This paper explores the case of Ed Kemper, one of the most famous serial killers in the United States. It analyses his psychology in light of the diagnostic criteria investigated by the Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) for psychopathy. Through an examination of his behavioral characteristics, interviews, and life reports, traits typically associated with psychopathy such as manipulation, lack of remorse, a grandiose sense of self, and lack of empathy are highlighted. In despite of this, it does not fully meet the criteria for a formal diagnosis of psychopathy. The possible impact of aging and prison environment on his personality is discussed, suggesting that, although some impulsive traits may have diminished, psychopathic characteristics related to his narcissism and manipulation persist. Kemper's case represents a significant example of the complexity of psychopathy, requiring a multidimensional analysis that considers not only criminal behaviors but also the affective and cognitive aspects that define his personality.
Il presente lavoro esplora il caso di Ed Kemper, uno dei più noti serial killer degli Stati Uniti. La sua psicologia viene analizzata alla luce dei criteri indagati dalla Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) per la diagnosi della psicopatia. Attraverso l'esame delle sue caratteristiche comportamentali, delle interviste e dei resoconti della sua vita, si evidenziano tratti tipicamente psicopatici come la manipolazione, l'assenza di rimorso, il senso di sé grandioso e la mancanza di empatia, pur non soddisfacendo completamente i criteri per una diagnosi formale di psicopatia. Si discute del possibile impatto dell’invecchiamento e dell'ambiente carcerario sulla sua personalità, suggerendo che, nonostante l'eventuale attenuazione di alcuni tratti impulsivi, persistano caratteristiche psicopatiche legate al suo narcisismo e alla manipolazione. Il caso di Kemper rappresenta un esempio significativo della complessità della psicopatia, che richiede un'analisi multidimensionale, prendendo in considerazione non solo i comportamenti criminali, ma anche gli aspetti affettivi e cognitivi che definiscono la sua personalità.
Psicopatia e omicidi seriali: un'analisi del caso Edmund Kemper
SCARLATTI, DILETTA
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro esplora il caso di Ed Kemper, uno dei più noti serial killer degli Stati Uniti. La sua psicologia viene analizzata alla luce dei criteri indagati dalla Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R) per la diagnosi della psicopatia. Attraverso l'esame delle sue caratteristiche comportamentali, delle interviste e dei resoconti della sua vita, si evidenziano tratti tipicamente psicopatici come la manipolazione, l'assenza di rimorso, il senso di sé grandioso e la mancanza di empatia, pur non soddisfacendo completamente i criteri per una diagnosi formale di psicopatia. Si discute del possibile impatto dell’invecchiamento e dell'ambiente carcerario sulla sua personalità, suggerendo che, nonostante l'eventuale attenuazione di alcuni tratti impulsivi, persistano caratteristiche psicopatiche legate al suo narcisismo e alla manipolazione. Il caso di Kemper rappresenta un esempio significativo della complessità della psicopatia, che richiede un'analisi multidimensionale, prendendo in considerazione non solo i comportamenti criminali, ma anche gli aspetti affettivi e cognitivi che definiscono la sua personalità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/161663