The thesis focuses on reconstructing the dynamics of transformation in the peri-urban area of Turin within the context of the citys progressive deindustrialization that had accompanied its expansion and development since the post-war period. In this context, the aim of the paper is to explore the medium-sized cities that constitute the "Cintura" of the capital, once an integral part of the Turin industrial system, in order to understand the transformation trajectories currently taking shape. The proliferation of industrial voids and abandoned areas is undoubtedly one of the most important issues to address today, both as a challenge and as an opportunity. This concerns not only Turin but also the metropolitan area that, over the course of a few decades, has repeatedly had to reassess its "vocations": from a predominantly agricultural territory to an industrial base in the post-war period, to the current situation of productive depopulation. In the last 20 years, Turin has tried to anchor its transformation more and more to the organization of great events and the rediscovery of its cultural, artistic, university, and sports heritage, which help position the city within global tourist flows. However, it is interesting to conduct research about what is happening in the peri-urban area: the transformation processes of medium-sized cities in the metropolitan area seem to follow two dimensions. The first is related to the regeneration of abandoned areas and reconnecting physically territories. The second is about the social dimension, specifically related to the activation of projects that could have an impact on the social cohesion of the population. In this framework, cultural policies seem to play a significant role, particularly projects and interventions aimed at revitalizing public libraries, observable in numerous contexts throughout the metropolitan area of Turin. This involves the creation, revitalization, and strengthening of library complexes as “cultural hubs” centers capable of connecting existing associations in the city, facilitating cooperation between institutions and citizens, and, finally, providing opportunities for socialization for different population segments. To investigate the assumptions, processes, and outcomes of these specific cultural policies and their effects on the transformation of the metropolitan territories, the thesis proposes a comparison between two municipalities, one from the northern area (Settimo Torinese) and one from the southern area (Rivalta di Torino) of the metropolitan area. This comparison seems justified in terms of the comparability of structural and project contexts. Both are characterized by an industrial past, a significant presence of abandoned areas within their territories, and, at the same time, policies aimed at revitalizing their respective public libraries, which have become a reference point, even beyond their municipal borders, due to the projects they are implementing. Finally, the case of Beinasco is also examined, where an important redevelopment project of an abandoned area is currently underway with the goal of reconnecting urban territory and creating a new cultural hub in the city.

La Tesi si occupa di ricostruire le dinamiche di trasformazione dell’area periurbana torinese nel quadro della progressiva deindustrializzazione di Torino e del tramonto del modello di città fordista che ne aveva accompagnato l’espansione e lo sviluppo a partire dal secondo Dopoguerra. In questa cornice, l’obiettivo dell’elaborato è indagare le città di media grandezza che costituiscono “l’intorno” del capoluogo, un tempo parte integrante del sistema industriale torinese, per comprendere quali traiettorie di trasformazione si vanno configurando. La proliferazione di vuoti industriali e di aree dismesse è oggi sicuramente una delle questioni più importanti da considerare, tanto come sfida quanto come opportunità e ciò interessa non solo Torino ma anche quell’area metropolitana che, nell’arco di pochi decenni, si è trovata più volte a rivedere le proprie “vocazioni”: da territorio prettamente agricolo, a indotto industriale nel Dopoguerra, fino all’attuale situazione di spopolamento produttivo. Negli ultimi 20 anni Torino ha cercato di ancorare la sua trasformazione sempre di più all’organizzazione di grandi eventi e alla riscoperta dei suoi patrimoni culturali, artistici, universitari e sportivi, utili a posizionarsi all’interno dei flussi turistici globali o di mobilità temporanea delle persone. Tuttavia, è interessante chiedersi che cosa sta accadendo nell'area periurbana: i processi di trasformazione delle città di media grandezza della cintura sembrano infatti configurarsi all’incrocio tra due dimensioni. La prima è legata al recupero delle aree dismesse, ricucendo i territori da un punto di vista fisico e superando le fratture urbanistiche che la deindustrializzazione ha prodotto. La seconda, invece, concerne soprattutto la dimensione sociale ed è quindi relativa all’attivazione progetti che possano incidere, ad esempio, circa il rafforzamento della coesione della popolazione. In questo quadro sembrano acquisire rilevanza le politiche culturali e, tra queste, i progetti e gli interventi finalizzati al rilancio delle biblioteche comunali, osservabili in numerosi contesti della provincia. Ciò non riguarda solo l’introduzione di un sistema bibliotecario diffuso e coordinato a livello metropolitano ma ha a che fare anche con la realizzazione, il rilancio e il rafforzamento dei complessi bibliotecari come “poli culturali”, ovvero come centri in grado di connettere le reti associative già presenti in città, agevolare la cooperazione tra istituzioni e cittadinanza e, infine, fornire occasioni di socialità per diversi segmenti popolazione. Per indagare presupposti, processi ed esiti di queste specifiche politiche culturali e i loro effetti per la trasformazione dei territori della cintura urbana, la Tesi propone un confronto tra due comuni rispettivamente della zona nord (Settimo Torinese) e della zona Sud (Rivalta di Torino) dell’area metropolitana. Il confronto tra questi comuni sembra giustificato in termini di comparabilità dei contesti strutturali e progettuali. Entrambi sono caratterizzati da un passato industriale, da una presenza consistente di aree dismesse sul proprio territorio e, al tempo stesso, da politiche di rilancio delle rispettive biblioteche civiche, diventate un punto di riferimento, anche al di fuori dei propri confini comunali, per via delle progettualità che mettono in campo. Infine, viene reso in esame anche il caso di Beinasco, dove è attualmente in corso un importante progetto di riqualificazione di un'area dismessa con la finalità di ricucire il territorio urbano e di creare un nuovo polo culturale cittadino.

Gli spazi di promozione culturale come strumento di trasformazione dell'area metropolitana torinese nel contesto della de-industrializzazione. I casi di Settimo Torinese, Rivalta di Torino e Beinasco.

FERRERA, ANDREA
2023/2024

Abstract

La Tesi si occupa di ricostruire le dinamiche di trasformazione dell’area periurbana torinese nel quadro della progressiva deindustrializzazione di Torino e del tramonto del modello di città fordista che ne aveva accompagnato l’espansione e lo sviluppo a partire dal secondo Dopoguerra. In questa cornice, l’obiettivo dell’elaborato è indagare le città di media grandezza che costituiscono “l’intorno” del capoluogo, un tempo parte integrante del sistema industriale torinese, per comprendere quali traiettorie di trasformazione si vanno configurando. La proliferazione di vuoti industriali e di aree dismesse è oggi sicuramente una delle questioni più importanti da considerare, tanto come sfida quanto come opportunità e ciò interessa non solo Torino ma anche quell’area metropolitana che, nell’arco di pochi decenni, si è trovata più volte a rivedere le proprie “vocazioni”: da territorio prettamente agricolo, a indotto industriale nel Dopoguerra, fino all’attuale situazione di spopolamento produttivo. Negli ultimi 20 anni Torino ha cercato di ancorare la sua trasformazione sempre di più all’organizzazione di grandi eventi e alla riscoperta dei suoi patrimoni culturali, artistici, universitari e sportivi, utili a posizionarsi all’interno dei flussi turistici globali o di mobilità temporanea delle persone. Tuttavia, è interessante chiedersi che cosa sta accadendo nell'area periurbana: i processi di trasformazione delle città di media grandezza della cintura sembrano infatti configurarsi all’incrocio tra due dimensioni. La prima è legata al recupero delle aree dismesse, ricucendo i territori da un punto di vista fisico e superando le fratture urbanistiche che la deindustrializzazione ha prodotto. La seconda, invece, concerne soprattutto la dimensione sociale ed è quindi relativa all’attivazione progetti che possano incidere, ad esempio, circa il rafforzamento della coesione della popolazione. In questo quadro sembrano acquisire rilevanza le politiche culturali e, tra queste, i progetti e gli interventi finalizzati al rilancio delle biblioteche comunali, osservabili in numerosi contesti della provincia. Ciò non riguarda solo l’introduzione di un sistema bibliotecario diffuso e coordinato a livello metropolitano ma ha a che fare anche con la realizzazione, il rilancio e il rafforzamento dei complessi bibliotecari come “poli culturali”, ovvero come centri in grado di connettere le reti associative già presenti in città, agevolare la cooperazione tra istituzioni e cittadinanza e, infine, fornire occasioni di socialità per diversi segmenti popolazione. Per indagare presupposti, processi ed esiti di queste specifiche politiche culturali e i loro effetti per la trasformazione dei territori della cintura urbana, la Tesi propone un confronto tra due comuni rispettivamente della zona nord (Settimo Torinese) e della zona Sud (Rivalta di Torino) dell’area metropolitana. Il confronto tra questi comuni sembra giustificato in termini di comparabilità dei contesti strutturali e progettuali. Entrambi sono caratterizzati da un passato industriale, da una presenza consistente di aree dismesse sul proprio territorio e, al tempo stesso, da politiche di rilancio delle rispettive biblioteche civiche, diventate un punto di riferimento, anche al di fuori dei propri confini comunali, per via delle progettualità che mettono in campo. Infine, viene reso in esame anche il caso di Beinasco, dove è attualmente in corso un importante progetto di riqualificazione di un'area dismessa con la finalità di ricucire il territorio urbano e di creare un nuovo polo culturale cittadino.
The role of cultural promotion spaces in the de-industrialisation process of the metropolitan area of Turin. Case studies from Settimo Torinese, Rivalta di Torino and Beinasco.
The thesis focuses on reconstructing the dynamics of transformation in the peri-urban area of Turin within the context of the citys progressive deindustrialization that had accompanied its expansion and development since the post-war period. In this context, the aim of the paper is to explore the medium-sized cities that constitute the "Cintura" of the capital, once an integral part of the Turin industrial system, in order to understand the transformation trajectories currently taking shape. The proliferation of industrial voids and abandoned areas is undoubtedly one of the most important issues to address today, both as a challenge and as an opportunity. This concerns not only Turin but also the metropolitan area that, over the course of a few decades, has repeatedly had to reassess its "vocations": from a predominantly agricultural territory to an industrial base in the post-war period, to the current situation of productive depopulation. In the last 20 years, Turin has tried to anchor its transformation more and more to the organization of great events and the rediscovery of its cultural, artistic, university, and sports heritage, which help position the city within global tourist flows. However, it is interesting to conduct research about what is happening in the peri-urban area: the transformation processes of medium-sized cities in the metropolitan area seem to follow two dimensions. The first is related to the regeneration of abandoned areas and reconnecting physically territories. The second is about the social dimension, specifically related to the activation of projects that could have an impact on the social cohesion of the population. In this framework, cultural policies seem to play a significant role, particularly projects and interventions aimed at revitalizing public libraries, observable in numerous contexts throughout the metropolitan area of Turin. This involves the creation, revitalization, and strengthening of library complexes as “cultural hubs” centers capable of connecting existing associations in the city, facilitating cooperation between institutions and citizens, and, finally, providing opportunities for socialization for different population segments. To investigate the assumptions, processes, and outcomes of these specific cultural policies and their effects on the transformation of the metropolitan territories, the thesis proposes a comparison between two municipalities, one from the northern area (Settimo Torinese) and one from the southern area (Rivalta di Torino) of the metropolitan area. This comparison seems justified in terms of the comparability of structural and project contexts. Both are characterized by an industrial past, a significant presence of abandoned areas within their territories, and, at the same time, policies aimed at revitalizing their respective public libraries, which have become a reference point, even beyond their municipal borders, due to the projects they are implementing. Finally, the case of Beinasco is also examined, where an important redevelopment project of an abandoned area is currently underway with the goal of reconnecting urban territory and creating a new cultural hub in the city.
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