I coloranti incapsulati sono dei materiali compositi formati da una matrice inorganica, nel nostro caso la palygorskite, e da un colorante organico, di piccole dimensioni, che assorbe nel visibile. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di sintetizzare un composto caratterizzato da una matrice inorganica (un'argilla) e da ''ospiti'' organici, stabilmente inseriti all'interno delle microporosità dell'ospitante. La strategia adottata per raggiungere tale proposito, prevede di chiudere all'interno dei tunnel dell'argilla scelta (palygorskite), tramite apposite molecole tappanti, delle molecole ospiti: per poter comprendere la riuscita del ''tappamento'' in modo rapido, è necessario utilizzare molecole ospiti facilmente identificabili e debolmente (o per nulla) interagenti con l'argilla. Il primo passo è stato dunque quello di trovare una molecola colorata che sia abbastanza piccola, per entrare nei microcanali della palygorskite, e che dia interazioni reversibili con essa. Tra le varie molecole ospiti perse in considerazione, dimetilamminoazobenzene, benzoquinone, naphthoquinone e iodio, solo quest'ultimo è risultato essere idoneo per il nostro lavoro: è l'unico che forma delle interazioni reversibili con l'argilla. Come "tappo", invece è stato utilizzato il rosso metile la cui stabilità e simile a quella dell'indaco, ma le lunghezze di assorbimento sono diverse da quelle dello iodio.

intrappolamento molecolare in un substrato microporoso mediante "tappi" organici

CORALLINI, SERENA
2009/2010

Abstract

I coloranti incapsulati sono dei materiali compositi formati da una matrice inorganica, nel nostro caso la palygorskite, e da un colorante organico, di piccole dimensioni, che assorbe nel visibile. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di sintetizzare un composto caratterizzato da una matrice inorganica (un'argilla) e da ''ospiti'' organici, stabilmente inseriti all'interno delle microporosità dell'ospitante. La strategia adottata per raggiungere tale proposito, prevede di chiudere all'interno dei tunnel dell'argilla scelta (palygorskite), tramite apposite molecole tappanti, delle molecole ospiti: per poter comprendere la riuscita del ''tappamento'' in modo rapido, è necessario utilizzare molecole ospiti facilmente identificabili e debolmente (o per nulla) interagenti con l'argilla. Il primo passo è stato dunque quello di trovare una molecola colorata che sia abbastanza piccola, per entrare nei microcanali della palygorskite, e che dia interazioni reversibili con essa. Tra le varie molecole ospiti perse in considerazione, dimetilamminoazobenzene, benzoquinone, naphthoquinone e iodio, solo quest'ultimo è risultato essere idoneo per il nostro lavoro: è l'unico che forma delle interazioni reversibili con l'argilla. Come "tappo", invece è stato utilizzato il rosso metile la cui stabilità e simile a quella dell'indaco, ma le lunghezze di assorbimento sono diverse da quelle dello iodio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/16268