This paper aims to analyze the evolution of the Italian juvenile justice system, with particular attention to the phases of the juvenile criminal process and alternative measures, especially the suspension of judgment and probation. The juvenile justice system has always represented one of the most complex challenges for the Italian legal system, as it must address a multiplicity of needs: on one hand, the protection of victims, the safety of the community, and the maintenance of social order; on the other, the care, rehabilitation, and social reintegration of the juvenile offender. All of this requires a legal system that does not limit itself to mere punishment but primarily provides the minor with the possibility of recovery and a new reintegration into society. In recent decades, the Italian legal system has undergone significant evolution in its approach to juvenile justice, with a focus today on repair and rehabilitation rather than punishment. Restorative justice, in fact, centers on the responsabilization of the young person through dialogue with the victim and awareness of the consequences of their crime, aiming at repairing the harm rather than mere condemnation. The introduction of restorative justice and the reforms leading to the current Cartabia Reform are also examined, highlighting the legislator’s commitment to promoting a justice system increasingly focused on social reintegration rather than punishment. The paper also develops an analysis of international and European sources alongside the experiences of different countries in the field of restorative justice. However, the focal point of this paper lies in analyzing the role of Social Services within the juvenile justice system. While legal measures and regulations represent the tools by which justice seeks to address juvenile crime, it is through the work of social workers that these tools come to life, becoming concrete paths to recovery and reintegration. Social Services play a crucial role in ensuring that the minor has opportunities for reintegration that go far beyond the mere application of sanctions, aiming to build a new balance in the young person’s life. In particular, Social Services not only monitor and evaluate the effectiveness of alternative measures, such as probation, but also create a personalized plan for each individual. The final part of the thesis is dedicated to field research, which explores the work of social workers within the USSM in Brescia and Turin. This study, based on interviews and direct observations, aims to provide a concrete overview of the importance of social workers’ work with juvenile offenders and the daily challenges they face. Another key aspect that emerges from the research is the central role of criminal mediation in the juvenile's social reintegration process. Mediation, in fact, offers the young person a unique opportunity to meet with the victim and reflect on the harm caused, initiating a process of responsabilization that goes far beyond simple condemnation of the crime. In the conclusion of this paper, the internship experience at the "EssereUmani" Association in Turin is presented, an organization that deals with various social issues, including criminal mediation.

Il presente lavoro si propone di analizzare l’evoluzione del sistema di giustizia minorile italiano, con una particolare attenzione alle fasi del processo penale minorile e sulle misure alternative, in particolare sulla sospensione del giudizio e alla messa alla prova. Il sistema di giustizia minorile rappresenta da sempre una delle sfide più complesse per l’ordinamento giuridico italiano, in quanto deve far fronte a una molteplicità di esigenze: da un lato, la tutela delle vittime, la protezione della collettività e il mantenimento dell'ordine sociale; dall’altro, la presa in carico, la rieducazione e il reinserimento sociale del minore autore di reato. Tutto questo richiede un sistema giuridico che non si limiti alla mera punizione, ma che soprattutto restituisca al minore la possibilità di un recupero e di un nuovo inserimento nella società. Nel corso degli ultimi decenni, il sistema giuridico italiano ha visto un’evoluzione significativa in termini di approccio alla giustizia minorile e oggi si privilegia la riparazione e la rieducazione rispetto alla punizione. La giustizia riparativa, infatti, mette al centro la responsabilizzazione del giovane attraverso il dialogo con la vittima e la consapevolezza degli effetti del reato, mirando alla riparazione del danno piuttosto che alla sua mera condanna. Viene anche esaminata l'introduzione della giustizia riparativa e le riforme che hanno portato all’odierna Riforma Cartabia, mettendo in luce l'impegno del legislatore nel promuovere un sistema di giustizia sempre più orientato alla reintegrazione sociale piuttosto che alla punizione. Nel suddetto lavoro viene inoltre sviluppata un’analisi delle fonti internazionali ed europee congiuntamente all’esperienza dei diversi Paesi in tema di giustizia riparativa. Tuttavia, il punto focale di questo lavoro risiede nell’analisi del ruolo del Servizio Sociale all’interno del sistema di giustizia minorile. Se le misure giuridiche e normative rappresentano gli strumenti con cui la giustizia si propone di affrontare il reato minorile, è attraverso l’azione degli operatori sociali che questi strumenti prendono vita, diventando percorsi concreti di recupero e reinserimento. Il Servizio Sociale, infatti, ha un ruolo cruciale nel garantire che il minore possa usufruire di opportunità di reintegrazione che vanno ben oltre la semplice applicazione di sanzioni, ma che mirano a costruire un nuovo equilibrio nella vita del giovane. In particolare, il Servizio Sociale non solo si occupa di monitorare e valutare l’efficacia delle misure alternative, come la messa alla prova, ma crea dei progetti personalizzati per ogni ragazzo. La parte finale della tesi è dedicata alla ricerca condotta sul campo, che esplora il lavoro degli assistenti sociali all’interno degli USSM di Brescia e di Torino. Questo studio, basato su interviste e osservazioni dirette, mira a fornire una panoramica concreta sull’importanza del lavoro degli assistenti sociali con i minori autori di reato e sulle sfide quotidiane che si trovano ad affrontare Un altro aspetto fondamentale che emerge dalla ricerca riguarda il ruolo centrale della mediazione penale nel percorso di reinserimento sociale del minore. La mediazione, infatti, offre al giovane un'opportunità unica di confronto con la vittima e di riflessione sul danno causato, mettendo in atto un processo di responsabilizzazione che va ben oltre la semplice condanna del reato. In chiusura del suddetto lavoro, è presentata l’esperienza di tirocinio svolto all'interno dell’Associazione EssereUmani di Torino, un’organizzazione che si occupa di diverse tematiche sociali tra cui la mediazione penale.

Il servizio sociale e i minori autori di reato nella giustizia riparativa. Percorsi di mediazione penale

PADERNI, SILVIA
2023/2024

Abstract

Il presente lavoro si propone di analizzare l’evoluzione del sistema di giustizia minorile italiano, con una particolare attenzione alle fasi del processo penale minorile e sulle misure alternative, in particolare sulla sospensione del giudizio e alla messa alla prova. Il sistema di giustizia minorile rappresenta da sempre una delle sfide più complesse per l’ordinamento giuridico italiano, in quanto deve far fronte a una molteplicità di esigenze: da un lato, la tutela delle vittime, la protezione della collettività e il mantenimento dell'ordine sociale; dall’altro, la presa in carico, la rieducazione e il reinserimento sociale del minore autore di reato. Tutto questo richiede un sistema giuridico che non si limiti alla mera punizione, ma che soprattutto restituisca al minore la possibilità di un recupero e di un nuovo inserimento nella società. Nel corso degli ultimi decenni, il sistema giuridico italiano ha visto un’evoluzione significativa in termini di approccio alla giustizia minorile e oggi si privilegia la riparazione e la rieducazione rispetto alla punizione. La giustizia riparativa, infatti, mette al centro la responsabilizzazione del giovane attraverso il dialogo con la vittima e la consapevolezza degli effetti del reato, mirando alla riparazione del danno piuttosto che alla sua mera condanna. Viene anche esaminata l'introduzione della giustizia riparativa e le riforme che hanno portato all’odierna Riforma Cartabia, mettendo in luce l'impegno del legislatore nel promuovere un sistema di giustizia sempre più orientato alla reintegrazione sociale piuttosto che alla punizione. Nel suddetto lavoro viene inoltre sviluppata un’analisi delle fonti internazionali ed europee congiuntamente all’esperienza dei diversi Paesi in tema di giustizia riparativa. Tuttavia, il punto focale di questo lavoro risiede nell’analisi del ruolo del Servizio Sociale all’interno del sistema di giustizia minorile. Se le misure giuridiche e normative rappresentano gli strumenti con cui la giustizia si propone di affrontare il reato minorile, è attraverso l’azione degli operatori sociali che questi strumenti prendono vita, diventando percorsi concreti di recupero e reinserimento. Il Servizio Sociale, infatti, ha un ruolo cruciale nel garantire che il minore possa usufruire di opportunità di reintegrazione che vanno ben oltre la semplice applicazione di sanzioni, ma che mirano a costruire un nuovo equilibrio nella vita del giovane. In particolare, il Servizio Sociale non solo si occupa di monitorare e valutare l’efficacia delle misure alternative, come la messa alla prova, ma crea dei progetti personalizzati per ogni ragazzo. La parte finale della tesi è dedicata alla ricerca condotta sul campo, che esplora il lavoro degli assistenti sociali all’interno degli USSM di Brescia e di Torino. Questo studio, basato su interviste e osservazioni dirette, mira a fornire una panoramica concreta sull’importanza del lavoro degli assistenti sociali con i minori autori di reato e sulle sfide quotidiane che si trovano ad affrontare Un altro aspetto fondamentale che emerge dalla ricerca riguarda il ruolo centrale della mediazione penale nel percorso di reinserimento sociale del minore. La mediazione, infatti, offre al giovane un'opportunità unica di confronto con la vittima e di riflessione sul danno causato, mettendo in atto un processo di responsabilizzazione che va ben oltre la semplice condanna del reato. In chiusura del suddetto lavoro, è presentata l’esperienza di tirocinio svolto all'interno dell’Associazione EssereUmani di Torino, un’organizzazione che si occupa di diverse tematiche sociali tra cui la mediazione penale.
Social work and young offenders in restorative justice. Penal mediation paths
This paper aims to analyze the evolution of the Italian juvenile justice system, with particular attention to the phases of the juvenile criminal process and alternative measures, especially the suspension of judgment and probation. The juvenile justice system has always represented one of the most complex challenges for the Italian legal system, as it must address a multiplicity of needs: on one hand, the protection of victims, the safety of the community, and the maintenance of social order; on the other, the care, rehabilitation, and social reintegration of the juvenile offender. All of this requires a legal system that does not limit itself to mere punishment but primarily provides the minor with the possibility of recovery and a new reintegration into society. In recent decades, the Italian legal system has undergone significant evolution in its approach to juvenile justice, with a focus today on repair and rehabilitation rather than punishment. Restorative justice, in fact, centers on the responsabilization of the young person through dialogue with the victim and awareness of the consequences of their crime, aiming at repairing the harm rather than mere condemnation. The introduction of restorative justice and the reforms leading to the current Cartabia Reform are also examined, highlighting the legislator’s commitment to promoting a justice system increasingly focused on social reintegration rather than punishment. The paper also develops an analysis of international and European sources alongside the experiences of different countries in the field of restorative justice. However, the focal point of this paper lies in analyzing the role of Social Services within the juvenile justice system. While legal measures and regulations represent the tools by which justice seeks to address juvenile crime, it is through the work of social workers that these tools come to life, becoming concrete paths to recovery and reintegration. Social Services play a crucial role in ensuring that the minor has opportunities for reintegration that go far beyond the mere application of sanctions, aiming to build a new balance in the young person’s life. In particular, Social Services not only monitor and evaluate the effectiveness of alternative measures, such as probation, but also create a personalized plan for each individual. The final part of the thesis is dedicated to field research, which explores the work of social workers within the USSM in Brescia and Turin. This study, based on interviews and direct observations, aims to provide a concrete overview of the importance of social workers’ work with juvenile offenders and the daily challenges they face. Another key aspect that emerges from the research is the central role of criminal mediation in the juvenile's social reintegration process. Mediation, in fact, offers the young person a unique opportunity to meet with the victim and reflect on the harm caused, initiating a process of responsabilization that goes far beyond simple condemnation of the crime. In the conclusion of this paper, the internship experience at the "EssereUmani" Association in Turin is presented, an organization that deals with various social issues, including criminal mediation.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/162019