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La siccità rappresenta uno dei maggiori rischi ambientali per l'Europa, colpendo più di un terzo del suolo continentale durante la stagione estiva e causando perdite economiche stimate in circa 9 miliardi di euro annui. Gli effetti più gravi si manifestano nel settore agricolo, che utilizza il 46% dell'acqua annuale europea e arriva a rappresentare fino all'80% in alcune regioni, rendendolo particolarmente vulnerabile a eventi siccitosi sempre più intensi. Questa tesi si propone di analizzare quindi la vulnerabilità del settore agricolo europeo alla siccità, utilizzando il framework concettuale dell'IPCC (2007), che definisce la vulnerabilità come funzione di esposizione, sensitività e capacità adattiva. L'obiettivo è identificare le aree geografiche più fragili e comprendere le dinamiche che rendono alcune regioni maggiormente vulnerabili rispetto ad altre, e di offrire una visione sulle proiezioni future della siccità utilizzando scenari climatici globali. La prima parte dell’elaborato è perciò dedicato ad un approfondimento teorico sul fenomeno della siccità e sul concetto di vulnerabilità. Viene esaminata la complessità della siccità come evento estremo, distinguendo le diverse tipologie) e descrivendone le cause e gli impatti. Successivamente, viene analizzata la vulnerabilità in termini multidimensionali, confrontando i principali approcci teorici, al fine di identificarne similitudini e differenze, esplorando inoltre l'evoluzione dei framework concettuali, con particolare attenzione ai modelli “integrated” utilizzati nel climate change adaptation (CCA) e nel disaster risk reduction (DRR). Lo studio adotta un approccio basato su indicatori per quantificare le componenti della vulnerabilità. Per misurare l’esposizione, viene utilizzato lo Standard Precipitation and Evapotranspiration Index (SPEI), un indicatore climatico che considera sia le precipitazioni che l’evapotraspirazione. La sensitività e la capacità adattiva sono valutate attraverso una serie di indicatori socioeconomici e biofisici selezionati sulla base della letteratura e delle linee guida di organizzazioni internazionali come la FAO. I dati, raccolti a livello regionale (NUTS2), sono stati quindi normalizzati e aggregati per costruire un indice composito di vulnerabilità. I risultati evidenziano una marcata disparità tra le regioni europee: le aree del Sud Europa risultano maggiormente esposte e sensibili a causa delle elevate temperature, mentre le regioni dell’Europa settentrionale mostrano una maggiore capacità adattiva, attenuando l’impatto della siccità. In particolare, la zona mediterranea e quella orientale emergono come aree più vulnerabili, mentre l’Europa centrale e settentrionale beneficiano di una maggiore resilienza grazie a fattori socioeconomici e infrastrutturali più solidi. Infine, l’analisi sull’esposizione attraverso l’indicatore climatico SPEI viene ricondotta tramite proiezioni future, basate su scenari climatici RCP 4.5 e RCP 8.5, indicando un incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi siccitosi, soprattutto nelle regioni mediterranee. La combinazione di temperature in aumento e una riduzione delle precipitazioni stagionali potrebbe accentuare la vulnerabilità agricola in gran parte del continente, con effetti significativi sull'economia e sulla sicurezza alimentare, alimentando quindi il bisogno di interventi rapidi ed efficaci. Lo studio, in definitiva, ha lo scopo di contribuire al quadro conoscitivo della vulnerabilità agricola europea, offrendo indicazioni strategiche per i policymaker volte a rafforzare la resilienza dei sistemi agricoli e migliorare le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici.

Il fenomeno della siccità e i suoi impatti sul settore agricolo: valutazione di vulnerabilità a scala europea

PALAGIANO, JACOPO
2023/2024

Abstract

La siccità rappresenta uno dei maggiori rischi ambientali per l'Europa, colpendo più di un terzo del suolo continentale durante la stagione estiva e causando perdite economiche stimate in circa 9 miliardi di euro annui. Gli effetti più gravi si manifestano nel settore agricolo, che utilizza il 46% dell'acqua annuale europea e arriva a rappresentare fino all'80% in alcune regioni, rendendolo particolarmente vulnerabile a eventi siccitosi sempre più intensi. Questa tesi si propone di analizzare quindi la vulnerabilità del settore agricolo europeo alla siccità, utilizzando il framework concettuale dell'IPCC (2007), che definisce la vulnerabilità come funzione di esposizione, sensitività e capacità adattiva. L'obiettivo è identificare le aree geografiche più fragili e comprendere le dinamiche che rendono alcune regioni maggiormente vulnerabili rispetto ad altre, e di offrire una visione sulle proiezioni future della siccità utilizzando scenari climatici globali. La prima parte dell’elaborato è perciò dedicato ad un approfondimento teorico sul fenomeno della siccità e sul concetto di vulnerabilità. Viene esaminata la complessità della siccità come evento estremo, distinguendo le diverse tipologie) e descrivendone le cause e gli impatti. Successivamente, viene analizzata la vulnerabilità in termini multidimensionali, confrontando i principali approcci teorici, al fine di identificarne similitudini e differenze, esplorando inoltre l'evoluzione dei framework concettuali, con particolare attenzione ai modelli “integrated” utilizzati nel climate change adaptation (CCA) e nel disaster risk reduction (DRR). Lo studio adotta un approccio basato su indicatori per quantificare le componenti della vulnerabilità. Per misurare l’esposizione, viene utilizzato lo Standard Precipitation and Evapotranspiration Index (SPEI), un indicatore climatico che considera sia le precipitazioni che l’evapotraspirazione. La sensitività e la capacità adattiva sono valutate attraverso una serie di indicatori socioeconomici e biofisici selezionati sulla base della letteratura e delle linee guida di organizzazioni internazionali come la FAO. I dati, raccolti a livello regionale (NUTS2), sono stati quindi normalizzati e aggregati per costruire un indice composito di vulnerabilità. I risultati evidenziano una marcata disparità tra le regioni europee: le aree del Sud Europa risultano maggiormente esposte e sensibili a causa delle elevate temperature, mentre le regioni dell’Europa settentrionale mostrano una maggiore capacità adattiva, attenuando l’impatto della siccità. In particolare, la zona mediterranea e quella orientale emergono come aree più vulnerabili, mentre l’Europa centrale e settentrionale beneficiano di una maggiore resilienza grazie a fattori socioeconomici e infrastrutturali più solidi. Infine, l’analisi sull’esposizione attraverso l’indicatore climatico SPEI viene ricondotta tramite proiezioni future, basate su scenari climatici RCP 4.5 e RCP 8.5, indicando un incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi siccitosi, soprattutto nelle regioni mediterranee. La combinazione di temperature in aumento e una riduzione delle precipitazioni stagionali potrebbe accentuare la vulnerabilità agricola in gran parte del continente, con effetti significativi sull'economia e sulla sicurezza alimentare, alimentando quindi il bisogno di interventi rapidi ed efficaci. Lo studio, in definitiva, ha lo scopo di contribuire al quadro conoscitivo della vulnerabilità agricola europea, offrendo indicazioni strategiche per i policymaker volte a rafforzare la resilienza dei sistemi agricoli e migliorare le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici.
The drought phenomenon and its impacts on the agricultural sector: vulnerability assessment at the European scale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/162556