Background. The multimodal nature of communication allows us to reflect on its ability to adapt to multiple individual variables through different modes of expression: vocalisations, signs, gestures, images and symbols. Gesture is described as an anticipatory element, as well as an activator, of linguistic competence, with which it shares a common neural system. Experiencing a situation of loss or impairment of language and communication skills in general can be a challenge. Ensuring that people with a neurological communication disorder have the right to communicate and participate actively in their own care pathway requires that healthcare professionals have a sound knowledge and competence in communication. Speech therapists are experienced professionals in the field of communication. Even before instructing others on how to be effective communication partners, they must themselves model this proficiency. Aim. The objective of the project is to carry out a cross-sectional observational study to analyse the use of gestures both qualitatively and quantitatively by Italian speech therapists with persons with neurological acquired communication disorders. Methods & Procedures. 8 speech therapists were enrolled among the tutors and assistants of the Bachelor Degree Course in Speech and Language Pathology at the University of Turin. The experimentation phase involved the creation of video-recordings of three guiding activities during the speech therapy sessions: Semi-structured conversation between speech therapists and patient, Delivery of a rehabilitation activity in line with the treatment plan and Structured communication exchange according to the Promoting Aphasics' Communicative Effectiveness methodology. The recordings were analysed using the City Gesture Checklist (Caute et al., 2021), a tool that allows the type of gesture produced to be classified into 8 categories. A database was created to systematise the results with the categories and sub-categories of gestures observed in the video recordings. The obtained data were analysed using the Kruskar-Wallis statistic and the p-value (significance if less than 0.05). Results. Speech therapists showed good use of the different categories of gestures: Pointing-concrete and Other are used by all speech therapists in all proposed activities; no speech therapists used Air writing gestures. The K-W test on the total number of gestures tells us that there are no significant differences in the frequency of use of gestures between the different speech therapists (k-w=8.607, p=0.282). The gesture types most frequently used by all speech therapists in the Conversation, Delivery and P.A.C.E. activities are Pointing-concrete, Other, Emblems and Iconics. From the analysis of the results it is possible to observe that the gestures do not vary according to the type of task, with the exception of the use of Pointing-abstract gestures (p = 0.004). Observing the total occurrences and the activity-specific occurrences, the dispersion trend is maintained: it is possible to appreciate that the improvement in the level of linguistic comprehension corresponds to a lower use of gestures by the speech therapists. Conclusion. This research project allowed to expand knowledge on how Italian speech therapists use gestures to support communication with patients with neurological acquired communication disorder, by providing both qualitative and quantitative results on which types of gestures are used, with what frequency in relation to the communicative interaction observed and to the patient involved.
Introduzione. La natura multimodale della comunicazione permette di riflettere sulla sua capacità di adattarsi a molteplici variabili individuali tramite modalità di espressione differenti: vocalizzi, segni, gesti, immagini e simboli. Il gesto viene descritto come elemento anticipatore, nonché attivatore, della competenza linguistica, con la quale condivide un comune sistema neurale. Sperimentare una situazione di perdita o compromissione del linguaggio e delle abilità comunicative in generale può rappresentare una sfida. Assicurare alle persone con disturbo comunicativo neurologico il diritto di comunicare e partecipare attivamente al proprio percorso di cura implica che i professionisti sanitari possiedano una solida conoscenza e competenza in materia di comunicazione. I logopedisti sono professionisti esperti nel campo della comunicazione. Prima ancora di istruire gli altri su come essere partner comunicativi efficaci, devono rappresentare loro stessi un modello di competenza. Obiettivo. Obiettivo del progetto è realizzare uno studio osservazionale trasversale per analizzare quali-quantitativamente l’utilizzo del gesto da parte di logopedisti italiani con persone con disturbo comunicativo neurologico acquisito. Metodi. Sono stati arruolati 8 logopedisti tra tutor e affiancatori delle sedi di tirocinio del Corso di Laurea in Logopedia dell’Università degli Studi di Torino. La fase di sperimentazione ha previsto la realizzazione di video-registrazioni di tre attività-guida durante le sedute di terapia logopedica: Conversazione semi-strutturata tra logopedista e paziente, Consegna di un’attività riabilitativa in linea con il piano di trattamento e Scambio comunicativo strutturato secondo metodologia Promoting Aphasics’ Comunicative Effectiveness. Le registrazioni sono state analizzate utilizzando la City Gesture Checklist (Caute et al., 2021), strumento che permette di incasellare il tipo di gesto prodotto in 8 categorie. È stato creato un database per sistematizzare i risultati con le categorie e sotto-categorie di gesti osservati nelle video-registrazioni. I dati ottenuti sono stati analizzati mediante i valori della statistica Kruskar-Wallis e il p-value (significatività se minore di 0.05). Risultati. I logopedisti hanno manifestato un buon utilizzo delle diverse categorie di gesti: Pointing–concrete e Other vengono utilizzati da tutti i logopedisti in tutte le attività proposte; nessun logopedista ha utilizzato i gesti Air writing. Il test K-W sul totale dei gesti ci dice che non vi sono differenze significative nella frequenza d’uso dei gesti tra i diversi logopedisti (k-w=8.607, p=0.282). Le tipologie di gesto maggiormente utilizzate da tutti i logopedisti nelle attività Conversazione, Consegna e P.A.C.E. sono Pointing–concrete, Other, Emblems e Iconics. Dall’analisi dei risultati è possibile osservare che i gesti non variano in base al tipo di compito, ad eccezione dell’uso dei gesti Pointing-abstract (p = 0.004). Osservando le occorrenze totali e le occorrenze attività-specifiche viene mantenuto il trend di dispersione: è possibile apprezzare che al miglioramento del livello di comprensione linguistica corrisponda un minore utilizzo di gesti da parte del logopedista. Conclusioni. Il presente progetto di ricerca ha consentito di ampliare le conoscenze su come i logopedisti italiani usano la gestualità a supporto della comunicazione con pazienti con disturbo comunicativo neurologico acquisito, fornendo risultati quali-quantitativi su quali tipologie di gesti vengono utilizzate, con quale frequenza in relazione all’interazione comunicativa osservata e al paziente coinvolto.
La gestualità a supporto della comunicazione con persone con disturbo comunicativo neurologico acquisito: studio osservazionale su logopedisti italiani
CERAOLO, VITTORIA MARIA
2023/2024
Abstract
Introduzione. La natura multimodale della comunicazione permette di riflettere sulla sua capacità di adattarsi a molteplici variabili individuali tramite modalità di espressione differenti: vocalizzi, segni, gesti, immagini e simboli. Il gesto viene descritto come elemento anticipatore, nonché attivatore, della competenza linguistica, con la quale condivide un comune sistema neurale. Sperimentare una situazione di perdita o compromissione del linguaggio e delle abilità comunicative in generale può rappresentare una sfida. Assicurare alle persone con disturbo comunicativo neurologico il diritto di comunicare e partecipare attivamente al proprio percorso di cura implica che i professionisti sanitari possiedano una solida conoscenza e competenza in materia di comunicazione. I logopedisti sono professionisti esperti nel campo della comunicazione. Prima ancora di istruire gli altri su come essere partner comunicativi efficaci, devono rappresentare loro stessi un modello di competenza. Obiettivo. Obiettivo del progetto è realizzare uno studio osservazionale trasversale per analizzare quali-quantitativamente l’utilizzo del gesto da parte di logopedisti italiani con persone con disturbo comunicativo neurologico acquisito. Metodi. Sono stati arruolati 8 logopedisti tra tutor e affiancatori delle sedi di tirocinio del Corso di Laurea in Logopedia dell’Università degli Studi di Torino. La fase di sperimentazione ha previsto la realizzazione di video-registrazioni di tre attività-guida durante le sedute di terapia logopedica: Conversazione semi-strutturata tra logopedista e paziente, Consegna di un’attività riabilitativa in linea con il piano di trattamento e Scambio comunicativo strutturato secondo metodologia Promoting Aphasics’ Comunicative Effectiveness. Le registrazioni sono state analizzate utilizzando la City Gesture Checklist (Caute et al., 2021), strumento che permette di incasellare il tipo di gesto prodotto in 8 categorie. È stato creato un database per sistematizzare i risultati con le categorie e sotto-categorie di gesti osservati nelle video-registrazioni. I dati ottenuti sono stati analizzati mediante i valori della statistica Kruskar-Wallis e il p-value (significatività se minore di 0.05). Risultati. I logopedisti hanno manifestato un buon utilizzo delle diverse categorie di gesti: Pointing–concrete e Other vengono utilizzati da tutti i logopedisti in tutte le attività proposte; nessun logopedista ha utilizzato i gesti Air writing. Il test K-W sul totale dei gesti ci dice che non vi sono differenze significative nella frequenza d’uso dei gesti tra i diversi logopedisti (k-w=8.607, p=0.282). Le tipologie di gesto maggiormente utilizzate da tutti i logopedisti nelle attività Conversazione, Consegna e P.A.C.E. sono Pointing–concrete, Other, Emblems e Iconics. Dall’analisi dei risultati è possibile osservare che i gesti non variano in base al tipo di compito, ad eccezione dell’uso dei gesti Pointing-abstract (p = 0.004). Osservando le occorrenze totali e le occorrenze attività-specifiche viene mantenuto il trend di dispersione: è possibile apprezzare che al miglioramento del livello di comprensione linguistica corrisponda un minore utilizzo di gesti da parte del logopedista. Conclusioni. Il presente progetto di ricerca ha consentito di ampliare le conoscenze su come i logopedisti italiani usano la gestualità a supporto della comunicazione con pazienti con disturbo comunicativo neurologico acquisito, fornendo risultati quali-quantitativi su quali tipologie di gesti vengono utilizzate, con quale frequenza in relazione all’interazione comunicativa osservata e al paziente coinvolto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi di laurea in Logopedia - Ceraolo Vittoria Maria - Matricola 1026744.pdf
non disponibili
Dimensione
4.6 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.6 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/162504