This study aims to analyze the health and social impact of prolonged exposure to perfluoroalkyl substances (PFAS) in the Vallée de la Chimie, a region south of Lyon. The case of perfluorinated pollution represents a complex "field" where science and environmental policies intertwine. In this context, institutions and experts compete for recognition and symbolic capital, while activist movements, despite lacking the same technical-scientific expertise, operate according to social and political logics. They challenge the official interpretations of data, leveraging alternative forms of capital, such as the social capital derived from collective mobilization. In particular, it is crucial to highlight how activists place health protection at the core of their actions, using it to raise public awareness and pressure institutional actors. Their efforts go beyond mere protest, including support for independent research, engagement with external experts, and the promotion of an alternative scientific discourse. In doing so, they encourage greater attention to community concerns. By opposing the official narrative, they seek to create a space where public health becomes a shared priority, fostering more active resident involvement in environmental policy management. This study is enriched by a significant practical component derived from my experience at the Métropole of Lyon, where I had the opportunity to participate in a health promotion and education project aimed at reducing citizens' exposure to chemicals classified as endocrine disruptors. This experience allowed me to integrate ethnographic research with data from local institutions, offering a concrete perspective on public and applied anthropology. In conclusion, this contribution aims to provide a critical analysis of the dynamics between science, environmental policies, and social movements, outlining the central role of health in strategies of resistance and community mobilization against perfluorinated pollution.
Questo studio mira ad analizzare l’impatto sanitario e sociale dell’esposizione prolungata alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), nella Vallée de la chimie, territorio a sud di Lione. Il caso dell'inquinamento da perfluorati rappresenta un “campo” complesso in cui scienza e politiche ambientali si intrecciano. In questo contesto, istituzioni ed esperti competono per il riconoscimento e il capitale simbolico, mentre i movimenti di attivisti, sebbene privi del medesimo bagaglio tecnico-scientifico, operano secondo logiche sociali e politiche. Essi mettono in discussione le interpretazioni ufficiali dei dati, facendo leva su forme alternative di capitale, come quello sociale derivante dalla mobilitazione collettiva. In particolare, è cruciale evidenziare come i militanti pongano la tutela della salute al centro delle loro azioni, utilizzandola per sensibilizzare i cittadini e fare pressione sugli attori istituzionali. Non limitandosi alla protesta, ma includendo il sostegno a ricerche indipendenti, l'interpellanza di esperti esterni e la promozione di un discorso scientifico alternativo, essi incoraggiano una maggiore attenzione alle preoccupazioni della comunità. In questo modo, cercano di contrapporre alla narrazione ufficiale uno spazio in cui la salute pubblica diventa una priorità condivisa, catalizzando un coinvolgimento più attivo dei residenti anche nella gestione delle politiche ambientali. Questo studio si arricchisce di un’importante componente pratica derivata dalla mia esperienza presso la Métropole di Lione, dove ho avuto l’opportunità di partecipare a un progetto di promozione ed educazione alla salute per limitare l’esposizione dei cittadini alle sostanze chimiche classificate come interferenti endocrini. Questa esperienza mi ha permesso di integrare l’etnografia con dati provenienti dalle istituzioni locali, offrendo una prospettiva concreta di antropologia pubblica e applicata. In conclusione, questo contributo vuole offrire una lettura critica delle dinamiche tra scienza, politiche ambientali e movimenti sociali, delineando il ruolo centrale della salute nelle strategie di resistenza e mobilitazione comunitaria contro l’inquinamento da perfluorati.
Les enfants d’Arkema. Antropologia Pubblica in Azione contro l’Inquinamento da PFAS a Sud di Lione.
AVANZI, STEFANO
2023/2024
Abstract
Questo studio mira ad analizzare l’impatto sanitario e sociale dell’esposizione prolungata alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), nella Vallée de la chimie, territorio a sud di Lione. Il caso dell'inquinamento da perfluorati rappresenta un “campo” complesso in cui scienza e politiche ambientali si intrecciano. In questo contesto, istituzioni ed esperti competono per il riconoscimento e il capitale simbolico, mentre i movimenti di attivisti, sebbene privi del medesimo bagaglio tecnico-scientifico, operano secondo logiche sociali e politiche. Essi mettono in discussione le interpretazioni ufficiali dei dati, facendo leva su forme alternative di capitale, come quello sociale derivante dalla mobilitazione collettiva. In particolare, è cruciale evidenziare come i militanti pongano la tutela della salute al centro delle loro azioni, utilizzandola per sensibilizzare i cittadini e fare pressione sugli attori istituzionali. Non limitandosi alla protesta, ma includendo il sostegno a ricerche indipendenti, l'interpellanza di esperti esterni e la promozione di un discorso scientifico alternativo, essi incoraggiano una maggiore attenzione alle preoccupazioni della comunità. In questo modo, cercano di contrapporre alla narrazione ufficiale uno spazio in cui la salute pubblica diventa una priorità condivisa, catalizzando un coinvolgimento più attivo dei residenti anche nella gestione delle politiche ambientali. Questo studio si arricchisce di un’importante componente pratica derivata dalla mia esperienza presso la Métropole di Lione, dove ho avuto l’opportunità di partecipare a un progetto di promozione ed educazione alla salute per limitare l’esposizione dei cittadini alle sostanze chimiche classificate come interferenti endocrini. Questa esperienza mi ha permesso di integrare l’etnografia con dati provenienti dalle istituzioni locali, offrendo una prospettiva concreta di antropologia pubblica e applicata. In conclusione, questo contributo vuole offrire una lettura critica delle dinamiche tra scienza, politiche ambientali e movimenti sociali, delineando il ruolo centrale della salute nelle strategie di resistenza e mobilitazione comunitaria contro l’inquinamento da perfluorati.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di laurea magistrale in "Antropologia Culturale ed Etnologia"
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/162053