The international system is undergoing an accelerated transformation, characterized by the redistribution of global power, making it increasingly fragmented and complex. In this global context, technology has become central to the strategies of major powers, and Artificial Intelligence has emerged as a strategic factor capable of redefining economic, military, and regulatory dynamics. Its significance lies in its ability to transform productive and economic structures, as well as the control of information and digital infrastructures. Its development, which began in the 1950s, has accelerated exponentially, making it one of the most decisive technologies of the twentieth century. Alongside growing digitalization, AI has redefined the concept of sovereignty and fueled new forms of competition among states. This research analyzes the role of AI in geopolitical competition and the dynamics of economic, regulatory, and military power, adopting Susan Strange’s concept of structural power. Structural power, developed by Strange in the 1980s, is now essential for understanding the relationships between key global actors: states, international organizations, and private companies. The central questions revolve around how AI is shaping global governance, technological competition, and international stability, as well as the risks and opportunities it presents. The study is structured into three chapters: the first provides a theoretical framework based on the concept of structural power, analyzing how AI is reshaping the four fundamental dimensions of global power—security, production, finance, and knowledge. The second chapter examines AI’s historical evolution, from its origins to modern applications, highlighting its types, uses, and risks. The third chapter is the core of the analysis and explores AI as a tool of competition among states, with a focus on the technological rivalry between the United States and China, the regulatory battle among major powers, and AI’s military applications in defense and security strategies. AI, its developmental characteristics, and its rapid expansion are redefining global power, posing challenges for international governance and requiring effective strategies. The race for technological supremacy has intensified competition between the United States and China, which are confronting each other both in research and in regulatory influence, while the European Union, despite not being a leader in AI development, aims to play a key role in regulation. At the same time, technological giants such as Google, Microsoft, Tencent, and Alibaba are driving innovation, expanding their global influence. The interaction between states and big tech is crucial to understanding AI governance. Military applications, from autonomous weapon systems to cybersecurity, add another layer of complexity to global security. Understanding AI’s impact on international relations is essential to outlining the future of the global system. AI is shaping the concept of structural power, influencing the economy, politics, and security on a global scale. The ability of states and international institutions to manage this transformation will be crucial in ensuring a balance between innovation, development, and geopolitical stability.
Il sistema internazionale sta attraversando una trasformazione accelerata, caratterizzata dalla redistribuzione del potere globale, rendendolo sempre più frammentato e complesso. In questo contesto globale, la tecnologia è diventata centrale nelle strategie delle grandi potenze, e l’Intelligenza Artificiale è emersa come un fattore strategico in grado di ridefinire le dinamiche economiche, militari e normative. La sua rilevanza deriva dalla capacità di trasformare le strutture produttive ed economiche, nonché il controllo delle informazioni e delle infrastrutture digitali. Il suo sviluppo, iniziato negli anni Cinquanta, ha subito un’accelerazione esponenziale, rendendola una delle tecnologie più determinanti del Ventesimo secolo. Insieme alla crescente digitalizzazione, l’IA ha ridefinito il concetto di sovranità e alimentato nuove forme di competizione tra Stati. Questa ricerca analizza il ruolo dell’IA nella competizione geopolitica e nelle dinamiche di potere economico, normativo e militare, adottando il concetto di potere strutturale di Susan Strange. Il potere strutturale, elaborato da Strange negli anni Ottanta, è oggi essenziale per comprendere le relazioni tra i principali attori globali: Stati, organizzazioni internazionali e aziende private. Le domande centrali riguardano il modo in cui l’IA sta plasmando la governance globale, la competizione tecnologica e la stabilità internazionale, nonché i rischi e le opportunità che ne derivano. Lo studio si articola in tre capitoli: il primo fornisce un quadro teorico basato sul concetto di potere strutturale, analizzando come l’IA stia ridefinendo le quattro dimensioni fondamentali del potere globale, ovvero sicurezza, produzione, finanza e conoscenza. Il secondo capitolo esamina l’evoluzione storica dell’IA, dalle sue origini alle moderne applicazioni, evidenziando tipologie, utilizzi e rischi. Il terzo capitolo rappresenta il focus dell’analisi, ed esplora l’IA come strumento di competizione tra Stati, con un focus sulla rivalità tecnologica tra Stati Uniti e Cina, la battaglia normativa tra le principali potenze e le applicazioni militari dell’IA nelle strategie di difesa e sicurezza. L’IA, le sue caratteristiche di sviluppo e la sua rapida espansione stanno ridefinendo il potere globale, ponendo sfide per la governance internazionale e richiedendo strategie efficaci. La corsa alla supremazia tecnologica ha intensificato la competizione tra Stati Uniti e Cina, che si confrontano sia nella ricerca che nell’influenza normativa, mentre l’Unione Europea, pur non essendo leader nello sviluppo dell’IA, mira a un ruolo chiave nella regolamentazione. Parallelamente, colossi tecnologici come Google, Microsoft, Tencent e Alibaba guidano l’innovazione, ampliando la loro influenza globale. L’interazione tra Stati e big tech è cruciale per comprendere la governance dell’IA. Le applicazioni militari, dai sistemi d’arma autonomi alla cybersecurity, aggiungono un ulteriore livello di complessità alla sicurezza globale. Comprendere l’impatto dell’IA sulle relazioni internazionali è essenziale per delineare il futuro del sistema globale. L’IA sta plasmando il concetto di potere strutturale, influenzando economia, politica e sicurezza su scala mondiale. La capacità degli Stati e delle istituzioni internazionali di gestire questa evoluzione sarà determinante per garantire un equilibrio tra innovazione, sviluppo e stabilità geopolitica.
Intelligenza Artificiale e Potere Strutturale nel sistema internazionale contemporaneo
PISTIS, ENRICA
2023/2024
Abstract
Il sistema internazionale sta attraversando una trasformazione accelerata, caratterizzata dalla redistribuzione del potere globale, rendendolo sempre più frammentato e complesso. In questo contesto globale, la tecnologia è diventata centrale nelle strategie delle grandi potenze, e l’Intelligenza Artificiale è emersa come un fattore strategico in grado di ridefinire le dinamiche economiche, militari e normative. La sua rilevanza deriva dalla capacità di trasformare le strutture produttive ed economiche, nonché il controllo delle informazioni e delle infrastrutture digitali. Il suo sviluppo, iniziato negli anni Cinquanta, ha subito un’accelerazione esponenziale, rendendola una delle tecnologie più determinanti del Ventesimo secolo. Insieme alla crescente digitalizzazione, l’IA ha ridefinito il concetto di sovranità e alimentato nuove forme di competizione tra Stati. Questa ricerca analizza il ruolo dell’IA nella competizione geopolitica e nelle dinamiche di potere economico, normativo e militare, adottando il concetto di potere strutturale di Susan Strange. Il potere strutturale, elaborato da Strange negli anni Ottanta, è oggi essenziale per comprendere le relazioni tra i principali attori globali: Stati, organizzazioni internazionali e aziende private. Le domande centrali riguardano il modo in cui l’IA sta plasmando la governance globale, la competizione tecnologica e la stabilità internazionale, nonché i rischi e le opportunità che ne derivano. Lo studio si articola in tre capitoli: il primo fornisce un quadro teorico basato sul concetto di potere strutturale, analizzando come l’IA stia ridefinendo le quattro dimensioni fondamentali del potere globale, ovvero sicurezza, produzione, finanza e conoscenza. Il secondo capitolo esamina l’evoluzione storica dell’IA, dalle sue origini alle moderne applicazioni, evidenziando tipologie, utilizzi e rischi. Il terzo capitolo rappresenta il focus dell’analisi, ed esplora l’IA come strumento di competizione tra Stati, con un focus sulla rivalità tecnologica tra Stati Uniti e Cina, la battaglia normativa tra le principali potenze e le applicazioni militari dell’IA nelle strategie di difesa e sicurezza. L’IA, le sue caratteristiche di sviluppo e la sua rapida espansione stanno ridefinendo il potere globale, ponendo sfide per la governance internazionale e richiedendo strategie efficaci. La corsa alla supremazia tecnologica ha intensificato la competizione tra Stati Uniti e Cina, che si confrontano sia nella ricerca che nell’influenza normativa, mentre l’Unione Europea, pur non essendo leader nello sviluppo dell’IA, mira a un ruolo chiave nella regolamentazione. Parallelamente, colossi tecnologici come Google, Microsoft, Tencent e Alibaba guidano l’innovazione, ampliando la loro influenza globale. L’interazione tra Stati e big tech è cruciale per comprendere la governance dell’IA. Le applicazioni militari, dai sistemi d’arma autonomi alla cybersecurity, aggiungono un ulteriore livello di complessità alla sicurezza globale. Comprendere l’impatto dell’IA sulle relazioni internazionali è essenziale per delineare il futuro del sistema globale. L’IA sta plasmando il concetto di potere strutturale, influenzando economia, politica e sicurezza su scala mondiale. La capacità degli Stati e delle istituzioni internazionali di gestire questa evoluzione sarà determinante per garantire un equilibrio tra innovazione, sviluppo e stabilità geopolitica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/162605