At the center of the public and academic debate lies the strategic rivalry between the two great powers of the contemporary world, namely the United States and China, sometimes foreshadowing complex scenarios well described for example by the image of the “Thucydides Trap” (Allison). The economic, military, commercial, and technological competition between these two actors impacts every sector and has worldwide repercussions. If the global value chains, the most direct expression of globalization initiated between the 1980s and 1990s, have increasingly highlighted Asia, today, precisely due to China's rapid growth, the continent is even more pivotal in strategic terms. Narrowing the observational lens, however it is the Indo-Pacific region that plays a significant role in terms of economic development, market dynamism and trade agreements for the future of international relations. Thus, the discourse on strategic rivalry helps capture the current regional and global situation, but it might convey the idea of a world plunged into a new Cold War. Moreover, the focus on only the two great powers could lead to the belief that other States, especially middle powers, now have limited room for maneuver and consequently reduced agency. In this regard, South Korea is a shining example of an actor that, with a clear vision and grand strategy, seeks its positioning in the Southeast Asian region, presenting itself as the fourth-largest economy in Asia and the eighth-largest exporter globally. Seoul's commitment is formalized in the two current pillars of its foreign policy: the New Southern Policy (2017) and the Strategy for a Free, Peaceful and Prosperous Indo-Pacific Region (2022). South Korea's actions and role are based on ideological and political premises that have driven the globalization of its foreign policy. These premises can only be understood by also analyzing the economic and industrial system that, since the emergence of developmental policies, has shaped its external interests. Therefore, Seoul demonstrates how a middle power seeks its margins of action in such a complex and crucial region, maintaining strong ties with both China and the United States.

Al centro del dibattito pubblico e accademico si colloca sempre di più la rivalità strategica tra le due grandi potenze del mondo contemporaneo, vale a dire Stati Uniti e Cina, prefigurando talvolta possibili scenari complessi ben descritti per esempio dall’immagine della “Trappola di Tucidide” (Allison). La competizione economica, militare, commerciale e tecnologica tra i due attori travolge e coinvolge ogni settore e ha ripercussioni su scala mondiale. Se le catene globali del valore, massima espressione diretta della globalizzazione avviata tra anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, hanno fatto emergere sempre di più l’Asia, oggi proprio per effetto della rapida crescita della Cina il continente risulta ancora più focale in termini strategici. Cercando di restringere la lente di osservazione, tuttavia per il futuro delle relazioni internazionali è la regione dell’Indo-Pacifico a giocare un ruolo rilevante in termini di sviluppo economico, dinamicità dei mercati e accordi commerciali. Ebbene il discorso della rivalità strategica aiuta a fotografare l’attuale situazione regionale e globale, ma potrebbe restituire l’idea di un mondo catapultato in una nuova Guerra Fredda e soprattutto lo sguardo diretto alle sole due grandi potenze potrebbe indurre a credere che altri Stati, soprattutto medie potenze, abbiano ormai scarse capacità di manovra, e quindi agency. In tal senso la Corea del Sud è un brillante esempio di attore che con una chiara visione e grand strategy cerca il proprio posizionamento nella regione del Sudest asiatico presentandosi come quarta economia dell’Asia e ottavo Paese esportatore a livello mondiale. L’impegno di Seoul è formalizzato nei due attuali pilastri di politica estera: la New Southern Policy (2017) e la Strategy for a Free, Peaceful and Prosperous Indo-Pacific Region (2022). L’azione e il ruolo della Corea del Sud si basano su premesse ideologiche e politiche che hanno spinto verso la globalizzazione della sua politica estera, ma tali premesse sono comprensibili solo analizzando anche il sistema economico e industriale che, dalla comparsa delle politiche sviluppiste, ha informato gli interessi esterni. Pertanto Seoul dimostra come una media potenza cerchi i propri margini di azione in una regione così complessa e cruciale, mantenendo legami forti sia con la Cina sia con gli Stati Uniti.

La politica estera della Corea del Sud verso il Sudest asiatico: tra proiezione strategica e interessi economici

SANTAMARIA, GIANMARCO
2023/2024

Abstract

Al centro del dibattito pubblico e accademico si colloca sempre di più la rivalità strategica tra le due grandi potenze del mondo contemporaneo, vale a dire Stati Uniti e Cina, prefigurando talvolta possibili scenari complessi ben descritti per esempio dall’immagine della “Trappola di Tucidide” (Allison). La competizione economica, militare, commerciale e tecnologica tra i due attori travolge e coinvolge ogni settore e ha ripercussioni su scala mondiale. Se le catene globali del valore, massima espressione diretta della globalizzazione avviata tra anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, hanno fatto emergere sempre di più l’Asia, oggi proprio per effetto della rapida crescita della Cina il continente risulta ancora più focale in termini strategici. Cercando di restringere la lente di osservazione, tuttavia per il futuro delle relazioni internazionali è la regione dell’Indo-Pacifico a giocare un ruolo rilevante in termini di sviluppo economico, dinamicità dei mercati e accordi commerciali. Ebbene il discorso della rivalità strategica aiuta a fotografare l’attuale situazione regionale e globale, ma potrebbe restituire l’idea di un mondo catapultato in una nuova Guerra Fredda e soprattutto lo sguardo diretto alle sole due grandi potenze potrebbe indurre a credere che altri Stati, soprattutto medie potenze, abbiano ormai scarse capacità di manovra, e quindi agency. In tal senso la Corea del Sud è un brillante esempio di attore che con una chiara visione e grand strategy cerca il proprio posizionamento nella regione del Sudest asiatico presentandosi come quarta economia dell’Asia e ottavo Paese esportatore a livello mondiale. L’impegno di Seoul è formalizzato nei due attuali pilastri di politica estera: la New Southern Policy (2017) e la Strategy for a Free, Peaceful and Prosperous Indo-Pacific Region (2022). L’azione e il ruolo della Corea del Sud si basano su premesse ideologiche e politiche che hanno spinto verso la globalizzazione della sua politica estera, ma tali premesse sono comprensibili solo analizzando anche il sistema economico e industriale che, dalla comparsa delle politiche sviluppiste, ha informato gli interessi esterni. Pertanto Seoul dimostra come una media potenza cerchi i propri margini di azione in una regione così complessa e cruciale, mantenendo legami forti sia con la Cina sia con gli Stati Uniti.
South Korea's foreign policy towards Southeast Asia: between strategic projection and economic interests
At the center of the public and academic debate lies the strategic rivalry between the two great powers of the contemporary world, namely the United States and China, sometimes foreshadowing complex scenarios well described for example by the image of the “Thucydides Trap” (Allison). The economic, military, commercial, and technological competition between these two actors impacts every sector and has worldwide repercussions. If the global value chains, the most direct expression of globalization initiated between the 1980s and 1990s, have increasingly highlighted Asia, today, precisely due to China's rapid growth, the continent is even more pivotal in strategic terms. Narrowing the observational lens, however it is the Indo-Pacific region that plays a significant role in terms of economic development, market dynamism and trade agreements for the future of international relations. Thus, the discourse on strategic rivalry helps capture the current regional and global situation, but it might convey the idea of a world plunged into a new Cold War. Moreover, the focus on only the two great powers could lead to the belief that other States, especially middle powers, now have limited room for maneuver and consequently reduced agency. In this regard, South Korea is a shining example of an actor that, with a clear vision and grand strategy, seeks its positioning in the Southeast Asian region, presenting itself as the fourth-largest economy in Asia and the eighth-largest exporter globally. Seoul's commitment is formalized in the two current pillars of its foreign policy: the New Southern Policy (2017) and the Strategy for a Free, Peaceful and Prosperous Indo-Pacific Region (2022). South Korea's actions and role are based on ideological and political premises that have driven the globalization of its foreign policy. These premises can only be understood by also analyzing the economic and industrial system that, since the emergence of developmental policies, has shaped its external interests. Therefore, Seoul demonstrates how a middle power seeks its margins of action in such a complex and crucial region, maintaining strong ties with both China and the United States.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/162592