This work investigates the challenges and opportunities faced by small producers participating in the Fair Trade system, with a particular focus on Tanzania. By analyzing theoretical frameworks, reviewing critical literature, and examining case studies, this research aims to provide meaningful and usefu insights of Fair Trade’s impact on Tanzanian small producers and to explore potential paths for reform and diversification. First, the study offers an in-depth introduction to the Fair Trade system, outlining its principles, historical evolution, and certification mechanisms. It explores the dual goals of Fair Trade—economic empowerment and social justice—and highlights the complexities introduced by the proliferation of labels and the process of mainstreaming. Subsequenly, it delves into the academic debate surrounding Fair Trade, addressing its ambiguities and shortcomings, such as barriers to access, power imbalances, and sustainability challenges, while also acknowledging its potential for positive impact. Key concept explored in the theoretical section are confronted to concret experiences of producers through the comparative analysis of three case studies in Tanzania: the challenges of coffee growers in the Kilimanjaro region, the dynamics of coffee certifications and their environmental and economic implications, and the innovative Maasai Intellectual Property Initiative (MIPI). Each case study illuminates different aspects of Fair Trade, from the systemic difficulties of commodity certification to the potential of non-traditional approaches centered on cultural and intellectual assets. The comparative analysis reveals critical patterns: while commodity certification (as seen in Cases 1 and 2) offers benefits, these are often undermined by high costs, governance challenges, and inequitable power dynamics. In contrast, the MIPI (Case 3) exemplifies a transformative approach that aligns with Fair Trade principles while addressing gaps in the traditional model. This initiative demonstrates the importance of community-driven solutions and diversification in both assets and governance models. The conclusive reflections emerging from the work may be summarized in the necessity for Fair Trade to adapt to the specific geographical, economic, and cultural contexts of producers. The movement is required to increase its flexibilty and inclusiveness, to go beyond commodities, engaging with new forms of value creation such as intellectual property and tourism. Such diversification, coupled with stronger community participation, could redefine Fair Trade’s role in promoting equity and sustainability in global trade. This research contributes to the ongoing debate on Fair Trade’s effectiveness, offering insights for policymakers, practitioners, and academics interested in creating a more equitable and impactful trade system for small producers in the Global South, especially Tanzania.

Questo lavoro indaga le sfide e le opportunità affrontate dai piccoli produttori che partecipano al sistema del commercio equo e solidale, con particolare attenzione alla Tanzania. Attraverso l'analisi dell'evoluzione del commercio equo e solidale, la revisione della letteratura critica e l'esame di casi studio, questa ricerca mira a fornire intuizioni significative sull'impatto del commercio equo e solidale sui piccoli produttori tanzaniani e a esplorare possibili percorsi di riforma e diversificazione. In primo luogo, lo studio offre un'approfondita introduzione al sistema del commercio equo e solidale, delineandone i principi, l'evoluzione storica e i meccanismi di certificazione. Esplora i due obiettivi principali del commercio equo e solidale—l'emancipazione economica e la giustizia sociale—e mette in evidenza le complessità introdotte dalla proliferazione delle etichette e dal processo di mainstreaming. Successivamente, si addentra nel dibattito accademico sul commercio equo e solidale, affrontandone ambiguità e carenze, come le barriere all'accesso, gli squilibri di potere e le sfide legate alla sostenibilità, riconoscendone al contempo il potenziale impatto positivo. I concetti chiave esplorati nella sezione teorica sono confrontati con esperienze concrete dei produttori attraverso l'analisi comparativa di tre casi studio in Tanzania: le sfide dei coltivatori di caffè nella regione del Kilimanjaro, le dinamiche delle certificazioni del caffè e le loro implicazioni ambientali ed economiche, e l'innovativa Iniziativa di Proprietà Intellettuale Maasai (MIPI). Ogni caso studio illumina aspetti diversi del commercio equo e solidale, dalle difficoltà sistemiche della certificazione delle commodity al potenziale di approcci non tradizionali centrati su beni culturali e intellettuali. L'analisi comparativa rivela schemi critici: mentre la certificazione delle commodity (come nei Casi 1 e 2) offre benefici, questi sono spesso compromessi da costi elevati, sfide di governance e dinamiche di potere inique. Al contrario, la MIPI (Caso 3) esemplifica un approccio trasformativo che si allinea ai principi del commercio equo e solidale, affrontando al contempo le lacune del modello tradizionale. Questa iniziativa dimostra l'importanza di soluzioni guidate dalla comunità e della diversificazione sia negli asset che nei modelli di governance. Le riflessioni conclusive emerse dal lavoro possono essere sintetizzate nella necessità per il commercio equo e solidale di adattarsi ai contesti geografici, economici e culturali specifici dei produttori. Il movimento deve aumentare la propria flessibilità e inclusività, superando le commodity per abbracciare nuove forme di creazione di valore, come la proprietà intellettuale e il turismo. Tale diversificazione, unita a una maggiore partecipazione della comunità, potrebbe ridefinire il ruolo del commercio equo e solidale nella promozione dell'equità e della sostenibilità nel commercio globale. Questa ricerca contribuisce al dibattito in corso sull'efficacia del commercio equo e solidale, offrendo spunti per decisori politici, operatori del settore e accademici interessati a creare un sistema commerciale più equo e impattante per i piccoli produttori del Sud Globale, in particolare in Tanzania.

DAL CAFFE' ALLA CULTURA: LE NUOVE FRONTIERE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE PER I PICCOLI PRODUTTORI. ANALISI E PROSEPETTIVE DA CASI DI STUDIO IN TANZANIA.

GUBERT, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

Questo lavoro indaga le sfide e le opportunità affrontate dai piccoli produttori che partecipano al sistema del commercio equo e solidale, con particolare attenzione alla Tanzania. Attraverso l'analisi dell'evoluzione del commercio equo e solidale, la revisione della letteratura critica e l'esame di casi studio, questa ricerca mira a fornire intuizioni significative sull'impatto del commercio equo e solidale sui piccoli produttori tanzaniani e a esplorare possibili percorsi di riforma e diversificazione. In primo luogo, lo studio offre un'approfondita introduzione al sistema del commercio equo e solidale, delineandone i principi, l'evoluzione storica e i meccanismi di certificazione. Esplora i due obiettivi principali del commercio equo e solidale—l'emancipazione economica e la giustizia sociale—e mette in evidenza le complessità introdotte dalla proliferazione delle etichette e dal processo di mainstreaming. Successivamente, si addentra nel dibattito accademico sul commercio equo e solidale, affrontandone ambiguità e carenze, come le barriere all'accesso, gli squilibri di potere e le sfide legate alla sostenibilità, riconoscendone al contempo il potenziale impatto positivo. I concetti chiave esplorati nella sezione teorica sono confrontati con esperienze concrete dei produttori attraverso l'analisi comparativa di tre casi studio in Tanzania: le sfide dei coltivatori di caffè nella regione del Kilimanjaro, le dinamiche delle certificazioni del caffè e le loro implicazioni ambientali ed economiche, e l'innovativa Iniziativa di Proprietà Intellettuale Maasai (MIPI). Ogni caso studio illumina aspetti diversi del commercio equo e solidale, dalle difficoltà sistemiche della certificazione delle commodity al potenziale di approcci non tradizionali centrati su beni culturali e intellettuali. L'analisi comparativa rivela schemi critici: mentre la certificazione delle commodity (come nei Casi 1 e 2) offre benefici, questi sono spesso compromessi da costi elevati, sfide di governance e dinamiche di potere inique. Al contrario, la MIPI (Caso 3) esemplifica un approccio trasformativo che si allinea ai principi del commercio equo e solidale, affrontando al contempo le lacune del modello tradizionale. Questa iniziativa dimostra l'importanza di soluzioni guidate dalla comunità e della diversificazione sia negli asset che nei modelli di governance. Le riflessioni conclusive emerse dal lavoro possono essere sintetizzate nella necessità per il commercio equo e solidale di adattarsi ai contesti geografici, economici e culturali specifici dei produttori. Il movimento deve aumentare la propria flessibilità e inclusività, superando le commodity per abbracciare nuove forme di creazione di valore, come la proprietà intellettuale e il turismo. Tale diversificazione, unita a una maggiore partecipazione della comunità, potrebbe ridefinire il ruolo del commercio equo e solidale nella promozione dell'equità e della sostenibilità nel commercio globale. Questa ricerca contribuisce al dibattito in corso sull'efficacia del commercio equo e solidale, offrendo spunti per decisori politici, operatori del settore e accademici interessati a creare un sistema commerciale più equo e impattante per i piccoli produttori del Sud Globale, in particolare in Tanzania.
FROM COFFEE TO CULTURE: EXPLORING NEW FRONTIERS OF FAIR TRADE FOR SMALL PRODUCERS. INSIGHTS FROM CASE STUDIES IN TANZANIA.
This work investigates the challenges and opportunities faced by small producers participating in the Fair Trade system, with a particular focus on Tanzania. By analyzing theoretical frameworks, reviewing critical literature, and examining case studies, this research aims to provide meaningful and usefu insights of Fair Trade’s impact on Tanzanian small producers and to explore potential paths for reform and diversification. First, the study offers an in-depth introduction to the Fair Trade system, outlining its principles, historical evolution, and certification mechanisms. It explores the dual goals of Fair Trade—economic empowerment and social justice—and highlights the complexities introduced by the proliferation of labels and the process of mainstreaming. Subsequenly, it delves into the academic debate surrounding Fair Trade, addressing its ambiguities and shortcomings, such as barriers to access, power imbalances, and sustainability challenges, while also acknowledging its potential for positive impact. Key concept explored in the theoretical section are confronted to concret experiences of producers through the comparative analysis of three case studies in Tanzania: the challenges of coffee growers in the Kilimanjaro region, the dynamics of coffee certifications and their environmental and economic implications, and the innovative Maasai Intellectual Property Initiative (MIPI). Each case study illuminates different aspects of Fair Trade, from the systemic difficulties of commodity certification to the potential of non-traditional approaches centered on cultural and intellectual assets. The comparative analysis reveals critical patterns: while commodity certification (as seen in Cases 1 and 2) offers benefits, these are often undermined by high costs, governance challenges, and inequitable power dynamics. In contrast, the MIPI (Case 3) exemplifies a transformative approach that aligns with Fair Trade principles while addressing gaps in the traditional model. This initiative demonstrates the importance of community-driven solutions and diversification in both assets and governance models. The conclusive reflections emerging from the work may be summarized in the necessity for Fair Trade to adapt to the specific geographical, economic, and cultural contexts of producers. The movement is required to increase its flexibilty and inclusiveness, to go beyond commodities, engaging with new forms of value creation such as intellectual property and tourism. Such diversification, coupled with stronger community participation, could redefine Fair Trade’s role in promoting equity and sustainability in global trade. This research contributes to the ongoing debate on Fair Trade’s effectiveness, offering insights for policymakers, practitioners, and academics interested in creating a more equitable and impactful trade system for small producers in the Global South, especially Tanzania.
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