Intimate Partner Violence (IPV) refers to behaviors carried out within an intimate relationship that cause physical, sexual, or psychological harm, regardless of whether the partners are married or cohabiting. Psychological violence appears to be the most common, even though physical and sexual violence are often perceived as more severe than psychological violence, thus minimizing certain types of behaviors that cause serious harm, even if not physical, and whose long-term effects are difficult to recognize. A deeper understanding of emotional abuse can clarify the processes involved in the development and maintenance of IPV, facilitate the prediction of IPV risk, and clarify the ways in which control behaviors influence relational well-being and mental health repercussions. There are numerous methods and techniques through which individuals manage conflicts, and structured investigative methods are often needed to detect certain types of abuse and conflict resolution methods. The main limitation of psychometric tools that assess intimate partner violence, particularly those assessing emotional abuse, is that they do not account for complex factorial structures that encompass multiple dimensions of the same construct. The Multidimensional Measure of Emotional Abuse (MMEA; Murphy et al., 1999) was created to bridge this gap between the descriptive literature on emotional abuse and the available assessment tools. The goal of the MMEA was therefore to develop an instrument capable of detecting and evaluating different forms of emotional abuse within couple relationships. The aim of this study is to adapt the Multidimensional Measure of Emotional Abuse – Short Form to the Italian context. Specifically, the objectives of this study were to verify, on an Italian sample: the factorial structure of the MMEA for both victimization and perpetration through exploratory factor analysis, the reliability of the subscales for both victimization and perpetration through reliability analysis, and the convergent validity, exploring the correlations between MMEA scores and those of the Conflict Tactic Scale (CTS-2S). This study involved 250 participants, aged between 21 and 66, who were not currently in a relationship and had not been in one for the last 12 months. Data analyses were conducted using the “Statistical Package for the Social Sciences” (SPSS) and Jamovi software. The reliability analysis of the MMEA for both victimization and perpetration reports showed good reliability indices overall, and the correlations between MMEA-SF and CTS2S suggested good convergent validity. The results of the factor analysis for the victimization dimension clearly show the division of items into the expected four factors, which were renamed in line with the nomenclature of the original study by Maldonado and colleagues. The factorial structure of the perpetration dimension, however, showed some issues as the expected saturations did not emerge. Therefore, the MMEA proves to be a valid multifactorial measure for assessing psychological abuse exclusively in the victimization dimension, while the perpetration dimension presents significant issues that currently prevent its effective adaptation to the Italian context.

La Intimate Partner Violence (IPV), si riferisce a comportamenti messi in atto all’interno di una relazione intima che causano un danno fisico, sessuale o psicologico, indipendentemente dal fatto che i partner siano sposati o conviventi. La violenza psicologica sembra essere la più comune, anche se spesso la violenza fisica e quella sessuale vengono percepite come più gravi di quella psicologica, minimizzando così un certo tipo di comportamenti che causano seri danni, anche se non fisici, e i cui effetti a lungo termine risultano difficili da cogliere. Una comprensione più approfondita dell'abuso emotivo può chiarire i processi coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento della IPV, facilitare la previsione del rischio di IPV e chiarire i modi in cui i comportamenti di controllo influenzano il benessere relazionale e le ripercussioni sulla salute mentale. Esistono numerosi metodi e tecniche attraverso cui gli individui gestiscono i conflitti e molto spesso sono necessari metodi d’indagine strutturati per rilevare alcuni tipi di abusi e di metodi di risoluzione del conflitto. Il principale limite degli strumenti psicometrici che valutano la intimate partner violence, e in particolare quelli che valutano l'abuso emotivo, è quello di non prevedere strutture fattoriali complesse che comprendano più dimensioni dello stesso costrutto. La Multidimensional Measure of Emotional Abuse (MMEA; Murphy et al., 1999) è stata creata per colmare questo divario tra la letteratura descrittiva sull'abuso emotivo e gli strumenti di valutazione disponibili. L'obiettivo dell'MMEA era quindi quello di sviluppare uno strumento in grado di rilevare e valutare forme diverse di abuso emotivo all'interno delle relazioni di coppia. Lo studio in questione ha come scopo quello di adattare la Multidimensional Measure of Emotional Abuse – Short Form al contesto italiano. Nello specifico, gli obiettivi di questo studio erano di verificare, su un campione italiano: la struttura fattoriale del MMEA sia per la vittimizzazione sia per la perpetrazione attraverso un'analisi fattoriale esplorativa, l’affidabilità delle sottoscale sia per la vittimizzazione sia per la perpetrazione attraverso l’analisi dell’affidabilità, e la validità convergente, esplorando le correlazioni tra i punteggi dell’MMEA e quelli della Conflict Tactic Scale (CTS-2S). A questo studio hanno partecipato 250 soggetti, di età compresa tra i 21 e i 66 anni che non erano attualmente all’interno di una relazione e non lo erano stati negli ultimi 12 mesi. Le analisi dei dati sono state condotte utilizzando lo “Statistical Package for the Social Sciences” (SPSS) e il software Jamovi. L’analisi dell’affidabilità dell’MMEA, per i report sia di Vittimizzazione che di Perpetrazione, ha complessivamente mostrato buoni indici di affidabilità, e anche le correlazioni tra l'MMEA-SF e la CTS2S hanno suggerito una buona validità convergente. I risultati dell'analisi fattoriale per la dimensione della vittimizzazione mostrano chiaramente la suddivisione degli item nei 4 fattori attesi, che sono stati rinominati in linea con la nomenclatura dello studio originale di Maldonado e colleghi. La struttura fattoriale della dimensione della perpetrazione ha mostrato invece qualche problematica in quanto non sono emerse le saturazioni attese. Pertanto, l'MMEA si dimostra una valida misura multifattoriale per valutare l'abuso psicologico esclusivamente nella dimensione della vittimizzazione, mentre la dimensione della perpetrazione presenta criticità significative che attualmente ne impediscono un adattamento efficace al contesto italiano.

Validazione della Multidimensional Measure of Emotional Abuse - Short Form (MMEA-SF)

PACCAGNELLA, ELEONORA
2023/2024

Abstract

La Intimate Partner Violence (IPV), si riferisce a comportamenti messi in atto all’interno di una relazione intima che causano un danno fisico, sessuale o psicologico, indipendentemente dal fatto che i partner siano sposati o conviventi. La violenza psicologica sembra essere la più comune, anche se spesso la violenza fisica e quella sessuale vengono percepite come più gravi di quella psicologica, minimizzando così un certo tipo di comportamenti che causano seri danni, anche se non fisici, e i cui effetti a lungo termine risultano difficili da cogliere. Una comprensione più approfondita dell'abuso emotivo può chiarire i processi coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento della IPV, facilitare la previsione del rischio di IPV e chiarire i modi in cui i comportamenti di controllo influenzano il benessere relazionale e le ripercussioni sulla salute mentale. Esistono numerosi metodi e tecniche attraverso cui gli individui gestiscono i conflitti e molto spesso sono necessari metodi d’indagine strutturati per rilevare alcuni tipi di abusi e di metodi di risoluzione del conflitto. Il principale limite degli strumenti psicometrici che valutano la intimate partner violence, e in particolare quelli che valutano l'abuso emotivo, è quello di non prevedere strutture fattoriali complesse che comprendano più dimensioni dello stesso costrutto. La Multidimensional Measure of Emotional Abuse (MMEA; Murphy et al., 1999) è stata creata per colmare questo divario tra la letteratura descrittiva sull'abuso emotivo e gli strumenti di valutazione disponibili. L'obiettivo dell'MMEA era quindi quello di sviluppare uno strumento in grado di rilevare e valutare forme diverse di abuso emotivo all'interno delle relazioni di coppia. Lo studio in questione ha come scopo quello di adattare la Multidimensional Measure of Emotional Abuse – Short Form al contesto italiano. Nello specifico, gli obiettivi di questo studio erano di verificare, su un campione italiano: la struttura fattoriale del MMEA sia per la vittimizzazione sia per la perpetrazione attraverso un'analisi fattoriale esplorativa, l’affidabilità delle sottoscale sia per la vittimizzazione sia per la perpetrazione attraverso l’analisi dell’affidabilità, e la validità convergente, esplorando le correlazioni tra i punteggi dell’MMEA e quelli della Conflict Tactic Scale (CTS-2S). A questo studio hanno partecipato 250 soggetti, di età compresa tra i 21 e i 66 anni che non erano attualmente all’interno di una relazione e non lo erano stati negli ultimi 12 mesi. Le analisi dei dati sono state condotte utilizzando lo “Statistical Package for the Social Sciences” (SPSS) e il software Jamovi. L’analisi dell’affidabilità dell’MMEA, per i report sia di Vittimizzazione che di Perpetrazione, ha complessivamente mostrato buoni indici di affidabilità, e anche le correlazioni tra l'MMEA-SF e la CTS2S hanno suggerito una buona validità convergente. I risultati dell'analisi fattoriale per la dimensione della vittimizzazione mostrano chiaramente la suddivisione degli item nei 4 fattori attesi, che sono stati rinominati in linea con la nomenclatura dello studio originale di Maldonado e colleghi. La struttura fattoriale della dimensione della perpetrazione ha mostrato invece qualche problematica in quanto non sono emerse le saturazioni attese. Pertanto, l'MMEA si dimostra una valida misura multifattoriale per valutare l'abuso psicologico esclusivamente nella dimensione della vittimizzazione, mentre la dimensione della perpetrazione presenta criticità significative che attualmente ne impediscono un adattamento efficace al contesto italiano.
Validation of the Multidimensional Measure of Emotional Abuse - Short Form (MMEA-SF)
Intimate Partner Violence (IPV) refers to behaviors carried out within an intimate relationship that cause physical, sexual, or psychological harm, regardless of whether the partners are married or cohabiting. Psychological violence appears to be the most common, even though physical and sexual violence are often perceived as more severe than psychological violence, thus minimizing certain types of behaviors that cause serious harm, even if not physical, and whose long-term effects are difficult to recognize. A deeper understanding of emotional abuse can clarify the processes involved in the development and maintenance of IPV, facilitate the prediction of IPV risk, and clarify the ways in which control behaviors influence relational well-being and mental health repercussions. There are numerous methods and techniques through which individuals manage conflicts, and structured investigative methods are often needed to detect certain types of abuse and conflict resolution methods. The main limitation of psychometric tools that assess intimate partner violence, particularly those assessing emotional abuse, is that they do not account for complex factorial structures that encompass multiple dimensions of the same construct. The Multidimensional Measure of Emotional Abuse (MMEA; Murphy et al., 1999) was created to bridge this gap between the descriptive literature on emotional abuse and the available assessment tools. The goal of the MMEA was therefore to develop an instrument capable of detecting and evaluating different forms of emotional abuse within couple relationships. The aim of this study is to adapt the Multidimensional Measure of Emotional Abuse – Short Form to the Italian context. Specifically, the objectives of this study were to verify, on an Italian sample: the factorial structure of the MMEA for both victimization and perpetration through exploratory factor analysis, the reliability of the subscales for both victimization and perpetration through reliability analysis, and the convergent validity, exploring the correlations between MMEA scores and those of the Conflict Tactic Scale (CTS-2S). This study involved 250 participants, aged between 21 and 66, who were not currently in a relationship and had not been in one for the last 12 months. Data analyses were conducted using the “Statistical Package for the Social Sciences” (SPSS) and Jamovi software. The reliability analysis of the MMEA for both victimization and perpetration reports showed good reliability indices overall, and the correlations between MMEA-SF and CTS2S suggested good convergent validity. The results of the factor analysis for the victimization dimension clearly show the division of items into the expected four factors, which were renamed in line with the nomenclature of the original study by Maldonado and colleagues. The factorial structure of the perpetration dimension, however, showed some issues as the expected saturations did not emerge. Therefore, the MMEA proves to be a valid multifactorial measure for assessing psychological abuse exclusively in the victimization dimension, while the perpetration dimension presents significant issues that currently prevent its effective adaptation to the Italian context.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/162128