SFONDO: L’elettroretinogramma (ERG) è un esame elettrofisiologico fondamentale per valutare la funzionalità retinica, mentre l’elettroneurografia (ENG) è considerata il gold standard per lo studio delle neuropatie periferiche. Nel contesto del diabete mellito, la neuropatia diabetica e la retinopatia diabetica rappresentano due delle complicanze più comuni, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. L’ERG, oltre a essere un valido strumento per individuare precocemente alterazioni retiniche, potrebbe fornire informazioni aggiuntive sulle disfunzioni neurofisiologiche associate alle polineuropatie diabetiche, integrando l’ENG nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia. OBIETTIVO: Questo studio ha l’obiettivo di valutare l’utilità clinica dell’ERG con elettrodi di superficie nel contesto delle polineuropatie diabetiche, confrontando i risultati ottenuti con quelli dell’ENG. Si vuole determinare se l’ERG possa essere un indicatore complementare nella diagnosi precoce e nella progressione della neuropatia diabetica. Poiché l’ERG è tradizionalmente una metodica di ambito oftalmologico, questo studio mira a dimostrare come l’impiego di materiali semplici, economici e non invasivi, come gli elettrodi di superficie comunemente disponibili nei laboratori di neurofisiologia, possa rendere questa tecnica più accessibile ed efficace. Inoltre, il test richiede poco tempo e potrebbe essere facilmente integrato nella routine ambulatoriale, favorendone un utilizzo più ampio nella pratica clinica. METODI: Lo studio è stato condotto su un gruppo di 13 pazienti con polineuropatia diabetica e su un gruppo di controllo senza segni clinici o neurofisiologici di neuropatia. Sono stati registrati e analizzati parametri specifici dell’ERG da flash e dell’ENG, valutandone i principali valori . I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi per verificare la presenza di correlazioni significative tra le alterazioni neurofisiologiche retiniche e periferiche. RISULTATI: Tra i 20 pazienti reclutati per questo studio, 7 presentavano una forma severa sia di neuropatia che di retinopatia. In 4 casi, invece, è stata riscontrata una neuropatia caratterizzata da un'alterazione lieve delle velocità di conduzione, associata però a un grave coinvolgimento dell’onda b. Nei restanti pazienti, le velocità di conduzione erano entro i limiti della norma; tuttavia, nonostante l’assenza di anomalie evidenziabili dall’esame elettroneurografico, l'elettroretinogramma ha rivelato la presenza di alterazioni significative. CONCLUSIONI: Analizzando i risultati ottenuti è stato possibile comprendere che l’onda A dell’elettroretinogramma è meno influenzata rispetto all’onda B dalla retinopatia diabetica; tutto ciò è spiegato da una differente vascolarizzazione di coni e bastoncelli responsabili rispettivamente della creazione dell’onda A e B. Inoltre, è emerso che l'elettroretinogramma è in grado di individuare precocemente lo sviluppo di una neuropatia diabetica rispetto all'esame elettroneurografico. Questo risultato è stato ottenuto utilizzando elettrodi comunemente disponibili all'interno di qualsiasi ambulatorio di neurofisiologia, rendendo l'esame facilmente accessibile e di semplice applicazione nella pratica clinica.

SFONDO: L’elettroretinogramma (ERG) è un esame elettrofisiologico fondamentale per valutare la funzionalità retinica, mentre l’elettroneurografia (ENG) è considerata il gold standard per lo studio delle neuropatie periferiche. Nel contesto del diabete mellito, la neuropatia diabetica e la retinopatia diabetica rappresentano due delle complicanze più comuni, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. L’ERG, oltre a essere un valido strumento per individuare precocemente alterazioni retiniche, potrebbe fornire informazioni aggiuntive sulle disfunzioni neurofisiologiche associate alle polineuropatie diabetiche, integrando l’ENG nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia. OBIETTIVO: Questo studio ha l’obiettivo di valutare l’utilità clinica dell’ERG con elettrodi di superficie nel contesto delle polineuropatie diabetiche, confrontando i risultati ottenuti con quelli dell’ENG. Si vuole determinare se l’ERG possa essere un indicatore complementare nella diagnosi precoce e nella progressione della neuropatia diabetica. Poiché l’ERG è tradizionalmente una metodica di ambito oftalmologico, questo studio mira a dimostrare come l’impiego di materiali semplici, economici e non invasivi, come gli elettrodi di superficie comunemente disponibili nei laboratori di neurofisiologia, possa rendere questa tecnica più accessibile ed efficace. Inoltre, il test richiede poco tempo e potrebbe essere facilmente integrato nella routine ambulatoriale, favorendone un utilizzo più ampio nella pratica clinica. METODI: Lo studio è stato condotto su un gruppo di 13 pazienti con polineuropatia diabetica e su un gruppo di controllo senza segni clinici o neurofisiologici di neuropatia. Sono stati registrati e analizzati parametri specifici dell’ERG da flash e dell’ENG, valutandone i principali valori . I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi per verificare la presenza di correlazioni significative tra le alterazioni neurofisiologiche retiniche e periferiche. RISULTATI: Tra i 20 pazienti reclutati per questo studio, 7 presentavano una forma severa sia di neuropatia che di retinopatia. In 4 casi, invece, è stata riscontrata una neuropatia caratterizzata da un'alterazione lieve delle velocità di conduzione, associata però a un grave coinvolgimento dell’onda b. Nei restanti pazienti, le velocità di conduzione erano entro i limiti della norma; tuttavia, nonostante l’assenza di anomalie evidenziabili dall’esame elettroneurografico, l'elettroretinogramma ha rivelato la presenza di alterazioni significative. CONCLUSIONI: Analizzando i risultati ottenuti è stato possibile comprendere che l’onda A dell’elettroretinogramma è meno influenzata rispetto all’onda B dalla retinopatia diabetica; tutto ciò è spiegato da una differente vascolarizzazione di coni e bastoncelli responsabili rispettivamente della creazione dell’onda A e B. Inoltre, è emerso che l'elettroretinogramma è in grado di individuare precocemente lo sviluppo di una neuropatia diabetica rispetto all'esame elettroneurografico. Questo risultato è stato ottenuto utilizzando elettrodi comunemente disponibili all'interno di qualsiasi ambulatorio di neurofisiologia, rendendo l'esame facilmente accessibile e di semplice applicazione nella pratica clinica.

L'elettroretinogramma con elettrodi di superficie nelle polineuropatie diabetiche a confronto con l'elettroneurografia

HALLAOUI, RANIA
2023/2024

Abstract

SFONDO: L’elettroretinogramma (ERG) è un esame elettrofisiologico fondamentale per valutare la funzionalità retinica, mentre l’elettroneurografia (ENG) è considerata il gold standard per lo studio delle neuropatie periferiche. Nel contesto del diabete mellito, la neuropatia diabetica e la retinopatia diabetica rappresentano due delle complicanze più comuni, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. L’ERG, oltre a essere un valido strumento per individuare precocemente alterazioni retiniche, potrebbe fornire informazioni aggiuntive sulle disfunzioni neurofisiologiche associate alle polineuropatie diabetiche, integrando l’ENG nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia. OBIETTIVO: Questo studio ha l’obiettivo di valutare l’utilità clinica dell’ERG con elettrodi di superficie nel contesto delle polineuropatie diabetiche, confrontando i risultati ottenuti con quelli dell’ENG. Si vuole determinare se l’ERG possa essere un indicatore complementare nella diagnosi precoce e nella progressione della neuropatia diabetica. Poiché l’ERG è tradizionalmente una metodica di ambito oftalmologico, questo studio mira a dimostrare come l’impiego di materiali semplici, economici e non invasivi, come gli elettrodi di superficie comunemente disponibili nei laboratori di neurofisiologia, possa rendere questa tecnica più accessibile ed efficace. Inoltre, il test richiede poco tempo e potrebbe essere facilmente integrato nella routine ambulatoriale, favorendone un utilizzo più ampio nella pratica clinica. METODI: Lo studio è stato condotto su un gruppo di 13 pazienti con polineuropatia diabetica e su un gruppo di controllo senza segni clinici o neurofisiologici di neuropatia. Sono stati registrati e analizzati parametri specifici dell’ERG da flash e dell’ENG, valutandone i principali valori . I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi per verificare la presenza di correlazioni significative tra le alterazioni neurofisiologiche retiniche e periferiche. RISULTATI: Tra i 20 pazienti reclutati per questo studio, 7 presentavano una forma severa sia di neuropatia che di retinopatia. In 4 casi, invece, è stata riscontrata una neuropatia caratterizzata da un'alterazione lieve delle velocità di conduzione, associata però a un grave coinvolgimento dell’onda b. Nei restanti pazienti, le velocità di conduzione erano entro i limiti della norma; tuttavia, nonostante l’assenza di anomalie evidenziabili dall’esame elettroneurografico, l'elettroretinogramma ha rivelato la presenza di alterazioni significative. CONCLUSIONI: Analizzando i risultati ottenuti è stato possibile comprendere che l’onda A dell’elettroretinogramma è meno influenzata rispetto all’onda B dalla retinopatia diabetica; tutto ciò è spiegato da una differente vascolarizzazione di coni e bastoncelli responsabili rispettivamente della creazione dell’onda A e B. Inoltre, è emerso che l'elettroretinogramma è in grado di individuare precocemente lo sviluppo di una neuropatia diabetica rispetto all'esame elettroneurografico. Questo risultato è stato ottenuto utilizzando elettrodi comunemente disponibili all'interno di qualsiasi ambulatorio di neurofisiologia, rendendo l'esame facilmente accessibile e di semplice applicazione nella pratica clinica.
Electroretinogram with surface electrodes in diabetic polyneuropathies compared to electroneurography
SFONDO: L’elettroretinogramma (ERG) è un esame elettrofisiologico fondamentale per valutare la funzionalità retinica, mentre l’elettroneurografia (ENG) è considerata il gold standard per lo studio delle neuropatie periferiche. Nel contesto del diabete mellito, la neuropatia diabetica e la retinopatia diabetica rappresentano due delle complicanze più comuni, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. L’ERG, oltre a essere un valido strumento per individuare precocemente alterazioni retiniche, potrebbe fornire informazioni aggiuntive sulle disfunzioni neurofisiologiche associate alle polineuropatie diabetiche, integrando l’ENG nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia. OBIETTIVO: Questo studio ha l’obiettivo di valutare l’utilità clinica dell’ERG con elettrodi di superficie nel contesto delle polineuropatie diabetiche, confrontando i risultati ottenuti con quelli dell’ENG. Si vuole determinare se l’ERG possa essere un indicatore complementare nella diagnosi precoce e nella progressione della neuropatia diabetica. Poiché l’ERG è tradizionalmente una metodica di ambito oftalmologico, questo studio mira a dimostrare come l’impiego di materiali semplici, economici e non invasivi, come gli elettrodi di superficie comunemente disponibili nei laboratori di neurofisiologia, possa rendere questa tecnica più accessibile ed efficace. Inoltre, il test richiede poco tempo e potrebbe essere facilmente integrato nella routine ambulatoriale, favorendone un utilizzo più ampio nella pratica clinica. METODI: Lo studio è stato condotto su un gruppo di 13 pazienti con polineuropatia diabetica e su un gruppo di controllo senza segni clinici o neurofisiologici di neuropatia. Sono stati registrati e analizzati parametri specifici dell’ERG da flash e dell’ENG, valutandone i principali valori . I dati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi per verificare la presenza di correlazioni significative tra le alterazioni neurofisiologiche retiniche e periferiche. RISULTATI: Tra i 20 pazienti reclutati per questo studio, 7 presentavano una forma severa sia di neuropatia che di retinopatia. In 4 casi, invece, è stata riscontrata una neuropatia caratterizzata da un'alterazione lieve delle velocità di conduzione, associata però a un grave coinvolgimento dell’onda b. Nei restanti pazienti, le velocità di conduzione erano entro i limiti della norma; tuttavia, nonostante l’assenza di anomalie evidenziabili dall’esame elettroneurografico, l'elettroretinogramma ha rivelato la presenza di alterazioni significative. CONCLUSIONI: Analizzando i risultati ottenuti è stato possibile comprendere che l’onda A dell’elettroretinogramma è meno influenzata rispetto all’onda B dalla retinopatia diabetica; tutto ciò è spiegato da una differente vascolarizzazione di coni e bastoncelli responsabili rispettivamente della creazione dell’onda A e B. Inoltre, è emerso che l'elettroretinogramma è in grado di individuare precocemente lo sviluppo di una neuropatia diabetica rispetto all'esame elettroneurografico. Questo risultato è stato ottenuto utilizzando elettrodi comunemente disponibili all'interno di qualsiasi ambulatorio di neurofisiologia, rendendo l'esame facilmente accessibile e di semplice applicazione nella pratica clinica.
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