Global warming is a phenomenon for which there is not only scientific certainty but also concrete evidence of its strong link to human activity. Although fossil fuels remain the primary energy source in Europe, in recent years, the European Union has taken a leading role in transitioning towards a greener economy, allocating significant funds to renewable energy sources while simultaneously reducing the use of oil and coal. This thesis investigates the possible relationship between oil dependence and financial spreads. The a priori hypothesis regarding this relationship is that it is positive: countries that managed to reduce their dependence on oil between 1999 and 2019 would have been rewarded by the markets with a lower cost of debt. This issue is addressed through the estimation of an autoregressive model applied to panel data, first without any fixed effects, then with fixed effects for time, for country, and finally with both fixed effects. The coefficient associated with the MODI (Multi-Dimensional Oil Dependency Index, a proxy for oil dependence) does not appear to be statistically significant in any of the estimated models. The variable seems to be affected by both heterogeneity and endogeneity. To address these issues, future research could focus on periods not characterized by financial crises or on a specific group of countries.

Il riscaldamento globale è un fenomeno di cui vi è non solo certezza scientifica, ma anche prove concrete del suo forte legame con l’attività umana. Nonostante i combustibili fossili siano la principale fonte di energia in Europa, negli ultimi anni, l’Unione Europa ha assunto il ruolo di leader verso un’economia più green, destinando ingenti fondi verso le fonti di energia rinnovabile, e allo stesso tempo riducendo l’utilizzo di petrolio e carbone. Questa tesi indaga la possibile relazione tra dipendenza dal petrolio e spread finanziario. L’ipotesi a priori riguardo tale relazione è che essa sia positiva, ovvero i Paesi virtuosi che nel periodo 1999-2019 siano riusciti a ridurre la propria dipendenza dal petrolio, siano stati premiati dai mercati con un costo del debito ridotto. Quest’argomento viene affrontato attraverso la stima di un modello autoregressivo applicato a dati panel prima senza effetti fissi di alcun tipo, poi con effetti fissi di tempo, per Paese e infine un quarto modello con entrambi gli effetti fissi. Il coefficiente associato al MODI (Multi-Dimensional Oil Dependency Index, proxy per la dipendenza dal petrolio) non risulta statisticamente significativo in nessuno dei modelli stimati. La variabile sembra essere affetta sia da eterogeneità, che da endogeneità; per affrontare queste problematiche, futuri sviluppi di ricerca potrebbero concentrarsi su periodi non caratterizzati da crisi finanziarie o solo su un determinato gruppo di Paesi.

Le determinanti non monetarie dello spread in Europa: il ruolo della dipendenza dal petrolio

CORDOVA CARRASCO, EMILIANO
2023/2024

Abstract

Il riscaldamento globale è un fenomeno di cui vi è non solo certezza scientifica, ma anche prove concrete del suo forte legame con l’attività umana. Nonostante i combustibili fossili siano la principale fonte di energia in Europa, negli ultimi anni, l’Unione Europa ha assunto il ruolo di leader verso un’economia più green, destinando ingenti fondi verso le fonti di energia rinnovabile, e allo stesso tempo riducendo l’utilizzo di petrolio e carbone. Questa tesi indaga la possibile relazione tra dipendenza dal petrolio e spread finanziario. L’ipotesi a priori riguardo tale relazione è che essa sia positiva, ovvero i Paesi virtuosi che nel periodo 1999-2019 siano riusciti a ridurre la propria dipendenza dal petrolio, siano stati premiati dai mercati con un costo del debito ridotto. Quest’argomento viene affrontato attraverso la stima di un modello autoregressivo applicato a dati panel prima senza effetti fissi di alcun tipo, poi con effetti fissi di tempo, per Paese e infine un quarto modello con entrambi gli effetti fissi. Il coefficiente associato al MODI (Multi-Dimensional Oil Dependency Index, proxy per la dipendenza dal petrolio) non risulta statisticamente significativo in nessuno dei modelli stimati. La variabile sembra essere affetta sia da eterogeneità, che da endogeneità; per affrontare queste problematiche, futuri sviluppi di ricerca potrebbero concentrarsi su periodi non caratterizzati da crisi finanziarie o solo su un determinato gruppo di Paesi.
Non-monetary determinants of spread in Europe: the role of oil dependence
Global warming is a phenomenon for which there is not only scientific certainty but also concrete evidence of its strong link to human activity. Although fossil fuels remain the primary energy source in Europe, in recent years, the European Union has taken a leading role in transitioning towards a greener economy, allocating significant funds to renewable energy sources while simultaneously reducing the use of oil and coal. This thesis investigates the possible relationship between oil dependence and financial spreads. The a priori hypothesis regarding this relationship is that it is positive: countries that managed to reduce their dependence on oil between 1999 and 2019 would have been rewarded by the markets with a lower cost of debt. This issue is addressed through the estimation of an autoregressive model applied to panel data, first without any fixed effects, then with fixed effects for time, for country, and finally with both fixed effects. The coefficient associated with the MODI (Multi-Dimensional Oil Dependency Index, a proxy for oil dependence) does not appear to be statistically significant in any of the estimated models. The variable seems to be affected by both heterogeneity and endogeneity. To address these issues, future research could focus on periods not characterized by financial crises or on a specific group of countries.
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