The growing digitization of information has led to the informatization of cognitive processes as well. People are increasingly tending to behave like machines, apparatuses capable of absorbing the fundamental concepts to store in their minds in just a few moments, and of focusing attention on specific empirical evidence, avoiding immersing their critical thinking in a broader and deeper analysis. This is the crisis of the attention threshold, the ever-slower and reduced individual tendency to complete any type of task, limiting oneself to maintaining a partial—and therefore summary—approach to concentration. The information system is one of the sectors most affected by this cognitive shift, and the information ecosystem must contend with the new practices designed to capture the public’s attention. Because, if one wants to attract advertising—almost become the primary source of income for publishing in a political-social system that shows a continuous and dangerous opposition towards investments in information—it is necessary to integrate skills capable of pinpointing human cognitive biases in a precise and sharp manner. Clickbaiting, social network journalism, and Artificial Intelligence are the means that symbolize this radical change in the way information and communication are handled, a paradoxical act that is widely criticized for distorting the professional and upright role of the journalist, yet it increasingly involves the movement from its roots and supports its minimal survival. The need to capture the “hot topics” and translate them into news quickly represents the core of editorial dossiers. So much so that even in the local journalism sector, an environment traditionally tied to old-school, bare-bones reporting, this trend is gaining ground. The case of the Piedmontese sports magazine Sprint e Sport, which this thesis intends to analyze from a social, statistical, and economic perspective, is a good example to symbolize this transition and the obsessive search by the publisher for the right appeal tool for the reader, a source of sustenance without which many publications risk shutting down.
La crescente digitalizzazione dell’informazione ha portato a informatizzare anche i processi cognitivi. Le persone tendono sempre più a comportarsi come delle macchine, apparati in grado di assorbire in pochi istanti le nozioni fondamentali da immagazzinare nella propria mente e di catalizzare l’attenzione su delle specifiche evidenze empiriche, evitando di immergere il proprio senso critico in una disamina di spettro più ampio e approfondito. È la crisi della soglia dell’attenzione, la sempre più rallentata e ridotta propensione individuale a completare un’attività di qualsiasi genere, limitandosi a mantenere un approccio parziale – e quindi sommario – alla concentrazione. Il sistema dell’informazione è uno degli emisferi che maggiormente subiscono il contraccolpo di questo cambiamento cognitivo e l’ecosistema dell’informazione deve fare i conti con quelle che sono le nuove pratiche per capitalizzare l’attenzione del pubblico. Perché se si vuole attrarre pubblicità, pressocché divenuta la primaria fonte di guadagno dell’editoria in un sistema politico-sociale che dimostra un continuo pericoloso atteggiamento osteggiante verso gli investimenti per l’informazione, è necessario saper integrare quelle skills in grado di colpire i bias cognitivi umani in modo puntuale e pungente. Il clickbaiting, il social network journalism e l’Intelligenza Artificiale sono i mezzi che emblematizzano questo cambiamento radicale nel modo di fare informazione e comunicazione, un atto paradossale e tanto criticato di snaturamento del ruolo professionale e integerrimo del giornalista, che però coinvolge sempre più il movimento sin dalla radice e che ne sostenta la minima sopravvivenza. La necessità di cogliere i “temi caldi” e di tradurli in notizie in modo rapido rappresenta il nucleo dei dossier editoriali. Tanto che anche nel settore del giornalismo locale, ambiente da sempre molto ancorato all’informazione nuda e cruda vecchio stampo, questa tendenza sta prendendo piede. Il caso del periodico sportivo piemontese Sprint e Sport, che questa tesi si propone di disaminare da un punto di vista sociale, statistico ed economico, è un buon esempio per simboleggiare questa transizione e questa ossessiva ricerca da parte dell’editore del giusto strumento di appeal per il lettore, quella fonte di sussistenza senza la quale molte testate rischiano di chiudere i battenti
Come l'informazione si è adattata all'abbassamento della soglia dell'attenzione: il caso Sprint e Sport.
BACCAGLINI, LUCA
2023/2024
Abstract
La crescente digitalizzazione dell’informazione ha portato a informatizzare anche i processi cognitivi. Le persone tendono sempre più a comportarsi come delle macchine, apparati in grado di assorbire in pochi istanti le nozioni fondamentali da immagazzinare nella propria mente e di catalizzare l’attenzione su delle specifiche evidenze empiriche, evitando di immergere il proprio senso critico in una disamina di spettro più ampio e approfondito. È la crisi della soglia dell’attenzione, la sempre più rallentata e ridotta propensione individuale a completare un’attività di qualsiasi genere, limitandosi a mantenere un approccio parziale – e quindi sommario – alla concentrazione. Il sistema dell’informazione è uno degli emisferi che maggiormente subiscono il contraccolpo di questo cambiamento cognitivo e l’ecosistema dell’informazione deve fare i conti con quelle che sono le nuove pratiche per capitalizzare l’attenzione del pubblico. Perché se si vuole attrarre pubblicità, pressocché divenuta la primaria fonte di guadagno dell’editoria in un sistema politico-sociale che dimostra un continuo pericoloso atteggiamento osteggiante verso gli investimenti per l’informazione, è necessario saper integrare quelle skills in grado di colpire i bias cognitivi umani in modo puntuale e pungente. Il clickbaiting, il social network journalism e l’Intelligenza Artificiale sono i mezzi che emblematizzano questo cambiamento radicale nel modo di fare informazione e comunicazione, un atto paradossale e tanto criticato di snaturamento del ruolo professionale e integerrimo del giornalista, che però coinvolge sempre più il movimento sin dalla radice e che ne sostenta la minima sopravvivenza. La necessità di cogliere i “temi caldi” e di tradurli in notizie in modo rapido rappresenta il nucleo dei dossier editoriali. Tanto che anche nel settore del giornalismo locale, ambiente da sempre molto ancorato all’informazione nuda e cruda vecchio stampo, questa tendenza sta prendendo piede. Il caso del periodico sportivo piemontese Sprint e Sport, che questa tesi si propone di disaminare da un punto di vista sociale, statistico ed economico, è un buon esempio per simboleggiare questa transizione e questa ossessiva ricerca da parte dell’editore del giusto strumento di appeal per il lettore, quella fonte di sussistenza senza la quale molte testate rischiano di chiudere i battentiFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/162182