Crisis management and communication are crucial elements for protecting corporate reputation, especially in the agri-food sector, where the spread of fake news can amplify risks and uncertainties among consumers. This research investigates crisis management and communication strategies adopted to counter misinformation, analyzing both the corporate perspective and consumer perception. The methodology adopted a mixed approach, combining qualitative interviews with four communication and marketing managers from major food companies (Mutti, Vicenzi, Nestlé, and Arborea) and a quantitative survey of 271 consumers. The results show how fake news, falling within the "Victim Cluster" of Situational Crisis Communication Theory, offer companies the opportunity to transform a threat into an opportunity for reputational strengthening. The quantitative analysis reveals a clear consumer preference for strategies based on transparency and supported by concrete evidence (mean 5.47/6.0), while the passive approach is evaluated negatively (mean 2.29/6.0). There is also a general preference for social media as a communication channel, with a generational segmentation where the 24-29 age group shows a strong predilection for social media (mean 5.12/6.0), while the 61-79 age group favors traditional media (mean 4.13/6.0). The research contributes to the literature by providing empirical evidence on the effectiveness of different fake news management strategies in the agri-food sector.
La gestione e la comunicazione durante le crisi rappresentano elementi cruciali per la salvaguardia della reputazione aziendale, soprattutto nel settore agroalimentare, dove la diffusione di fake news può amplificare rischi e incertezze tra i consumatori. Questa ricerca indaga le strategie di crisis management e comunicazione adottate per contrastare la disinformazione, analizzando sia la prospettiva aziendale che la percezione dei consumatori. La metodologia ha adottato un approccio misto, combinando interviste qualitative con quattro responsabili di comunicazione e marketing di importanti aziende alimentari (Mutti, Vicenzi, Nestlé e Arborea) e un'indagine quantitativa su 271 consumatori. I risultati evidenziano come le fake news, rientrando nel "Victim Cluster" della Situational Crisis Communication Theory, offrano alle aziende l'opportunità di trasformare una minaccia in occasione di rafforzamento reputazionale. L'analisi quantitativa rivela una netta preferenza dei consumatori per strategie basate sulla trasparenza e supportate da evidenze concrete (media 5.47/6.0), mentre l'approccio passivo viene valutato negativamente (media 2.29/6.0). Emerge inoltre una preferenza generale per i social media come canale comunicativo, con una segmentazione generazionale dove la fascia 24-29 anni mostra una forte predilezione per i social media (media 5.12/6.0), mentre il gruppo 61-79 anni privilegia i media tradizionali (media 4.13/6.0). La ricerca contribuisce alla letteratura fornendo evidenze empiriche sull'efficacia delle diverse strategie di gestione delle fake news nel settore agroalimentare.
Fake news e crisis management: strategie e impatti nel settore alimentare
REALI, SARA
2023/2024
Abstract
La gestione e la comunicazione durante le crisi rappresentano elementi cruciali per la salvaguardia della reputazione aziendale, soprattutto nel settore agroalimentare, dove la diffusione di fake news può amplificare rischi e incertezze tra i consumatori. Questa ricerca indaga le strategie di crisis management e comunicazione adottate per contrastare la disinformazione, analizzando sia la prospettiva aziendale che la percezione dei consumatori. La metodologia ha adottato un approccio misto, combinando interviste qualitative con quattro responsabili di comunicazione e marketing di importanti aziende alimentari (Mutti, Vicenzi, Nestlé e Arborea) e un'indagine quantitativa su 271 consumatori. I risultati evidenziano come le fake news, rientrando nel "Victim Cluster" della Situational Crisis Communication Theory, offrano alle aziende l'opportunità di trasformare una minaccia in occasione di rafforzamento reputazionale. L'analisi quantitativa rivela una netta preferenza dei consumatori per strategie basate sulla trasparenza e supportate da evidenze concrete (media 5.47/6.0), mentre l'approccio passivo viene valutato negativamente (media 2.29/6.0). Emerge inoltre una preferenza generale per i social media come canale comunicativo, con una segmentazione generazionale dove la fascia 24-29 anni mostra una forte predilezione per i social media (media 5.12/6.0), mentre il gruppo 61-79 anni privilegia i media tradizionali (media 4.13/6.0). La ricerca contribuisce alla letteratura fornendo evidenze empiriche sull'efficacia delle diverse strategie di gestione delle fake news nel settore agroalimentare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/162725