This paper aims to understand the nature of cognitive biases, i.e. systematic and pervasive errors in reasoning and decision-making that can influence the assessments of experts in the forensic field. The decisions of judges and investigators can be shaped by this cognitive misuse, compromising the integrity and objectivity of forensic professionals. The numerous studies on the mechanisms of reasoning and processing of information have granted the development of different strategies, both standardized with specific tools mean to measure and evaluate the presence of cognitive biases, and qualitative such as guidelines and psychological devices able to guide the individual towards more functional mental processes; both characterized by the ultimate goal of reducing cognitive errors and improving decision-making. In the first chapter, the causes and factors underlying the development of cognitive biases and their durability within decision-making processes were analyzed, with a particular interest in four types of cognitive error: confirmation bias, anchoring bias, framing effect and "hindsight" bias, examined several times throughout the research. The second chapter is characterized by an in-depth study of the cognitive biases present within the collection and interpretation of features by forensic experts during the investigative phases and the judges' evaluation of the evidence presented in court, which can lead to serious consequences, such as the conviction of an innocent person. In the third and final chapter, possible techniques and models for mitigating cognitive distortions were examined, hoping on their implementation within legal norms to safeguard the impartiality of the judicial system. Tools based on experimental research and "ad hoc" guidelines can help forensic experts to be trained and educated on the presence of cognitive biases in their judgments and on the concrete possibility of minimizing their effect on decision-making, protecting a delicate area such as that of justice and forensic science.

Il presente elaborato si propone di comprendere la natura dei bias cognitivi, ovvero degli errori sistematici e pervasivi del ragionamento e della presa di decisione che possono influenzare le valutazioni degli esperti in ambito forense. Le decisioni dei giudici e degli investigatori infatti possono essere condizionate da queste distorsioni cognitive, compromettendo l’integrità e l’obiettività dei professionisti forensi. I numerosi studi sui meccanismi di ragionamento e di elaborazione delle informazioni provenienti dal mondo esterno hanno permesso lo sviluppo di diverse strategie, sia standardizzate con specifici strumenti volti a misurare e valutare la presenza dei bias cognitivi, sia qualitative come linee guida e dispositivi psicologici in grado di guidare l’individuo verso processi mentali più funzionali; entrambe caratterizzate dall’obiettivo ultimo di ridimensionare gli errori cognitivi e migliorare la presa di decisione. Nel primo capitolo sono state analizzate le cause e i fattori che sono alla base dello sviluppo dei bias cognitivi e della loro permanenza all’interno dei processi decisionali, con un particolare interesse verso quattro tipologie di errore cognitivo: bias di conferma, bias dell’ancoraggio, effetto framing e bias del “senno di poi”, esaminati più volte lungo tutta la ricerca. Il secondo capitolo è caratterizzato da uno studio approfondito sui bias cognitivi presenti all’interno della raccolta e dell’interpretazione degli elementi da parte degli esperti forensi durante le fasi investigative e della valutazione dei giudici delle prove presentate in tribunale, i quali possono portare a conseguenza anche gravi, come la condanna di un innocente. Nel terzo e ultimo capitolo sono state esaminate possibili tecniche e modelli di mitigazione delle distorsioni cognitive, nella speranza di una loro implementazione all’interno delle norme giuridiche per salvaguardare l’imparzialità del sistema giudiziario. Strumenti basati su ricerche sperimentali e linee guida costruite ad hoc possono aiutare gli esperti forensi ad essere formati ed educati sulla presenza dei bias cognitivi nei loro giudizi e sulla possibilità concreta di minimizzare il loro effetto sulla presa di decisione, tutelando un ambito delicato come quello della giustizia e delle scienze forensi.

Bias cognitivi e antidoti nella raccolta e valutazione di evidenze in ambito forense

POLI, CHIARA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato si propone di comprendere la natura dei bias cognitivi, ovvero degli errori sistematici e pervasivi del ragionamento e della presa di decisione che possono influenzare le valutazioni degli esperti in ambito forense. Le decisioni dei giudici e degli investigatori infatti possono essere condizionate da queste distorsioni cognitive, compromettendo l’integrità e l’obiettività dei professionisti forensi. I numerosi studi sui meccanismi di ragionamento e di elaborazione delle informazioni provenienti dal mondo esterno hanno permesso lo sviluppo di diverse strategie, sia standardizzate con specifici strumenti volti a misurare e valutare la presenza dei bias cognitivi, sia qualitative come linee guida e dispositivi psicologici in grado di guidare l’individuo verso processi mentali più funzionali; entrambe caratterizzate dall’obiettivo ultimo di ridimensionare gli errori cognitivi e migliorare la presa di decisione. Nel primo capitolo sono state analizzate le cause e i fattori che sono alla base dello sviluppo dei bias cognitivi e della loro permanenza all’interno dei processi decisionali, con un particolare interesse verso quattro tipologie di errore cognitivo: bias di conferma, bias dell’ancoraggio, effetto framing e bias del “senno di poi”, esaminati più volte lungo tutta la ricerca. Il secondo capitolo è caratterizzato da uno studio approfondito sui bias cognitivi presenti all’interno della raccolta e dell’interpretazione degli elementi da parte degli esperti forensi durante le fasi investigative e della valutazione dei giudici delle prove presentate in tribunale, i quali possono portare a conseguenza anche gravi, come la condanna di un innocente. Nel terzo e ultimo capitolo sono state esaminate possibili tecniche e modelli di mitigazione delle distorsioni cognitive, nella speranza di una loro implementazione all’interno delle norme giuridiche per salvaguardare l’imparzialità del sistema giudiziario. Strumenti basati su ricerche sperimentali e linee guida costruite ad hoc possono aiutare gli esperti forensi ad essere formati ed educati sulla presenza dei bias cognitivi nei loro giudizi e sulla possibilità concreta di minimizzare il loro effetto sulla presa di decisione, tutelando un ambito delicato come quello della giustizia e delle scienze forensi.
Cognitive biases and promising solutions on the collection and evaluation of evidences in forensic science
This paper aims to understand the nature of cognitive biases, i.e. systematic and pervasive errors in reasoning and decision-making that can influence the assessments of experts in the forensic field. The decisions of judges and investigators can be shaped by this cognitive misuse, compromising the integrity and objectivity of forensic professionals. The numerous studies on the mechanisms of reasoning and processing of information have granted the development of different strategies, both standardized with specific tools mean to measure and evaluate the presence of cognitive biases, and qualitative such as guidelines and psychological devices able to guide the individual towards more functional mental processes; both characterized by the ultimate goal of reducing cognitive errors and improving decision-making. In the first chapter, the causes and factors underlying the development of cognitive biases and their durability within decision-making processes were analyzed, with a particular interest in four types of cognitive error: confirmation bias, anchoring bias, framing effect and "hindsight" bias, examined several times throughout the research. The second chapter is characterized by an in-depth study of the cognitive biases present within the collection and interpretation of features by forensic experts during the investigative phases and the judges' evaluation of the evidence presented in court, which can lead to serious consequences, such as the conviction of an innocent person. In the third and final chapter, possible techniques and models for mitigating cognitive distortions were examined, hoping on their implementation within legal norms to safeguard the impartiality of the judicial system. Tools based on experimental research and "ad hoc" guidelines can help forensic experts to be trained and educated on the presence of cognitive biases in their judgments and on the concrete possibility of minimizing their effect on decision-making, protecting a delicate area such as that of justice and forensic science.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161656