The research addresses the austerity debate with reference to the Eurozone. Starting from a historical analysis of the latter, it shows that its roots go back to the crisis of the 1920s and the vision of the British Treasury and that, the very strong influence exerted by Germany since the 1990s, has led to the establishment, both in European political thought and in the institutional architecture of the Union, of the idea that fiscal discipline is the best response to moments of crisis. By adopting Carvalho's (2017) definition of austerity and exploring the existing evidence in the literature on the effects of consolidation programmes, we offer a more holistic view of the topic through a synthesis of the existing literature and, in doing so, propose directions for future research. The research demonstrates that, the expected benefits of implementing austerity policies in times of crisis are the result of calculations using highly critical calculation models, showing that even the hoped-for benefits in the long run have betrayed expectations. Ultimately, the research addresses the Eurozone's economic policy outlook by demonstrating that the use of common European debt is the most desirable alternative to finance the Union's essential investments, stabilise the continent macro-economically and provide it with a permanent tool to respond to exogenous shocks.

La ricerca affronta il dibattito sull’austerità con riferimento all’Eurozona. Partendo da un’analisi storica di quest’ultima, dimostra che le sue radici risalgono alla crisi degli anni Venti del Novecento e alla visione del Tesoro britannico e che, la fortissima influenza esercitata dalla Germania a partire dagli anni Novanta del Novecento, ha determinato l’affermarsi, sia nel pensiero politico europeo sia nell’architettura istituzionale dell’Unione, dell’idea che la disciplina fiscale sia la miglior risposta ai momenti di crisi. Adottando la definizione di austerità contenuta in Carvalho (2017) ed esplorando le prove esistenti in letteratura sugli effetti dei programmi di consolidamento, offriamo una visione più olistica dell'argomento attraverso una sintesi della letteratura esistente e, così facendo, proponiamo direzioni per la ricerca futura. La ricerca dimostra che, i benefici previsti dall’implementazione di politiche di austerità operate in momenti di crisi, siano il risultato di calcoli ottenuti attraverso modelli di calcolo fortemente critici, dimostrando che anche i benefici auspicati nel lungo termine abbiano tradito le aspettative. In ultima analisi la ricerca affronta le prospettive di politica economica dell’Eurozona dimostrando che l’utilizzo del debito comune europeo sia l’alternativa più auspicabile per finanziare gli investimenti essenziali dell’Unione, stabilizzare macro economicamente il continente e dotarlo di uno strumento permanente di risposta agli shock esogeni.

Il dibattito sull’austerità: analisi ed implicazioni per la politica economica nell’euro-zona

JAHNSEN, ALBERTO
2023/2024

Abstract

La ricerca affronta il dibattito sull’austerità con riferimento all’Eurozona. Partendo da un’analisi storica di quest’ultima, dimostra che le sue radici risalgono alla crisi degli anni Venti del Novecento e alla visione del Tesoro britannico e che, la fortissima influenza esercitata dalla Germania a partire dagli anni Novanta del Novecento, ha determinato l’affermarsi, sia nel pensiero politico europeo sia nell’architettura istituzionale dell’Unione, dell’idea che la disciplina fiscale sia la miglior risposta ai momenti di crisi. Adottando la definizione di austerità contenuta in Carvalho (2017) ed esplorando le prove esistenti in letteratura sugli effetti dei programmi di consolidamento, offriamo una visione più olistica dell'argomento attraverso una sintesi della letteratura esistente e, così facendo, proponiamo direzioni per la ricerca futura. La ricerca dimostra che, i benefici previsti dall’implementazione di politiche di austerità operate in momenti di crisi, siano il risultato di calcoli ottenuti attraverso modelli di calcolo fortemente critici, dimostrando che anche i benefici auspicati nel lungo termine abbiano tradito le aspettative. In ultima analisi la ricerca affronta le prospettive di politica economica dell’Eurozona dimostrando che l’utilizzo del debito comune europeo sia l’alternativa più auspicabile per finanziare gli investimenti essenziali dell’Unione, stabilizzare macro economicamente il continente e dotarlo di uno strumento permanente di risposta agli shock esogeni.
The austerity debate: analysis and implications for economic policy in the eurozone
The research addresses the austerity debate with reference to the Eurozone. Starting from a historical analysis of the latter, it shows that its roots go back to the crisis of the 1920s and the vision of the British Treasury and that, the very strong influence exerted by Germany since the 1990s, has led to the establishment, both in European political thought and in the institutional architecture of the Union, of the idea that fiscal discipline is the best response to moments of crisis. By adopting Carvalho's (2017) definition of austerity and exploring the existing evidence in the literature on the effects of consolidation programmes, we offer a more holistic view of the topic through a synthesis of the existing literature and, in doing so, propose directions for future research. The research demonstrates that, the expected benefits of implementing austerity policies in times of crisis are the result of calculations using highly critical calculation models, showing that even the hoped-for benefits in the long run have betrayed expectations. Ultimately, the research addresses the Eurozone's economic policy outlook by demonstrating that the use of common European debt is the most desirable alternative to finance the Union's essential investments, stabilise the continent macro-economically and provide it with a permanent tool to respond to exogenous shocks.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161949