Test di Rorschach ed Eye-tracking: uno studio correlazionale tra Contenuti Critici, attention bias ed eventi traumatici

In the first chapter of the thesis, a brief history of the Rorschach test will be presented, starting with the publication of Psychodiagnostics. A Diagnostic Test Based on Perception by Hermann Rorschach in 1921, followed by the main models that have evolved over time, culminating in the Comprehensive System by John Exner (1974) and the development of the Rorschach Performance Assessment System (R-PAS; Meyer et al., 2011), which is still constantly being updated. Subsequently, the R-PAS will be described, along with the procedures used for the administration, scoring, and interpretation of the Rorschach using this method. Finally, the few studies that have explored Critical Contents as a potential indicator of traumatic experiences or post-traumatic symptoms will be reviewed. The second chapter will first review the most important research using eye-tracking methodology to study key areas of cognitive psychology. Next, studies using eye-tracking to investigate attention allocation and potential abnormalities in eye movements across various psychopathological disorders, including schizophrenia, depression, personality disorders, and ADHD, will be presented. Special attention will be given to the attention bias typical of trauma-related disorders such as PTSD, studied initially with the dot-probe paradigm (MacLeod et al., 1989), and later with eye-tracking. Finally, the main studies that have analyzed the Rorschach test using eye-tracking technologies to observe the exploration patterns of the inkblots by healthy individuals or those with disorders will be described. In the third and final chapter, a study conducted at the University of Turin will be described, aimed at increasing the reliability of interpreting the Critical Content variable in the R-PAS. To do this, a sample of 55 healthy participants was administered a questionnaire on traumatic experiences (ITEM; Hyland et al., 2021), the Rorschach test using the R-PAS method (Meyer et al., 2011), and then subjected to a free viewing task of some images (matrix of faces with neutral or negative expressions) while their eye movements were recorded. In line with previous literature (Lazarov et al., 2019; 2022), it is expected that participants with a greater number of traumatic experiences will tend to focus more on faces with negative expressions. Consequently, those providing a higher number of responses characterized by Critical Contents should have experienced more traumatic events and, at the same time, show an attention bias toward critical images. It is important to highlight, however, that this is the first study to investigate such correlations, so any results may hold significant value for future research on the Rorschach test and psychological assessment in general.

Nel primo capitolo della tesi verrà brevemente esposta la storia del test di Rorschach a partire dalla pubblicazione di Psychodiagnostics. A diagnostic Test Based on Perception da parte di Hermann Rorschach nel 1921, passando per i principali modelli che si sono succeduti, fino ad arrivare al Comprehensive System di John Exner (1974) e alla formulazione del Rorschach Performance Assessment System (R-PAS; Meyer et al., 2011), tuttora in costante aggiornamento. Successivamente verrà descritto l’R-PAS e le procedure che vengono utilizzate per la somministrazione, la siglatura e l’interpretazione del Rorschach utilizzando questo metodo. Infine, verranno passate in rassegna le poche ricerche cha hanno studiato i Contenuti Critici come possibile indicatore di vissuti traumatici o sintomatologia post-traumatica. Nel secondo capitolo saranno, prima, passate in rassegna le più importanti ricerche che hanno utilizzato la metodica del tracciamento dei movimenti oculari (eye-tracking) per studiare le principali facoltà della psicologia cognitiva. Successivamente, verranno presentati alcuni studi che hanno usato l’eye-tracking per studiare l’allocazione dell’attenzione, e possibili anomalie nei movimenti oculari, in vari disturbi psicopatologici, tra cui schizofrenia, depressione, disturbi di personalità e ADHD. Un focus particolare verrà posto sull’attention bias tipico dei disturbi da traumi, come il PTSD, studiato prima con il paradigma del dot-probe (MacLeod et al., 1989) e, successivamente, tramite il tracciamento oculare. Infine, saranno descritti i principali studi che hanno analizzato il test di Rorschach utilizzando le tecnologie di eye-tracking per osservare i pattern di esplorazione delle macchie da parte di soggetti sani, oppure affetti da un disturbo. Nel terzo, e ultimo, capitolo verrà infine descritta una ricerca condotta all’Università di Torino con lo scopo di aumentare l’affidabilità dell’interpretazione della variabile CritCont nell’R-PAS. Per fare ciò, a un campione di 55 soggetti sani è stato somministrato un questionario sulle esperienze traumatiche (ITEM; Hyland et al. 2021), il test di Rorschach con il metodo R-PAS (Meyer et al., 2011) e poi sono stati sottoposti a un compito di esplorazione visiva libera di alcune immagini (matrici di volti con espressioni neutre o negative) mentre i loro movimenti oculari venivano registrati. In linea con la letteratura precedente (Lazarov et al., 2019; 2022) ci si aspetta che i soggetti con il maggior numero di esperienze traumatiche tendano a focalizzarsi maggiormente sui volti con espressioni negative. E, di conseguenza, coloro che danno un maggior numero di risposte caratterizzate da Contenuti Critici dovrebbero aver vissuto più eventi traumatici e, allo stesso tempo, mostrare un attention bias verso le immagini critiche. È, però, importante evidenziare il fatto che si tratta della prima ricerca che ha studiato questo tipo di correlazioni, quindi qualunque risultato potrebbe avere un valore importante per la ricerca futura sul test di Rorschach e sull’assessment psicologico in generale.