ABSTRACT OBJECTIVE The objective of the study is to evaluate whether in patients with moderate sensorineural hearing loss, the use of a program with artificial intelligence inside can improve live and non live music listening by assessing listening comfort and pleasantness. METHODS The study examined 21 hearing impaired patients divided into two groups based on their experience of using hearing aids. The first group consisted of 11 patients with more than 5 years of hearing aid use while the second group consisted of 10 patients who had been wearing hearing aids for less than one year. The 21 patients underwent two sessions of listening to a music track created through audio editing software with 3 instruments inside namely piano, bass and drums. During the first listening to the track, the patients had the standard program they used on a daily basis while in the second listening session, the program designed for music was activated, a processing system designed to enhance music listening made possible by sound intelligence. At the end of each listening session, patients were given a structured questionnaire with questions designed to examine and identify which instruments were present, perception of volume, acoustic comfort, and preference between the two programs. Additional space was left for patients to present any general considerations. RESULTS In analyzing the data collected, significant differences between experienced and new hearing aid patients stand out. Concerning the perception of sound clarity and sharpness, the group of less experienced patients found a significant improvement through the 7 program designed for music in fact 7 out of 10 patients enjoyed the second listening during the test. As for the more experienced patients the perception is evidently different, in fact only 3 out of 11 patients preferred listening through the use of the dedicated music program. On the level of acceptance of the music program and thus implementation within the patient profile configuration with autonomous program management and use, new hearing aid wearers showed a positive attitude and interest compared to experienced patients. An aversion to program switching and a habit of daily listening experience are the reasons that reflect feedback from more experienced patients, who did not prefer the music program and would not use it. CONCLUSIONS Artificial intelligence for first-time hearing aid users can be an important support for improving music perception. The data analysis shows how the dedicated music program with artificial intelligence, can be a useful and significantly convincing tool to refine music listening with regard to new patients, As for more experienced patients, a progressive path would be needed, facilitating the use of the “Music” program in as many situations as possible, perhaps allowing the algorithm to change from one program to another independently.

ABSTRACT OBIETTIVO L’obiettivo dello studio è di valutare se in pazienti affetti da ipoacusia neurosensoriale di media entità, l’utilizzo di un programma con all’interno l’intelligenza artificiale possa migliorare l’ascolto della musica dal vivo e non, valutando il confort e la gradevolezza d’ascolto. METODI Lo studio ha esaminato 21 pazienti ipoacusici suddivisi in due gruppi in base all’esperienza d’utilizzo delle protesi acustiche. Il primo gruppo era formato da 11 pazienti con oltre 5 anni di utilizzo delle protesi mentre il secondo gruppo era formato da 10 pazienti che indossavano le protesi acustiche da meno di un anno. I 21 pazienti sono stati sottoposti a due sessioni di ascolto di una traccia musicale creata attraverso un software di editing audio con all’interno 3 strumenti ovvero pianoforte, basso e batteria. Durante il primo ascolto della traccia, i pazienti avevano il programma standard che utilizzavano quotidianamente mentre nel secondo ascolto è stato attivato il programma ideato per la musica, un sistema di elaborazione creato per migliorare l’ascolto della musica reso possibile dall’intelligenza sonora. Alla fine di ogni ascolto, ai pazienti veniva sottoposto un questionario strutturato con domande volte a esaminare e identificare quali strumenti fossero presenti, la percezione del volume, il confort acustico e la preferenza fra i due programmi. Un ulteriore spazio veniva lasciato per permettere ai pazienti di esporre eventuali considerazioni generali. RISULTATI Analizzando i dati raccolti, risaltano le differenze significative tra i pazienti esperti e i nuovi portatori di protesi acustiche. Per quanto riguarda la percezione della chiarezza e della nitidezza del suono, il gruppo dei pazienti con minor esperienza ha riscontrato un miglioramento significativo attraverso il programma adibito per la musica difatti 7 pazienti su 10 hanno apprezzato il secondo ascolto durante il test. Per quanto riguarda i pazienti più esperti la percezione è evidentemente differente, difatti soltanto 3 pazienti su 11 hanno preferito l’ascolto attraverso l’utilizzo del programma dedicato alla musica. Sul piano dell’accettazione del programma musica e quindi dell’implementazione all’interno della configurazione del profilo del paziente con una gestione del programma e un utilizzo autonomo, i nuovi portatori di protesi acustiche hanno mostrato un atteggiamento e un interesse positivo rispetto ai pazienti esperti. Una avversione al cambio programma e un’abitudine all’esperienza di ascolto quotidiana sono le motivazioni che rispecchiano i feedback dei pazienti più esperti, i quali non hanno preferito il programma musica e non lo utilizzerebbero. CONCLUSIONI L’intelligenza artificiale per chi si approccia per la prima volta al mondo degli apparecchi acustici può rappresentare un importante supporto per migliorare la percezione musicale. L’analisi dei dati dimostra come il programma di musica dedicato con intelligenza artificiale, può essere uno strumento utile e significativamente convincente per perfezionare l’ascolto di musica nei nuovi pazienti protesizzati. Per quanto riguarda i pazienti più esperti sarebbe necessario un percorso progressivo, facilitando l’utilizzo del programma “Musica” in più situazioni possibili, magari permettendo una maggiore flessibilità del programma alternandolo alla regolazione standard.

Confort e gradevolezza della musica dal vivo: come gestire l'IA nelle protesi acustiche. Criticità e possibili soluzioni

PECCHIO, MICHELE
2023/2024

Abstract

ABSTRACT OBIETTIVO L’obiettivo dello studio è di valutare se in pazienti affetti da ipoacusia neurosensoriale di media entità, l’utilizzo di un programma con all’interno l’intelligenza artificiale possa migliorare l’ascolto della musica dal vivo e non, valutando il confort e la gradevolezza d’ascolto. METODI Lo studio ha esaminato 21 pazienti ipoacusici suddivisi in due gruppi in base all’esperienza d’utilizzo delle protesi acustiche. Il primo gruppo era formato da 11 pazienti con oltre 5 anni di utilizzo delle protesi mentre il secondo gruppo era formato da 10 pazienti che indossavano le protesi acustiche da meno di un anno. I 21 pazienti sono stati sottoposti a due sessioni di ascolto di una traccia musicale creata attraverso un software di editing audio con all’interno 3 strumenti ovvero pianoforte, basso e batteria. Durante il primo ascolto della traccia, i pazienti avevano il programma standard che utilizzavano quotidianamente mentre nel secondo ascolto è stato attivato il programma ideato per la musica, un sistema di elaborazione creato per migliorare l’ascolto della musica reso possibile dall’intelligenza sonora. Alla fine di ogni ascolto, ai pazienti veniva sottoposto un questionario strutturato con domande volte a esaminare e identificare quali strumenti fossero presenti, la percezione del volume, il confort acustico e la preferenza fra i due programmi. Un ulteriore spazio veniva lasciato per permettere ai pazienti di esporre eventuali considerazioni generali. RISULTATI Analizzando i dati raccolti, risaltano le differenze significative tra i pazienti esperti e i nuovi portatori di protesi acustiche. Per quanto riguarda la percezione della chiarezza e della nitidezza del suono, il gruppo dei pazienti con minor esperienza ha riscontrato un miglioramento significativo attraverso il programma adibito per la musica difatti 7 pazienti su 10 hanno apprezzato il secondo ascolto durante il test. Per quanto riguarda i pazienti più esperti la percezione è evidentemente differente, difatti soltanto 3 pazienti su 11 hanno preferito l’ascolto attraverso l’utilizzo del programma dedicato alla musica. Sul piano dell’accettazione del programma musica e quindi dell’implementazione all’interno della configurazione del profilo del paziente con una gestione del programma e un utilizzo autonomo, i nuovi portatori di protesi acustiche hanno mostrato un atteggiamento e un interesse positivo rispetto ai pazienti esperti. Una avversione al cambio programma e un’abitudine all’esperienza di ascolto quotidiana sono le motivazioni che rispecchiano i feedback dei pazienti più esperti, i quali non hanno preferito il programma musica e non lo utilizzerebbero. CONCLUSIONI L’intelligenza artificiale per chi si approccia per la prima volta al mondo degli apparecchi acustici può rappresentare un importante supporto per migliorare la percezione musicale. L’analisi dei dati dimostra come il programma di musica dedicato con intelligenza artificiale, può essere uno strumento utile e significativamente convincente per perfezionare l’ascolto di musica nei nuovi pazienti protesizzati. Per quanto riguarda i pazienti più esperti sarebbe necessario un percorso progressivo, facilitando l’utilizzo del programma “Musica” in più situazioni possibili, magari permettendo una maggiore flessibilità del programma alternandolo alla regolazione standard.
Comfort and pleasantness of live music: how to manage AI in hearing aids. Critical issues and possible solutions
ABSTRACT OBJECTIVE The objective of the study is to evaluate whether in patients with moderate sensorineural hearing loss, the use of a program with artificial intelligence inside can improve live and non live music listening by assessing listening comfort and pleasantness. METHODS The study examined 21 hearing impaired patients divided into two groups based on their experience of using hearing aids. The first group consisted of 11 patients with more than 5 years of hearing aid use while the second group consisted of 10 patients who had been wearing hearing aids for less than one year. The 21 patients underwent two sessions of listening to a music track created through audio editing software with 3 instruments inside namely piano, bass and drums. During the first listening to the track, the patients had the standard program they used on a daily basis while in the second listening session, the program designed for music was activated, a processing system designed to enhance music listening made possible by sound intelligence. At the end of each listening session, patients were given a structured questionnaire with questions designed to examine and identify which instruments were present, perception of volume, acoustic comfort, and preference between the two programs. Additional space was left for patients to present any general considerations. RESULTS In analyzing the data collected, significant differences between experienced and new hearing aid patients stand out. Concerning the perception of sound clarity and sharpness, the group of less experienced patients found a significant improvement through the 7 program designed for music in fact 7 out of 10 patients enjoyed the second listening during the test. As for the more experienced patients the perception is evidently different, in fact only 3 out of 11 patients preferred listening through the use of the dedicated music program. On the level of acceptance of the music program and thus implementation within the patient profile configuration with autonomous program management and use, new hearing aid wearers showed a positive attitude and interest compared to experienced patients. An aversion to program switching and a habit of daily listening experience are the reasons that reflect feedback from more experienced patients, who did not prefer the music program and would not use it. CONCLUSIONS Artificial intelligence for first-time hearing aid users can be an important support for improving music perception. The data analysis shows how the dedicated music program with artificial intelligence, can be a useful and significantly convincing tool to refine music listening with regard to new patients, As for more experienced patients, a progressive path would be needed, facilitating the use of the “Music” program in as many situations as possible, perhaps allowing the algorithm to change from one program to another independently.
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