“Dal crollo alla ricostruzione: l’impatto sociale della tragedia del Morandi”

In Genoa, on August 14, 2018, at 11:30 a.m., the Morandi Bridge collapsed, one of the city's key infrastructure pillars. The tragedy resulted in 43 deaths, 16 injuries, and 566 displaced individuals. This disaster left a profound mark on the hearts of all Genoese citizens and the broader public opinion, highlighting the fragility of our infrastructure. Naturally, this raised a series of social, economic, infrastructural, and political questions that have deeply influenced the national debate. This thesis aims to analyze the social effects brought about by the collapse of the viaduct, commonly referred to as the "Brooklyn Bridge,". It delves into the immense impact that this event has had on the residents of the area, the city of Genoa, and a broader discussion of the maintenance of Italy’s infrastructural heritage. It will first examine the management of the emergency in its immediate aftermath and subsequently the reconstruction of the bridge, which occurred in a short timeframe, along with the rebuilding of the residential fabric through resettlement and redevelopment projects. Additionally, the role of institutions, the response of society, and all involved actors will be analyzed, focusing on the solidarity system that was activated in response to one of the most serious infrastructural tragedies in Italian history. Particular attention will be paid to the social and housing crisis caused by the collapse, and its management by public and private institutions during the emergency. It will also look at their aim to restore normalcy and the setting of objectives for revitalization and improvement of the socio-economic fabric with respect to the situation prior the collapse. This paper will seek to provide an overview from the tragedy of the collapse to the reconstruction; analyzing the results achieved, the missed objectives, and the strengths and weaknesses of the coordination among all involved actors. Special attention will be given to the insights provided by some local communities due to their knowledge of the territory before, during, and after the collapse. Through this thesis the goal is to understand the social effects brought by the collapse of the viaduct, emphasizing the importance of careful territorial management. Utilizing the emergency management that arose following the Morandi Bridge collapse as a virtuous example, this analysis will strive to demonstrate that without an integrated system and without dialogue between individuals, society, public and private entities, and all active actors in the territory, it is impossible to manage emergencies of this magnitude. It is essential to build a system that starts from listening and addressing the needs of all, which can activate a virtuous circle capable of initiating a process of redevelopment of our territories. Only a society that is more attentive, transparent, and secure can prevent the recurrence of tragedies like this, which cannot and must not be forgotten.

A Genova, il 14 agosto 2018 alle 11:30 del mattino, crolla il ponte Morandi, uno dei pilastri infrastrutturali della città. La tragedia causa 43 vittime 16 feriti e 566 sfollati. Questa tragedia ha lasciato un profondo solco nell’animo di tutti i cittadini genovesi, e di tutta l’opinione pubblica, dimostrando la fragilità delle nostre infrastrutture. Il crollo ha naturalmente sollevato una serie di questioni sociali, economiche, infrastrutturali e politiche che hanno profondamente segnato e influito il dibattito nazionale. Con questa tesi si intende analizzare gli effetti sociali portati dal collasso del viadotto, il cosiddetto “Ponte di Brooklyn”, approfondendo l’enorme impatto che questa vicenda ha avuto sui residenti dell’area, su tutta la città di Genova e i suoi abitanti e, rispetto ai temi della manutenzione del patrimonio infrastrutturale, su tutto il paese. Verrà prima analizzata la gestione dell’emergenza nell’immediato e successivamente la ricostruzione del ponte, avvenuta in breve tempo, e del tessuto abitativo attraverso progetti di reinsediamento e di riqualificazione. Verrà inoltre esaminato il ruolo delle istituzioni, la risposta della società e di tutti gli attori coinvolti, focalizzando l’attenzione sul sistema di solidarietà che si è messo in moto per rispondere a una delle tragedie infrastrutturali più gravi della storia italiana. In particolare, verrà approfondita la crisi sociale e abitativa causata dal crollo e la sua gestione da parte delle istituzioni pubbliche e private nell’emergenza, per il ritorno alla normalità e per gli obbiettivi di rilancio e miglioramento del tessuto socio/economico, anche rispetto alla situazione antecedente al crollo. Si cercherà di offrire una panoramica dalla tragedia del crollo alla ricostruzione, analizzando i risultati raggiunti, gli obbiettivi mancati, i punti di forza e i punti di debolezza del coordinamento di tutti gli attori coinvolti. Particolare attenzione è stata data alle indicazioni fornite da alcune comunità locali per la loro conoscenza del territorio, prima, durante e dopo il crollo. Attraverso questa tesi si cercherà di comprendere gli effetti sociali portati dal crollo del viadotto, sottolineando quanto sia importante una gestione accurata del territorio. Utilizzando come esempio virtuoso la gestione dell’emergenza, nata in seguito al crollo del ponte Morandi, l’elaborato cercherà di dimostrare che senza un sistema integrato e senza dialogo e ascolto tra le persone, la società, gli enti pubblici, gli enti privati e tutti gli attori attivi sul territorio, non sia possibile gestire situazioni di emergenza di questa portata. È necessario costruire un sistema, partendo dall’ascolto e dai bisogni di tutti, che metta in moto un circolo virtuoso in grado di attivare un processo di riqualificazione dei nostri territori. Solo una società più attenta, più trasparente e più sicura può evitare il ripetersi di tragedie come questa, che non possono e non devono essere dimenticate.