The review explores the relationship between creativity and attachment in performers and artists, considering the influence of the primary caregiving environment on the development of psychological faculties essential for psychological well-being in adulthood. Creativity is presented as a complex capability and is investigated through neuropsychological, cognitive, and psychoanalytic models. Furthermore, tools for measuring divergent thinking, originality, and problem-solving abilities highlight the significant role of personality in the evolution of this phenomenon. From the most ancient conceptions of the construct, such as the philosophical views from Ancient Greece rooted in spiritual hegemony, the paper moves on to the idea of creativity as an openness to the unpredictable, an ability affordable for everyone, not just musicians and performers. Contemporary researches have shown that creativity allows us to see the world with new eyes, recognize new possibilities, and connect distinct viewpoints to solve problems. Through an in-depth exploration of functions like improvisation and creative potential, the results suggest that a safe and protective environment promotes creative development, while traumatic experiences, in addition to forming dissociative internal working models, may hinder it. In conclusion, through an integrated approach, the caregiver-child dyad is examined, recognizing the value of relational music therapy in strengthening emotional bonds and promoting psychological well-being.

L’elaborato esplora la relazione tra creatività ed attaccamento nei performers e negli artisti, considerando l’influenza dell’ambiente di cura primario nello sviluppo delle facoltà psicologiche essenziali per il benessere psicologico nell’età adulta. La creatività appare come una facoltà complessa e viene indagata attraverso modelli neuropsicologici, cognitivi e psicoanalitici. Strumenti atti alla misurazione del pensiero divergente, dell’originalità e della capacità di risolvere problemi evidenziano invece un’implicazione fondamentale della personalità nell’evoluzione del fenomeno. Dalle concezioni più arcaiche del costrutto, come quella filosofica risalente all’Antica Grecia ed ancorata all’egemonia spirituale, si esplora poi la considerazione della creatività come apertura all’imprevedibile e facoltà ad appannaggio di tutti, non unicamente di musicisti e performers. Le ricerche odierne hanno constatato che consente di vedere il mondo con nuovi occhi, di scorgere possibilità inedite e mettere in relazione punti di vista distinti per risolvere un problema. Attraverso un approfondimento di funzioni come l’improvvisazione e il potenziale creativo, i risultati suggeriscono che un ambiente sicuro e protettivo favorisce lo sviluppo creativo, mentre esperienze traumatiche, oltre a costruire modelli operativi interni dissociati, possono ostacolarlo. In conclusione, attraverso un approccio integrato si indaga la diade caregiver-bambino, riconoscendo il valore della musicoterapia relazionale nel rafforzare i legami affettivi e promuovere il benessere psicologico.

"Stili di attaccamento e processi creativi: implicazioni psicologiche nella musica."

GIRARDI, ANTONIETTA
2023/2024

Abstract

L’elaborato esplora la relazione tra creatività ed attaccamento nei performers e negli artisti, considerando l’influenza dell’ambiente di cura primario nello sviluppo delle facoltà psicologiche essenziali per il benessere psicologico nell’età adulta. La creatività appare come una facoltà complessa e viene indagata attraverso modelli neuropsicologici, cognitivi e psicoanalitici. Strumenti atti alla misurazione del pensiero divergente, dell’originalità e della capacità di risolvere problemi evidenziano invece un’implicazione fondamentale della personalità nell’evoluzione del fenomeno. Dalle concezioni più arcaiche del costrutto, come quella filosofica risalente all’Antica Grecia ed ancorata all’egemonia spirituale, si esplora poi la considerazione della creatività come apertura all’imprevedibile e facoltà ad appannaggio di tutti, non unicamente di musicisti e performers. Le ricerche odierne hanno constatato che consente di vedere il mondo con nuovi occhi, di scorgere possibilità inedite e mettere in relazione punti di vista distinti per risolvere un problema. Attraverso un approfondimento di funzioni come l’improvvisazione e il potenziale creativo, i risultati suggeriscono che un ambiente sicuro e protettivo favorisce lo sviluppo creativo, mentre esperienze traumatiche, oltre a costruire modelli operativi interni dissociati, possono ostacolarlo. In conclusione, attraverso un approccio integrato si indaga la diade caregiver-bambino, riconoscendo il valore della musicoterapia relazionale nel rafforzare i legami affettivi e promuovere il benessere psicologico.
"Attachment styles and creative processes: psychological implications in music."
The review explores the relationship between creativity and attachment in performers and artists, considering the influence of the primary caregiving environment on the development of psychological faculties essential for psychological well-being in adulthood. Creativity is presented as a complex capability and is investigated through neuropsychological, cognitive, and psychoanalytic models. Furthermore, tools for measuring divergent thinking, originality, and problem-solving abilities highlight the significant role of personality in the evolution of this phenomenon. From the most ancient conceptions of the construct, such as the philosophical views from Ancient Greece rooted in spiritual hegemony, the paper moves on to the idea of creativity as an openness to the unpredictable, an ability affordable for everyone, not just musicians and performers. Contemporary researches have shown that creativity allows us to see the world with new eyes, recognize new possibilities, and connect distinct viewpoints to solve problems. Through an in-depth exploration of functions like improvisation and creative potential, the results suggest that a safe and protective environment promotes creative development, while traumatic experiences, in addition to forming dissociative internal working models, may hinder it. In conclusion, through an integrated approach, the caregiver-child dyad is examined, recognizing the value of relational music therapy in strengthening emotional bonds and promoting psychological well-being.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161643