BACKGROUND: In vocal rehabilitation, the therapist often directs the patient toward the elimination of body tensions to improve vocal quality and promote a projective voice. However, according to the tensegrity model, it is not necessary to eliminate all body tensions, but rather to identify appropriate ones. A useful tension might be found along theoretical line of connection between the base of the skull and the sacrum. By searching for this tension, it would be possible to achieve a qualitative improvement of the voice, making it more projective. OBJECTIVES: The study aims to evaluate the effectiveness of six postures, acting on the stretching considered a functional tension for improving vocal quality, in determining effects on the quality and projection of the perceived voice. In addition, their applicability in daily practice is analyzed, verifying their executability by individuals belonging to different age groups. METHODS: The study involved 50 randomly selected subjects, aged 18 to 76 years, with no previous course of speech-language rehabilitation for dysphonia or professional experience in singing or acting. Each participant was made to perform six postures, presented in random order, with voice recording before the start and after each posture. Before the start of the recordings, participants filled out the abbreviated Italian version of the Voice Handicap Index (VHI-10). After each posture, they rated ease of performance and perceived vocal well-being using VAS scales. At the end of the procedure, the Pre-Post Treatment Comparative Self-Assessment of Dysphonia was also completed. The analysis considered the changes in six vocal parameters: mean pitch of the sustained vowel, standard deviation of the sustained vowel, Cyclic Pitch Period Stability (CPPs), Acoustic Voice Quality Index (AVQI), frequency extension of the ascending glides and descending glides. RESULTS: The temporal analysis, conducted by comparing the first and last recording of each subject in the sample, showed a statistically significant improvement in the AVQI and CPPs parameters, while no significant changes were found for the other parameters examined. The analysis of the immediate effects of postures, performed by comparing for each posture the recording before and after its execution, showed no significant changes in the vocal parameters. No correlations were found between trends in VAS scale scores and changes in vocal parameters, nor between the responses given in the Comparative Self-Assessment of Pre-Post Treatment Dysphonia and changes in vocal parameters. CONCLUSIONS: The improvement in CPPs and AVQI parameters suggests that the stretching action of the theoretical connection between the skull base and the lumbar region could have a positive effect on vocal quality. However, due to the administration of the postures in varying order among participants, it was not possible to determine which of them had the most significant impact on changing these parameters. Future studies could further investigate what was observed by applying the same protocol to a sample of vocal professionals in order to obtain further evidence and confirm the effectiveness of the proposed approach.
BACKGROUND: Nella riabilitazione vocale, il terapeuta spesso orienta il paziente verso l’eliminazione delle tensioni corporee per migliorare la qualità vocale e favorire una voce proiettiva. Tuttavia, secondo il modello tensegrico, non è necessario eliminare tutte le tensioni corporee, ma piuttosto individuare quelle appropriate. Una tensione utile potrebbe trovarsi lungo linea teorica di connessione tra la base del cranio e l'osso sacro. Ricercando questa tensione, sarebbe possibile ottenere un miglioramento qualitativo della voce, rendendola più proiettiva. OBIETTIVI: Il presente studio si propone di valutare l'efficacia di sei posture, che agiscono sull'allungamento considerato una tensione funzionale al miglioramento della qualità vocale, nel determinare effetti sulla qualità e sulla proiezione della voce percepita. Inoltre, si analizza la loro applicabilità nella pratica quotidiana, verificandone l'eseguibilità da parte di individui appartenenti a diverse fasce d'età. METODI: Lo studio ha coinvolto 50 soggetti selezionati casualmente, di età compresa tra 18 e 76 anni, senza precedenti percorsi di riabilitazione logopedica per disfonia né esperienza professionale nel canto o nella recitazione. A ciascun partecipante sono state fatte eseguire sei posture, presentate in ordine casuale, con registrazione della voce prima dell’inizio e dopo ogni postura. Prima dell'inizio delle registrazioni, i partecipanti hanno compilato la versione italiana abbreviata del Voice Handicap Index (VHI-10). Dopo ogni postura, hanno valutato la facilità di esecuzione e il benessere vocale percepito tramite delle scale VAS. Al termine della procedura, è stata inoltre compilata l’Autovalutazione Comparativa della Disfonia Pre-Post Trattamento. L'analisi ha considerato le variazioni di sei parametri vocali: mean pitch della vocale sostenuta, deviazione standard della vocale sostenuta, Cyclic Pitch Period Stability (CPPs), Acoustic Voice Quality Index (AVQI), estensione in frequenza del glissato ascendente e del glissato discendente. RISULTATI: L'analisi temporale, condotta confrontando la prima e l’ultima registrazione di ciascun soggetto del campione, ha evidenziato un miglioramento statisticamente significativo nei parametri AVQI e CPPs, mentre per gli altri parametri esaminati non sono emerse variazioni rilevanti. L’analisi degli effetti immediati delle posture, effettuata confrontando per ciascuna postura la registrazione precedente e quella successiva alla sua esecuzione, non ha mostrato modifiche significative nei parametri vocali. Non sono state rilevate correlazioni tra l’andamento dei punteggi delle scale VAS e le variazioni dei parametri vocali, né tra le risposte fornite nell’Autovalutazione Comparativa della Disfonia Pre-Post Trattamento e le variazioni dei parametri vocali. CONCLUSIONI: Il miglioramento dei parametri CPPs e AVQI suggerisce che l’azione distensiva della connessione teorica tra la base del cranio e la regione lombare potrebbe avere un effetto positivo sulla qualità vocale. Tuttavia, a causa della somministrazione delle posture in ordine variabile tra i partecipanti, non è stato possibile determinare quali di esse abbiano avuto un impatto più significativo sulla modifica di tali parametri. Studi futuri potrebbero approfondire ciò che è stato osservato applicando il medesimo protocollo a un campione di professionisti vocali, al fine di ottenere ulteriori evidenze e confermare l’efficacia dell’approccio proposto.
Postura e voce: studio sperimentale dell'effetto di sei posizioni corporee su qualità e proiezione vocale
MERITANO, ILARIA
2023/2024
Abstract
BACKGROUND: Nella riabilitazione vocale, il terapeuta spesso orienta il paziente verso l’eliminazione delle tensioni corporee per migliorare la qualità vocale e favorire una voce proiettiva. Tuttavia, secondo il modello tensegrico, non è necessario eliminare tutte le tensioni corporee, ma piuttosto individuare quelle appropriate. Una tensione utile potrebbe trovarsi lungo linea teorica di connessione tra la base del cranio e l'osso sacro. Ricercando questa tensione, sarebbe possibile ottenere un miglioramento qualitativo della voce, rendendola più proiettiva. OBIETTIVI: Il presente studio si propone di valutare l'efficacia di sei posture, che agiscono sull'allungamento considerato una tensione funzionale al miglioramento della qualità vocale, nel determinare effetti sulla qualità e sulla proiezione della voce percepita. Inoltre, si analizza la loro applicabilità nella pratica quotidiana, verificandone l'eseguibilità da parte di individui appartenenti a diverse fasce d'età. METODI: Lo studio ha coinvolto 50 soggetti selezionati casualmente, di età compresa tra 18 e 76 anni, senza precedenti percorsi di riabilitazione logopedica per disfonia né esperienza professionale nel canto o nella recitazione. A ciascun partecipante sono state fatte eseguire sei posture, presentate in ordine casuale, con registrazione della voce prima dell’inizio e dopo ogni postura. Prima dell'inizio delle registrazioni, i partecipanti hanno compilato la versione italiana abbreviata del Voice Handicap Index (VHI-10). Dopo ogni postura, hanno valutato la facilità di esecuzione e il benessere vocale percepito tramite delle scale VAS. Al termine della procedura, è stata inoltre compilata l’Autovalutazione Comparativa della Disfonia Pre-Post Trattamento. L'analisi ha considerato le variazioni di sei parametri vocali: mean pitch della vocale sostenuta, deviazione standard della vocale sostenuta, Cyclic Pitch Period Stability (CPPs), Acoustic Voice Quality Index (AVQI), estensione in frequenza del glissato ascendente e del glissato discendente. RISULTATI: L'analisi temporale, condotta confrontando la prima e l’ultima registrazione di ciascun soggetto del campione, ha evidenziato un miglioramento statisticamente significativo nei parametri AVQI e CPPs, mentre per gli altri parametri esaminati non sono emerse variazioni rilevanti. L’analisi degli effetti immediati delle posture, effettuata confrontando per ciascuna postura la registrazione precedente e quella successiva alla sua esecuzione, non ha mostrato modifiche significative nei parametri vocali. Non sono state rilevate correlazioni tra l’andamento dei punteggi delle scale VAS e le variazioni dei parametri vocali, né tra le risposte fornite nell’Autovalutazione Comparativa della Disfonia Pre-Post Trattamento e le variazioni dei parametri vocali. CONCLUSIONI: Il miglioramento dei parametri CPPs e AVQI suggerisce che l’azione distensiva della connessione teorica tra la base del cranio e la regione lombare potrebbe avere un effetto positivo sulla qualità vocale. Tuttavia, a causa della somministrazione delle posture in ordine variabile tra i partecipanti, non è stato possibile determinare quali di esse abbiano avuto un impatto più significativo sulla modifica di tali parametri. Studi futuri potrebbero approfondire ciò che è stato osservato applicando il medesimo protocollo a un campione di professionisti vocali, al fine di ottenere ulteriori evidenze e confermare l’efficacia dell’approccio proposto.File | Dimensione | Formato | |
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