimo verrà messo in luce come la foresta possa essere anche un luogo all'interno del quale si intessono delle relazioni positive tra umano e non-umano. Piu in particolare, la un approfondimento su quelle che Philippe Descola definisce come "ontologie indigene", sarà utile per dimostrare l'esistenza di pratiche e modalità di convivenza alternative rispetto a quelle adottate dalla società occidentale. A tal proposito è utile osservare la capacità di rigenerazione delle foreste esposte a eventi perturbanti, che grazie alla creazione di reti di supporto interspecie riescono a rifiorire.

L’uomo e la foresta

ZANETTI, MARTINA
2023/2024

Abstract

Questo elaborato esplora la nozione di foresta attraverso diverse prospettive di analisi che spaziano da quella storico-mitologica a quella socio-antropologica, mettendo in luce come questo spazio naturale abbia a lungo racchiuso al suo interno una serie di valori e simboli differenti. inizialmente verrà analizzata la foresta come spazio a cui viene attribuita una dimensione di sacralità e magia, con un focus specifico sulle popolazioni pagane di epoca medievale e pre-cristiana. verrà illustrato il processo che ha portato da un'immagine di foresta primordiale a quella di foresta addomesticata, intesa come spazio controllabile dall'essere umano. tale riflessione pone le basi per un ragionamento più storico e teorico riguardo il dualismo tra natura e cultura e l'antropocene, entrambi contestualizzati all'interno dell'ecosistema silvestre. Verranno in seguito riportati due casi studio rappresentativi di un rapporto "nocivo" tra l'essere umano e le foreste. Entrambi i casi studio sono inseriti nella cornice interpretativa delle pratiche coloniali. In primo luogo sarà analizzato come il progetto di evangelizzazione si sia operato per eliminare o assimilare i culti pagani legati agli spazi e alle divinità silvestri. piu in particolare sarà analizzato il processo di demonizzazione che ha subito il dio ellenico Pan. In secondo luogo verrà riportato un caso studio piu contemporaneo, incentrato sul fenomeno del turismo e dell'esoterismo. verrà sottolineato come tali pratiche siano ricche di problemi etici e contraddizioni, sia da un punto di vista di rispetto degli ecosistemi, sia per quanto riguarda le popolazioni native. In ultimo verrà messo in luce come la foresta possa essere anche un luogo all'interno del quale si intessono delle relazioni positive tra umano e non-umano. Piu in particolare, la un approfondimento su quelle che Philippe Descola definisce come "ontologie indigene", sarà utile per dimostrare l'esistenza di pratiche e modalità di convivenza alternative rispetto a quelle adottate dalla società occidentale. A tal proposito è utile osservare la capacità di rigenerazione delle foreste esposte a eventi perturbanti, che grazie alla creazione di reti di supporto interspecie riescono a rifiorire.
The man and the forest
This paper explores the notion of forest through different analytical perspectives ranging from the historical-mythological to the socio-anthropological, highlighting how this natural space has long contained within it a series of different values ​​and symbols. initially, the forest will be analyzed as a space to which a dimension of sacredness and magic is attributed, with a specific focus on pagan populations of the medieval and pre-Christian era. the process that led from an image of a primordial forest to that of a domesticated forest, understood as a space controllable by human beings, will be illustrated. this reflection lays the foundations for a more historical and theoretical reasoning regarding the dualism between nature and culture and the anthropocene, both contextualized within the wild ecosystem. two case studies representative of a "harmful" relationship between human beings and forests will be reported later. Both case studies are inserted in the interpretative framework of colonial practices. First, it will be analyzed how the evangelization project has operated to eliminate or assimilate pagan cults linked to spaces and sylvan deities. More specifically, the process of demonization that the Hellenic god Pan has undergone will be analyzed. Secondly, a more contemporary case study will be reported, focused on the phenomenon of tourism and esotericism. It will be emphasized how such practices are full of ethical problems and contradictions, both from the point of view of respect for ecosystems and with regard to native populations. Finally, it will be highlighted how the forest can also be a place within which positive relationships between humans and non-humans are woven. More specifically, an in-depth analysis of what Philippe Descola defines as "indigenous ontologies" will be useful to demonstrate the existence of practices and ways of coexistence alternative to those adopted by Western society. In this regard, it is useful to observe the regeneration capacity of forests exposed to disturbing events, which are able to flourish again thanks to the creation of interspecies support networks.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/162850