Globalizzazione, deregolamentazione e liberalizzazione hanno certamente condotto l'economia internazionale agli alti livelli di interscambio che oggi è possibile apprezzare all'interno dei mercati. I flussi di capitale tra centro e periferia hanno facilitato la diffusione della tecnologia ed il finanziamento degli investimenti, ma contemporaneamente hanno anche aumentato l'instabilità, i fallimenti e le crisi sistemiche. L'economia moderna è in continua evoluzione e situazioni di crisi e crolli finanziari si sono verificati anche nel recente passato, come nel caso dei bond argentini e del mercato americano dei mutui sub- prime. I Paesi che si aprono ai capitali esteri devono tener conto dei rischi della globalizzazione e devono riuscire a condurre politiche economiche adeguate, evitando sia eccessive rigidità, che ostacolino l'entrata di capitali e la possibilità di indebitarsi, sia un'eccessiva vulnerabilità di fronte a flussi volatili. Non è vero che i Paesi sottosviluppati sopportano da soli i danni e i costi del presente sistema internazionale, mentre il suo cambiamento non può che essere di esclusiva iniziativa dei paesi più ricchi.

La vigilanza prudenziale, le banche e il processo di internal capital adequacy assessment

CHIARLO, DAVIDE MICHELE
2009/2010

Abstract

Globalizzazione, deregolamentazione e liberalizzazione hanno certamente condotto l'economia internazionale agli alti livelli di interscambio che oggi è possibile apprezzare all'interno dei mercati. I flussi di capitale tra centro e periferia hanno facilitato la diffusione della tecnologia ed il finanziamento degli investimenti, ma contemporaneamente hanno anche aumentato l'instabilità, i fallimenti e le crisi sistemiche. L'economia moderna è in continua evoluzione e situazioni di crisi e crolli finanziari si sono verificati anche nel recente passato, come nel caso dei bond argentini e del mercato americano dei mutui sub- prime. I Paesi che si aprono ai capitali esteri devono tener conto dei rischi della globalizzazione e devono riuscire a condurre politiche economiche adeguate, evitando sia eccessive rigidità, che ostacolino l'entrata di capitali e la possibilità di indebitarsi, sia un'eccessiva vulnerabilità di fronte a flussi volatili. Non è vero che i Paesi sottosviluppati sopportano da soli i danni e i costi del presente sistema internazionale, mentre il suo cambiamento non può che essere di esclusiva iniziativa dei paesi più ricchi.
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