Abstract In questa tesi si analizza l'acquisto di azioni proprie, ossia quelle azioni che per definizione sono acquistate dalla società stessa, ossia la società emittente. L'istituto è disciplinato dal codice civile in ben quattro articoli: art. 2357, art. 2357-bis, art. 2357-ter, art. 2357-quater. Nel primo capitolo si fornisce un panorama generale dell' istituto, della genesi ed evoluzione della disciplina ed in particolare si fa riferimento alle finalità dell'operazione, in quanto queste pur essendo individuabili, non sono chiaramente elencate all'interno della disciplina del Codice civile. Quest'ultima viene analizzata nel secondo capitolo, dove vengono inizialmente esposti i vincoli imposti dall'art. 2357 c.c. La società infatti non può acquistare azioni proprie, se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Inoltre, vige il divieto di acquisto di azioni non interamente liberate e l'acquisto deve essere autorizzato dall'assemblea, nei modi prescritti dalla legge. Alla fine del secondo capitolo si spiega come le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli acquisti fatti per interposta di persona. Il terzo capitolo si occupa delle diverse ipotesi di acquisto dell'art. 2357-bis. Le ipotesi elencate sono sostanzialmente tre: acquisto a titolo gratuito, sempre che si tratti di azioni interamente liberate, acquisto per effetto di successione universale o di fusione, acquisto a titolo di esecuzione forzata per il soddisfacimento di un credito della società, sempre che si tratti di azioni interamente liberate. Il quarto capitolo tratta della particolare disciplina della detenzione di azioni proprie, con particolare attenzione anche alle modalità di inserimento in bilancio delle azioni proprie. Nel terzo paragrafo si esamina l'autorizzazione dell'assemblea per la disposizione delle azioni proprie, che risulta speculare a quella per l'acquisto ed è la conferma della volontà legislativa di instaurare un controllo integrale dell'assemblea sull'intera operazione riguardante le azioni proprie. Il quarto paragrafo tratta infine del c.d. ¿trading¿ di azioni proprie. Il 1° comma dell'art. 2357-ter, prevedendo la possibilità di operazioni successive di acquisto e alienazione, legittima infatti il trading di azioni proprie, ossia la possibilità per gli amministratori di procedere ad una pluralità di acquisti e vendite di tali azioni, a fronte di un'unica autorizzazione assembleare.
L'acquisto di azioni proprie
GUARIENTO, SILVIA
2009/2010
Abstract
Abstract In questa tesi si analizza l'acquisto di azioni proprie, ossia quelle azioni che per definizione sono acquistate dalla società stessa, ossia la società emittente. L'istituto è disciplinato dal codice civile in ben quattro articoli: art. 2357, art. 2357-bis, art. 2357-ter, art. 2357-quater. Nel primo capitolo si fornisce un panorama generale dell' istituto, della genesi ed evoluzione della disciplina ed in particolare si fa riferimento alle finalità dell'operazione, in quanto queste pur essendo individuabili, non sono chiaramente elencate all'interno della disciplina del Codice civile. Quest'ultima viene analizzata nel secondo capitolo, dove vengono inizialmente esposti i vincoli imposti dall'art. 2357 c.c. La società infatti non può acquistare azioni proprie, se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Inoltre, vige il divieto di acquisto di azioni non interamente liberate e l'acquisto deve essere autorizzato dall'assemblea, nei modi prescritti dalla legge. Alla fine del secondo capitolo si spiega come le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli acquisti fatti per interposta di persona. Il terzo capitolo si occupa delle diverse ipotesi di acquisto dell'art. 2357-bis. Le ipotesi elencate sono sostanzialmente tre: acquisto a titolo gratuito, sempre che si tratti di azioni interamente liberate, acquisto per effetto di successione universale o di fusione, acquisto a titolo di esecuzione forzata per il soddisfacimento di un credito della società, sempre che si tratti di azioni interamente liberate. Il quarto capitolo tratta della particolare disciplina della detenzione di azioni proprie, con particolare attenzione anche alle modalità di inserimento in bilancio delle azioni proprie. Nel terzo paragrafo si esamina l'autorizzazione dell'assemblea per la disposizione delle azioni proprie, che risulta speculare a quella per l'acquisto ed è la conferma della volontà legislativa di instaurare un controllo integrale dell'assemblea sull'intera operazione riguardante le azioni proprie. Il quarto paragrafo tratta infine del c.d. ¿trading¿ di azioni proprie. Il 1° comma dell'art. 2357-ter, prevedendo la possibilità di operazioni successive di acquisto e alienazione, legittima infatti il trading di azioni proprie, ossia la possibilità per gli amministratori di procedere ad una pluralità di acquisti e vendite di tali azioni, a fronte di un'unica autorizzazione assembleare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/16204