The theme-full centerpiece of the entire final paper revolves around the article “The social psychology of disordered eating: The Situated Identity Enactment model,” written by T. Cruwys et. al in 2015. In the first chapter, the focus is on the definition of ‘eating and nutrition disorders’ followed by an in-depth discussion of the current clinical descriptions of eating disorders, contained in the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) and the International Classification of Diseases (ICD) Manual. This theoretical premise is followed by the introduction of guiding concepts such as: sense of self, social identity, and internalization of social norms as significant intrapsychic and psychosocial dimensions, and a brief description of the currently most relevant theoretical-practical approaches to the treatment of the before mentioned disorders. In the second chapter, the dimensions reported above are explored in depth from a psychosocial perspective through the examination of two fundamental theoretical models: the “Dual Pathway Model” and the “Tripartite Influence Model of Body Image and Eating Disturbance,” without, however, neglecting the important contribution of learning theory with respect to the definition of eating disorders from a psychosocial perspective. In the third and final chapter, the concept of group therapy is introduced then explored in depth from a psychosocial perspective, comparing the outcomes of in-patient in-patient treatment and the outcomes of remote, family-based outpatient treatment. Special emphasis is given to the presentation of the Planned Behavior Model and its possible psychosocial application, which was found to be of paramount importance in introducing, dissecting and highlighting the chronological and geographical echo obtained from the Situated Identity Enactment (S.I.E.) model. This dissertation proposes a descriptive summary of what it is hoped may become an optimal reference model, the S.I.E model, for bridging research outcomes, already shown to be in favor of both the adequacy of sociopsychological dimensions such as norms, identities and social contexts, useful predictors of human eating habits, and the enhancement of indices from which to define and improve the quality of the habits themselves, where necessary ̶ and clinical intervention practices towards eating disorders. Thus, an attempt is made to verify the usefulness of such interventions and their accessibility in comparison with current other therapeutic approaches, but also how far the EIS model can be considered an effective reference in the approach to nutrition and eating disorders today.

Il tema-fulcro dell’intero elaborato finale ruota intorno all’articolo The social psychology of disordered eating: The Situated Identity Enactment model”, scritto da T. Cruwys et. al nel 2015.Nel primo capitolo, l’attenzione si concentra sulla definizione di “disturbi dell’alimentazione e della nutrizione” seguita da un approfondimento delle attuali descrizioni cliniche dei disturbi del comportamento alimentare, contenute nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e nel Manuale di Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD). Questa premessa teorica è seguita dall’introduzione di concetti guida come: il senso del Sé, l’identità sociale e l’internalizzazione delle norme sociali in qualità di dimensioni intrapsichiche e psicosociali significative e da una breve descrizione degli approcci teorico-pratici attualmente più rilevanti per il trattamento dei disturbi citati. Nel secondo capitolo le dimensioni riportate in precedenza sono approfondite in chiave psicosociale attraverso l’esamina di due modelli teorici fondamentali: il “Dual Pathway Model” e il “Tripartite Influence Model of Body Image and Eating Disturbance”, senza, tuttavia tralasciare l’importante contributo della learning theory rispetto alla definizione dei disturbi del comportamento alimentare in chiave psicosociale. Nel terzo ed ultimo capitolo, si introduce il concetto di terapia gruppale poi approfondito in chiave psicosociale, mettendo a confronto gli esiti di trattamenti ospedalieri in presenza e gli esiti di trattamenti ambulatoriali a distanza, basati sulla famiglia. Particolare rilievo è riservato alla presentazione del modello del comportamento pianificato e della sua possibile applicazione psicosociale, risultata di fondamentale importanza per introdurre, sviscerare ed evidenziare l’eco cronologico e geografico ottenuto dal modello “Situated Identity Enactment” (S.I.E.). La presente dissertazione propone una sintesi descrittiva di ciò che si auspica possa divenire un ottimale modello di riferimento, il modello S.I.E, per la creazione di un ponte tra gli esiti di ricerca, già mostratisi a favore sia dell’adeguatezza di dimensioni sociopsicologiche come le norme, le identità e i contesti sociali, utili predittori delle abitudini alimentari umane, sia della valorizzazione di indici dai quali partire per definire e migliorare la qualità delle abitudini stesse, laddove necessario ̶ e pratiche di intervento clinico nei confronti dei disturbi dell’alimentazione. Si cerca quindi di verificare l’utilità di tali interventi e la loro accessibilità rispetto agli attuali altri approcci terapeutici ma anche quanto il modello SIE possa oggi essere considerato un efficace riferimento nell’approccio ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Analisi psicosociale dei disturbi alimentari: il contributo della teoria dell’identità sociale

SANTOIEMMA, MARIA GRAZIA
2023/2024

Abstract

Il tema-fulcro dell’intero elaborato finale ruota intorno all’articolo The social psychology of disordered eating: The Situated Identity Enactment model”, scritto da T. Cruwys et. al nel 2015.Nel primo capitolo, l’attenzione si concentra sulla definizione di “disturbi dell’alimentazione e della nutrizione” seguita da un approfondimento delle attuali descrizioni cliniche dei disturbi del comportamento alimentare, contenute nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e nel Manuale di Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD). Questa premessa teorica è seguita dall’introduzione di concetti guida come: il senso del Sé, l’identità sociale e l’internalizzazione delle norme sociali in qualità di dimensioni intrapsichiche e psicosociali significative e da una breve descrizione degli approcci teorico-pratici attualmente più rilevanti per il trattamento dei disturbi citati. Nel secondo capitolo le dimensioni riportate in precedenza sono approfondite in chiave psicosociale attraverso l’esamina di due modelli teorici fondamentali: il “Dual Pathway Model” e il “Tripartite Influence Model of Body Image and Eating Disturbance”, senza, tuttavia tralasciare l’importante contributo della learning theory rispetto alla definizione dei disturbi del comportamento alimentare in chiave psicosociale. Nel terzo ed ultimo capitolo, si introduce il concetto di terapia gruppale poi approfondito in chiave psicosociale, mettendo a confronto gli esiti di trattamenti ospedalieri in presenza e gli esiti di trattamenti ambulatoriali a distanza, basati sulla famiglia. Particolare rilievo è riservato alla presentazione del modello del comportamento pianificato e della sua possibile applicazione psicosociale, risultata di fondamentale importanza per introdurre, sviscerare ed evidenziare l’eco cronologico e geografico ottenuto dal modello “Situated Identity Enactment” (S.I.E.). La presente dissertazione propone una sintesi descrittiva di ciò che si auspica possa divenire un ottimale modello di riferimento, il modello S.I.E, per la creazione di un ponte tra gli esiti di ricerca, già mostratisi a favore sia dell’adeguatezza di dimensioni sociopsicologiche come le norme, le identità e i contesti sociali, utili predittori delle abitudini alimentari umane, sia della valorizzazione di indici dai quali partire per definire e migliorare la qualità delle abitudini stesse, laddove necessario ̶ e pratiche di intervento clinico nei confronti dei disturbi dell’alimentazione. Si cerca quindi di verificare l’utilità di tali interventi e la loro accessibilità rispetto agli attuali altri approcci terapeutici ma anche quanto il modello SIE possa oggi essere considerato un efficace riferimento nell’approccio ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Psychosocial analysis of eating disorders: the contribution of social identity theory
The theme-full centerpiece of the entire final paper revolves around the article “The social psychology of disordered eating: The Situated Identity Enactment model,” written by T. Cruwys et. al in 2015. In the first chapter, the focus is on the definition of ‘eating and nutrition disorders’ followed by an in-depth discussion of the current clinical descriptions of eating disorders, contained in the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) and the International Classification of Diseases (ICD) Manual. This theoretical premise is followed by the introduction of guiding concepts such as: sense of self, social identity, and internalization of social norms as significant intrapsychic and psychosocial dimensions, and a brief description of the currently most relevant theoretical-practical approaches to the treatment of the before mentioned disorders. In the second chapter, the dimensions reported above are explored in depth from a psychosocial perspective through the examination of two fundamental theoretical models: the “Dual Pathway Model” and the “Tripartite Influence Model of Body Image and Eating Disturbance,” without, however, neglecting the important contribution of learning theory with respect to the definition of eating disorders from a psychosocial perspective. In the third and final chapter, the concept of group therapy is introduced then explored in depth from a psychosocial perspective, comparing the outcomes of in-patient in-patient treatment and the outcomes of remote, family-based outpatient treatment. Special emphasis is given to the presentation of the Planned Behavior Model and its possible psychosocial application, which was found to be of paramount importance in introducing, dissecting and highlighting the chronological and geographical echo obtained from the Situated Identity Enactment (S.I.E.) model. This dissertation proposes a descriptive summary of what it is hoped may become an optimal reference model, the S.I.E model, for bridging research outcomes, already shown to be in favor of both the adequacy of sociopsychological dimensions such as norms, identities and social contexts, useful predictors of human eating habits, and the enhancement of indices from which to define and improve the quality of the habits themselves, where necessary ̶ and clinical intervention practices towards eating disorders. Thus, an attempt is made to verify the usefulness of such interventions and their accessibility in comparison with current other therapeutic approaches, but also how far the EIS model can be considered an effective reference in the approach to nutrition and eating disorders today.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161661