Laparoscopy started in the mid 1950s when gynecologists declared this technique as a safe way to diagnose pelvic pain while reducing hospital stay and postoperative pain. For the most part, they developed the instrumentation, operating principles and techniques of operative laparoscopy. Over the past decade there has been an enormous expansion in the use of minimally invasive surgical procedures. Minimal-access surgical procedures produce significantly less trauma than conventional open procedures, with the potential advantages of better cosmetic results, reduced post-operative pain, shorter hospital stays, more rapid return to normal activities and significant cost savings. Laparoscopic cholecystectomy was first described in 1987 by Phillipe Mouret; the first series was reported by Perissat and the technique was introduced into the United States in 1988 by Reddick and Olsen. Laparoscopic cholecystectomy rapidly emerged as an alternative to traditional open cholecystectomy. It is now a routinely performed procedure and has replaced conventional open cholecystectomy as the procedure of choice for symptomatic cholelithiasis. Post-operative pain is a problem that has been attenuated but not been eliminated by laparoscopy, and in order to harvest the true benefits of the minimally invasive technique, effective pain management is a prerequisite for an accelerated regime with early discharge and return to daily activities. Although laparoscopic cholecystectomy can be done safely and successfully as a day only procedure, the majority of patients still stay overnight. In fact pain is still the patient's first complaint after laparoscopic cholecystectomy and the main reason for staying overnight in hospital in 17¿41% of patients. On this basis, it is necessary to plan an analgesic regimen suitable for home- based postoperative pain therapy, which a prerequisite for early discharge. Thus we compared, by means of a prospective randomized trial, oxycodone, an orally administered opioid analgesic, with buprenorphine, an intravenously administered opioid analgesic. The aim of the study is to validate an analgesic regimen suitable for pain- treatment after laparoscopic cholecystectomy on an outpatient basis. Results Oxycodone equals buprenorphine with respect to pain management and side effects. Oxycodone could be suitable for home based pain management after laparoscopic cholecystectomy, with the potential advantage of early discharge and significant cost savings.
La laparoscopia ebbe inizio negli anni 50, quando i ginecologi dichiararono che questa tecnica rappresenta un metodo sicuro per diagnosticare il dolore pelvico,riducendo i giorni di ospedalizzazione e il dolore post operatorio.Costoro svilupparono gran parte della strumentazione, i principi operativi e le tecniche della laparoscopia. Nel corso dell'ultimo decennio vi è stata una enorme diffusione dell'uso di procedure chirurgiche mini-invasive. Infatti le procedure chirurgiche miniinvasive producono un trauma significativamente inferiore rispetto alle procedure convenzionali aperte, con i potenziali vantaggi di migliori risultati estetici, ridotto dolore post operatorio, più breve ospedalizzazione, più rapido ritorno alle normali attività e significativi risparmi sui costi. La colecistectomia tramite laparoscopia venne per la prima volta descritta nel 1987 da Philippe Mouret; la prima serie fu riportata da Perissat e la tecnica venne introdotta negli Stati Uniti da Reddick e Olsen. Essa emerse rapidamente come alternativa alla tradizionale colecistectomia aperta. Attualmente è una procedura di routine ed ha sostituito la colecistectomia convenzionale aperta come procedura di scelta per la colelitiasi sintomatica. Il dolore post operatorio è un problema che è stato attenuato, ma non eliminato dalla laparoscopia, e, al fine di raccogliere i veri benefici della tecnica mini invasiva, una efficiente gestione del dolore è un prerequisito per un pronto recupero, per una veloce dimissione e ritorno alle attività quotidiane. Basti pensare che, nonostante la colecistectomia laparoscopica possa essere effettuata in sicurezza come procedura di day surgery, la maggior parte dei pazienti passa la notte in ospedale. In effetti il dolore è ancora la prima lamentela del paziente dopo un intervento di colecistectomia laparoscopica ed è la prima causa del pernottamento in ospedale nel 17-41% dei casi. Su queste basi, e dal momento che va sempre più diffondendosi l'abitudine di eseguire in regime di day surgery l'intervento di colecistectomia laparoscopica in elezione, si rende necessario progettare regimi analgesici dotati della maneggevolezza necessaria al controllo domiciliare del dolore post operatorio, requisito questo indispensabile per la dimissione precoce dei pazienti. Si è voluta perciò confrontare, in uno studio prospettico randomizzato, l'efficacia di un analgesico oppioide somministrabile per via orale, l'ossicodone, rispetto alla buprenorfina, un analgesico oppioide a somministrazione endovenosa utilizzato presso la scuola anestesiologica della A.O.U. S. Luigi Gonzaga. Scopo della sperimentazione è la validazione di un regime antidolorifico dotato della maneggevolezza necessaria al trattamento del dolore post operatorio dopo colecistectomia laparoscopica in regime di day surgery. Risultato: L'ossicodone si è dimostrato efficace quanto la buprenorfina nel controllo del dolore, a parità di effetti collaterali. L'ossicodone potrebbe essere adatto al controllo domiciliare del dolore postoperatorio dopo colecistectomia laparoscopica, con potenziali vantaggi in termini di dimissione precoce dei pazienti e risparmio sui costi.
OSSICODONE VS BUPRENORFINA NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE POST OPERATORIO DOPO COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA: UNO STUDIO PROSPETTICO RANDOMIZZATO
PAIS, PAOLO
2009/2010
Abstract
La laparoscopia ebbe inizio negli anni 50, quando i ginecologi dichiararono che questa tecnica rappresenta un metodo sicuro per diagnosticare il dolore pelvico,riducendo i giorni di ospedalizzazione e il dolore post operatorio.Costoro svilupparono gran parte della strumentazione, i principi operativi e le tecniche della laparoscopia. Nel corso dell'ultimo decennio vi è stata una enorme diffusione dell'uso di procedure chirurgiche mini-invasive. Infatti le procedure chirurgiche miniinvasive producono un trauma significativamente inferiore rispetto alle procedure convenzionali aperte, con i potenziali vantaggi di migliori risultati estetici, ridotto dolore post operatorio, più breve ospedalizzazione, più rapido ritorno alle normali attività e significativi risparmi sui costi. La colecistectomia tramite laparoscopia venne per la prima volta descritta nel 1987 da Philippe Mouret; la prima serie fu riportata da Perissat e la tecnica venne introdotta negli Stati Uniti da Reddick e Olsen. Essa emerse rapidamente come alternativa alla tradizionale colecistectomia aperta. Attualmente è una procedura di routine ed ha sostituito la colecistectomia convenzionale aperta come procedura di scelta per la colelitiasi sintomatica. Il dolore post operatorio è un problema che è stato attenuato, ma non eliminato dalla laparoscopia, e, al fine di raccogliere i veri benefici della tecnica mini invasiva, una efficiente gestione del dolore è un prerequisito per un pronto recupero, per una veloce dimissione e ritorno alle attività quotidiane. Basti pensare che, nonostante la colecistectomia laparoscopica possa essere effettuata in sicurezza come procedura di day surgery, la maggior parte dei pazienti passa la notte in ospedale. In effetti il dolore è ancora la prima lamentela del paziente dopo un intervento di colecistectomia laparoscopica ed è la prima causa del pernottamento in ospedale nel 17-41% dei casi. Su queste basi, e dal momento che va sempre più diffondendosi l'abitudine di eseguire in regime di day surgery l'intervento di colecistectomia laparoscopica in elezione, si rende necessario progettare regimi analgesici dotati della maneggevolezza necessaria al controllo domiciliare del dolore post operatorio, requisito questo indispensabile per la dimissione precoce dei pazienti. Si è voluta perciò confrontare, in uno studio prospettico randomizzato, l'efficacia di un analgesico oppioide somministrabile per via orale, l'ossicodone, rispetto alla buprenorfina, un analgesico oppioide a somministrazione endovenosa utilizzato presso la scuola anestesiologica della A.O.U. S. Luigi Gonzaga. Scopo della sperimentazione è la validazione di un regime antidolorifico dotato della maneggevolezza necessaria al trattamento del dolore post operatorio dopo colecistectomia laparoscopica in regime di day surgery. Risultato: L'ossicodone si è dimostrato efficace quanto la buprenorfina nel controllo del dolore, a parità di effetti collaterali. L'ossicodone potrebbe essere adatto al controllo domiciliare del dolore postoperatorio dopo colecistectomia laparoscopica, con potenziali vantaggi in termini di dimissione precoce dei pazienti e risparmio sui costi.File | Dimensione | Formato | |
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