The Covid-19 pandemic had an unprecedented global impact as measures to contain the virus crippled economies around the world. Lockdowns and restrictions imposed by governments affected sectors such as tourism and manufacturing, generating a drastic drop in demand and rising unemployment. In response to the crisis, national governments undertook extraordinary economic measures, such as the implementation of expansionary economic policies and increased public spending, with the aim of supporting aggregate demand by stimulating production, employment and investment. Despite initial divisions among Member States, especially over the possibility of a common debt, the European Union acted by adopting various programmes: SURE provided loans to countries to finance income support for workers, the Pandemic Emergency Purchase Programme bought bonds and government securities in order to sustain liquidity and lower interest rates, the temporary suspension of the Stability and Growth Pact allowed EU states to increase public spending without the risk of sanctions, and the Next Generation EU allowed them to finance various structural investments. The resulting large amount of liquidity available to states has led to reflections on the governance of European funding and how it is managed. The following paper intends to study the way in which European Union programmes impact and affect the territory.This path stems from European institutions and crosses administrative divides, involving multiple intermediate actors such as national authorities, regions or local authorities; a network of actors that play a distinct role in the different phases of the path and each of them contributes to achieving the European Union's political and economic objectives.In the Italian context, it is mainly national ministries and regions that play a leading role in the governance of European funds; therefore, the objective of this paper is to question the possibility of other intermediate bodies becoming more involved in the management of funding, focusing in particular on Metropolitan Cities, with explicit and empirical reference to that of Turin. The first chapter then describes the European Union budget and European funding programmes, with particular reference to the Next Generation EU and illustrating the distinction between direct and indirect funds. Subsequently, the second chapter describes the structure of the Metropolitan City of Turin and analyses the projects that involve it, delving specifically into the National Recovery and Resilience Plan and the authority's role with respect to these projects. Finally, the last chapter analyses two projects pertaining to programmes in which the Metropolitan City of Turin is involved: the ‘Valore all'Esperienza’ project financed by the Interreg-Alcotra programme and the project for the reconstruction of the Istituto Galilei in the municipality of Avigliana financed by the PNRR. The conclusions will serve to highlight the virtuous experience of the Turin Metropolitan City in the management of European funds and to suggest greater involvement of the authority in the governance of European programming.
La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti a livello globale poiché le misure di contenimento del virus hanno paralizzato le economie di tutto il mondo. I lockdown e le restrizioni imposte dai governi hanno colpito settori quali il turismo e la produzione, generando una drastica contrazione della domanda e un aumento della disoccupazione. In risposta alla crisi, i governi nazionali hanno intrapreso delle misure economiche straordinarie, come l’attuazione di politiche economiche espansive e di aumento della spesa pubblica, con l’obiettivo di sostenere la domanda aggregata, stimolando la produzione, l’occupazione e gli investimenti. Nonostante le iniziali divisioni tra i Paesi Membri, soprattutto in merito alla possibilità di far fronte ad un debito comune, l’Unione Europea ha agito adottando diversi programmi: SURE ha fornito prestiti ai Paesi finanziando il supporto ai redditi dei lavoratori, il Pandemic Emergency Purchase Programme ha acquistato obbligazioni e titoli di stato al fine di sostenere la liquidità e abbassare i tassi di interesse, la sospensione temporanea del Patto di Stabilità e Crescita ha permesso agli stati UE di aumentare la spesa pubblica senza il rischio di incorrere in sanzioni, il Next Generation EU ha consentito di finanziare diversi investimenti strutturali. La conseguente grande liquidità a disposizione degli stati ha proposto delle riflessioni sulla governance di finanziamenti europei e sulla modalità di gestione di questi ultimi. Il seguente elaborato intende studiare la maniera in cui i programmi dell’Unione Europea impattano e incidono sul territorio. Tale percorso nasce dalle istituzioni europee e attraversa divelli amministrativi, coinvolgendo molteplici attori intermedi come autorità nazionali, regioni o enti locali; una rete di soggetti che ricoprono un ruolo distinto nelle diverse fasi del percorso e ciascuno di essi contribuisce a raggiungere gli obiettivi politici ed economici dell’Unione Europea. Nel contesto italiano sono prevalentemente i ministeri nazionali e le regioni a svolgere un ruolo da protagonista nella governance dei fondi europei; pertanto, l’obiettivo di questo lavoro è interrogarsi sulla possibilità che altri enti intermedi si inseriscano maggiormente nella gestione dei finanziamenti, concentrandosi in particolare sulle Città Metropolitane, con esplicito ed empirico riferimento a quella di Torino. Il primo capitolo, quindi, descrive il bilancio dell’Unione Europea e i programmi europei di finanziamento, con particolare riferimento al Next Generation EU e illustrando la distinzione tra fondi diretti e indiretti. Successivamente, il secondo capitolo racconta la struttura della Città Metropolitana di Torino e analizza i progetti che la coinvolgono, approfondendo nello specifico il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il ruolo dell’Ente rispetto a tali progetti. Infine, l’ultimo capitolo analizza due progetti afferenti a programmi in cui la Città Metropolitana di Torino è coinvolta: il progetto “Valore all’Esperienza” finanziato dal programma Interreg-Alcotra e il progetto relativo alla ricostruzione dell’Istituto Galilei del Comune di Avigliana finanziato dal PNRR. Le conclusioni serviranno ad evidenziare l’esperienza virtuosa della Città Metropolitana di Torino nella gestione dei fondi europei e a suggerire maggiore coinvolgimento dell’Ente nella governance della programmazione europea.
La Città Metropolitana di Torino e i fondi europei. L'impatto economico-sociale sul territorio.
ADAMO, DAVIDE
2023/2024
Abstract
La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti a livello globale poiché le misure di contenimento del virus hanno paralizzato le economie di tutto il mondo. I lockdown e le restrizioni imposte dai governi hanno colpito settori quali il turismo e la produzione, generando una drastica contrazione della domanda e un aumento della disoccupazione. In risposta alla crisi, i governi nazionali hanno intrapreso delle misure economiche straordinarie, come l’attuazione di politiche economiche espansive e di aumento della spesa pubblica, con l’obiettivo di sostenere la domanda aggregata, stimolando la produzione, l’occupazione e gli investimenti. Nonostante le iniziali divisioni tra i Paesi Membri, soprattutto in merito alla possibilità di far fronte ad un debito comune, l’Unione Europea ha agito adottando diversi programmi: SURE ha fornito prestiti ai Paesi finanziando il supporto ai redditi dei lavoratori, il Pandemic Emergency Purchase Programme ha acquistato obbligazioni e titoli di stato al fine di sostenere la liquidità e abbassare i tassi di interesse, la sospensione temporanea del Patto di Stabilità e Crescita ha permesso agli stati UE di aumentare la spesa pubblica senza il rischio di incorrere in sanzioni, il Next Generation EU ha consentito di finanziare diversi investimenti strutturali. La conseguente grande liquidità a disposizione degli stati ha proposto delle riflessioni sulla governance di finanziamenti europei e sulla modalità di gestione di questi ultimi. Il seguente elaborato intende studiare la maniera in cui i programmi dell’Unione Europea impattano e incidono sul territorio. Tale percorso nasce dalle istituzioni europee e attraversa divelli amministrativi, coinvolgendo molteplici attori intermedi come autorità nazionali, regioni o enti locali; una rete di soggetti che ricoprono un ruolo distinto nelle diverse fasi del percorso e ciascuno di essi contribuisce a raggiungere gli obiettivi politici ed economici dell’Unione Europea. Nel contesto italiano sono prevalentemente i ministeri nazionali e le regioni a svolgere un ruolo da protagonista nella governance dei fondi europei; pertanto, l’obiettivo di questo lavoro è interrogarsi sulla possibilità che altri enti intermedi si inseriscano maggiormente nella gestione dei finanziamenti, concentrandosi in particolare sulle Città Metropolitane, con esplicito ed empirico riferimento a quella di Torino. Il primo capitolo, quindi, descrive il bilancio dell’Unione Europea e i programmi europei di finanziamento, con particolare riferimento al Next Generation EU e illustrando la distinzione tra fondi diretti e indiretti. Successivamente, il secondo capitolo racconta la struttura della Città Metropolitana di Torino e analizza i progetti che la coinvolgono, approfondendo nello specifico il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il ruolo dell’Ente rispetto a tali progetti. Infine, l’ultimo capitolo analizza due progetti afferenti a programmi in cui la Città Metropolitana di Torino è coinvolta: il progetto “Valore all’Esperienza” finanziato dal programma Interreg-Alcotra e il progetto relativo alla ricostruzione dell’Istituto Galilei del Comune di Avigliana finanziato dal PNRR. Le conclusioni serviranno ad evidenziare l’esperienza virtuosa della Città Metropolitana di Torino nella gestione dei fondi europei e a suggerire maggiore coinvolgimento dell’Ente nella governance della programmazione europea.File | Dimensione | Formato | |
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