The evolution of Korean identity is a complex process rooted in the ancient kingdoms of Koguryŏ, Paekche, and Silla, and continuing to the present day. In contrast to its current division, the Korean Peninsula experienced centuries of national and cultural unity, founded on shared religious and folk traditions and solidified by the unification under the Silla dynasty in 668. The subsequent Koryŏ and Chosŏn dynasties played a fundamental role in shaping Korean national identity. In particular, Confucianism significantly influenced social structures, establishing a rigid hierarchical and patriarchal system. The creation of the Korean language during this period further reinforced the sense of national cohesion. With the fall of the Chosŏn dynasty, Korea underwent thirty-five years of Japanese colonization, marked by systematic cultural suppression and deep social injustices. The imposition of Japanese names and language is a striking example of this oppression. This period left profound scars on Korean society, fostering strong anti-Japanese sentiments that would later form the foundation of North Korean leader Kim Il Sung’s rhetoric. The hopes of Koreans for national unification following the end of Japanese colonial rule in 1945 were abruptly interrupted by the division of the peninsula into two states, a manifestation of a broader geopolitical conflict. The division of the peninsula was, in fact, a consequence of the Cold War, the ideological struggle between the United States and the Soviet Union. In their efforts to expand their respective spheres of influence, the two powers competed for control of the peninsula. The result was the establishment, in 1948, of two states: the Democratic People’s Republic of Korea in the North and the Republic of Korea in the South. Initially intended as a temporary measure, the division was exacerbated by the fratricidal Korean War of 1950, which irreversibly shaped the destinies of the two nations. The two countries embarked on entirely different paths of development. Under American influence, South Korea undertook a modernization process characterized by rapid economic growth and attempts to consolidate democracy, albeit interrupted by periods of authoritarian rule. The phenomenon of *hallyu* (the Korean Wave), which emerged in the 20th century, allowed South Korea to project its popular culture beyond national borders. This phenomenon has sparked growing curiosity about South Korean history and society, helping to reveal the complexities of a nation often overshadowed by its northern neighbor. While South Korea pursued democratization, North Korea consolidated a totalitarian communist regime founded on the Juche ideology, which emphasized self-reliance and the personality cult of the Kim family. This ideology has shaped every aspect of North Korean society, isolating it from the rest of the world and defining a uniquely distinct national identity. The division of the peninsula represents the culmination of a long process of identity construction, influenced by geopolitical and ideological factors that have shaped societal evolution and compelled the Korean people to continually redefine their identity.

L’evoluzione dell’identità coreana è un processo complesso che affonda le sue radici nei regni di Koguryŏ, Paekche e Silla e prosegue fino ai giorni nostri. In contrapposizione alla divisione attuale, la penisola coreana conobbe per secoli un’unità nazionale e culturale, fondata su comuni tradizioni religiose e popolari e consolidata dall’unificazione sotto la dinastia Silla nel 668. Le successive dinastie Koryŏ e Chosŏn hanno svolto un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità nazionale coreana. In particolare, il Confucianesimo ha plasmato la struttura sociale, instaurando un rigido sistema gerarchico e patriarcale. La nascita della lingua coreana, avvenuta proprio in questo periodo, ha ulteriormente rafforzato il senso di coesione nazionale. Con la caduta della dinastia Chosŏn, la Corea subì trentacinque anni di colonizzazione giapponese, caratterizzati da una sistematica soppressione culturale e da profonde ingiustizie sociali. L’imposizione di nomi e lingua giapponesi ne è un esempio lampante. Tale periodo lasciò profonde cicatrici nella società coreana, alimentando un forte sentimento anti giapponese, che costituirà la base della retorica del leader nordcoreano Kim Il Sung. Le speranze dei coreani di un’unificazione nazionale, conseguenti al termine del dominio coloniale giapponese nel 1945, furono bruscamente interrotte dalla divisione della penisola in due stati, che erano espressione di un più ampio conflitto geopolitico. La divisione della penisola fu, infatti, una conseguenza della Guerra Fredda, il conflitto ideologico che contrappose Usa e Urss. I due paesi, nel tentativo di estendere le rispettive zone di influenza, si contesero il controllo della penisola. Il risultato di questo fu la formazione, nel 1948, di due stati: la Repubblica Popolare Democratica di Corea al Nord e la Repubblica di Corea al Sud. La divisione della Corea, inizialmente concepita come transitoria, fu esasperata dalla guerra fratricida del 1950 che segnò in modo irreversibile il destino delle due nazioni. I due paesi presero strade di sviluppo del tutto differenti: sotto l’influenza americana, la Corea del Sud intraprese un percorso di modernizzazione, caratterizzato da un rapido sviluppo economico e da tentativi di consolidare la democrazia, seppur interrotti da periodi di autoritarismo. Il fenomeno dell’hallyu, sviluppatosi nel XX secolo, ha consentito,poi, alla Corea del Sud di proiettare la propria cultura popolare al di fuori dei confini nazionali. Tale fenomeno ha stimolato una crescente curiosità nei confronti della storia e della società sudcoreana, contribuendo a far emergere le complessità di una nazione spesso eclissata dalla vicina Corea del Nord. Mentre la Corea del Sud intraprendeva il percorso di democratizzazione, la Corea del Nord consolidava un regime comunista totalitario, fondato sull’ideologia Juche che esaltava l’autosufficienza e il culto della personalità della famiglia Kim. Tale ideologia ha plasmato ogni aspetto della società nordcoreana, isolandola dal resto del mondo e definendo un’identità nazionale unica nel suo genere. La divisione della penisola rappresenta l’esito di un lungo percorso di costruzione identitaria, condizionato da fattori geopolitici e ideologici che hanno plasmato l’evoluzione della società e hanno costretto il popolo a ridefinire continuamente la propria identità.

Un popolo, due destini: l’evoluzione storica dell’identità coreana

PECORA, REBECCA
2023/2024

Abstract

L’evoluzione dell’identità coreana è un processo complesso che affonda le sue radici nei regni di Koguryŏ, Paekche e Silla e prosegue fino ai giorni nostri. In contrapposizione alla divisione attuale, la penisola coreana conobbe per secoli un’unità nazionale e culturale, fondata su comuni tradizioni religiose e popolari e consolidata dall’unificazione sotto la dinastia Silla nel 668. Le successive dinastie Koryŏ e Chosŏn hanno svolto un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità nazionale coreana. In particolare, il Confucianesimo ha plasmato la struttura sociale, instaurando un rigido sistema gerarchico e patriarcale. La nascita della lingua coreana, avvenuta proprio in questo periodo, ha ulteriormente rafforzato il senso di coesione nazionale. Con la caduta della dinastia Chosŏn, la Corea subì trentacinque anni di colonizzazione giapponese, caratterizzati da una sistematica soppressione culturale e da profonde ingiustizie sociali. L’imposizione di nomi e lingua giapponesi ne è un esempio lampante. Tale periodo lasciò profonde cicatrici nella società coreana, alimentando un forte sentimento anti giapponese, che costituirà la base della retorica del leader nordcoreano Kim Il Sung. Le speranze dei coreani di un’unificazione nazionale, conseguenti al termine del dominio coloniale giapponese nel 1945, furono bruscamente interrotte dalla divisione della penisola in due stati, che erano espressione di un più ampio conflitto geopolitico. La divisione della penisola fu, infatti, una conseguenza della Guerra Fredda, il conflitto ideologico che contrappose Usa e Urss. I due paesi, nel tentativo di estendere le rispettive zone di influenza, si contesero il controllo della penisola. Il risultato di questo fu la formazione, nel 1948, di due stati: la Repubblica Popolare Democratica di Corea al Nord e la Repubblica di Corea al Sud. La divisione della Corea, inizialmente concepita come transitoria, fu esasperata dalla guerra fratricida del 1950 che segnò in modo irreversibile il destino delle due nazioni. I due paesi presero strade di sviluppo del tutto differenti: sotto l’influenza americana, la Corea del Sud intraprese un percorso di modernizzazione, caratterizzato da un rapido sviluppo economico e da tentativi di consolidare la democrazia, seppur interrotti da periodi di autoritarismo. Il fenomeno dell’hallyu, sviluppatosi nel XX secolo, ha consentito,poi, alla Corea del Sud di proiettare la propria cultura popolare al di fuori dei confini nazionali. Tale fenomeno ha stimolato una crescente curiosità nei confronti della storia e della società sudcoreana, contribuendo a far emergere le complessità di una nazione spesso eclissata dalla vicina Corea del Nord. Mentre la Corea del Sud intraprendeva il percorso di democratizzazione, la Corea del Nord consolidava un regime comunista totalitario, fondato sull’ideologia Juche che esaltava l’autosufficienza e il culto della personalità della famiglia Kim. Tale ideologia ha plasmato ogni aspetto della società nordcoreana, isolandola dal resto del mondo e definendo un’identità nazionale unica nel suo genere. La divisione della penisola rappresenta l’esito di un lungo percorso di costruzione identitaria, condizionato da fattori geopolitici e ideologici che hanno plasmato l’evoluzione della società e hanno costretto il popolo a ridefinire continuamente la propria identità.
One people, two destinies: the historical evolution of the Korean identity
The evolution of Korean identity is a complex process rooted in the ancient kingdoms of Koguryŏ, Paekche, and Silla, and continuing to the present day. In contrast to its current division, the Korean Peninsula experienced centuries of national and cultural unity, founded on shared religious and folk traditions and solidified by the unification under the Silla dynasty in 668. The subsequent Koryŏ and Chosŏn dynasties played a fundamental role in shaping Korean national identity. In particular, Confucianism significantly influenced social structures, establishing a rigid hierarchical and patriarchal system. The creation of the Korean language during this period further reinforced the sense of national cohesion. With the fall of the Chosŏn dynasty, Korea underwent thirty-five years of Japanese colonization, marked by systematic cultural suppression and deep social injustices. The imposition of Japanese names and language is a striking example of this oppression. This period left profound scars on Korean society, fostering strong anti-Japanese sentiments that would later form the foundation of North Korean leader Kim Il Sung’s rhetoric. The hopes of Koreans for national unification following the end of Japanese colonial rule in 1945 were abruptly interrupted by the division of the peninsula into two states, a manifestation of a broader geopolitical conflict. The division of the peninsula was, in fact, a consequence of the Cold War, the ideological struggle between the United States and the Soviet Union. In their efforts to expand their respective spheres of influence, the two powers competed for control of the peninsula. The result was the establishment, in 1948, of two states: the Democratic People’s Republic of Korea in the North and the Republic of Korea in the South. Initially intended as a temporary measure, the division was exacerbated by the fratricidal Korean War of 1950, which irreversibly shaped the destinies of the two nations. The two countries embarked on entirely different paths of development. Under American influence, South Korea undertook a modernization process characterized by rapid economic growth and attempts to consolidate democracy, albeit interrupted by periods of authoritarian rule. The phenomenon of *hallyu* (the Korean Wave), which emerged in the 20th century, allowed South Korea to project its popular culture beyond national borders. This phenomenon has sparked growing curiosity about South Korean history and society, helping to reveal the complexities of a nation often overshadowed by its northern neighbor. While South Korea pursued democratization, North Korea consolidated a totalitarian communist regime founded on the Juche ideology, which emphasized self-reliance and the personality cult of the Kim family. This ideology has shaped every aspect of North Korean society, isolating it from the rest of the world and defining a uniquely distinct national identity. The division of the peninsula represents the culmination of a long process of identity construction, influenced by geopolitical and ideological factors that have shaped societal evolution and compelled the Korean people to continually redefine their identity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161846