Human face can be considered one of the most salient and distinctive stimuli that someone has and previous studies have largely demonstrated that self-related stimuli receive preferential neural processing. This study aims to investigate the relationship between the self-face and visual awareness. To do that, we used a backward masking paradigm and EEG recordings. We examined the effect of the self-face on the Visual Awareness Negativity (VAN), an ERP component identified as an early marker of visual awareness. Specifically, the study focused on exploring the interaction between the self-face and the VAN using aware and unaware conditions, comparing the self-face processing with a familiar-face one, to isolate the unique effect of the self. The main findings indicated greater VAN negativity for the self-face compared to a familiar face in the 250-270 ms time window, but only in the right hemisphere. These results confirm previous studies on the preferential processing of the self-face compared to familiar faces, the hemispheric lateralization of this effect, and support the self-face advantage as a preferential, automatic, and early cognitive process.
Il proprio volto rappresenta lo stimolo più saliente e più distintivo che una persona possiede ed è stato ampiamente dimostrato in studi precedenti che gli stimoli appartenenti al sé ricevono un’elaborazione neurale preferenziale. Il seguente studio si pone l’obiettivo di studiare la relazione tra il Self-face e la consapevolezza visiva. Tramite un paradigma di backward masking e attraverso la registrazione EEG è stato studiato l’effetto del proprio volto sulla Visual Awareness Negativity (VAN), una componente ERP individuata come marker precoce della consapevolezza visiva. In particolare, lo studio si è occupato di indagare l’effetto di interazione tra il Self e la VAN confrontando l’elaborazione del volto del Sé con l’elaborazione di un volto familiare, così da isolare l’effetto unico del Self. I risultati principali hanno indicato una maggiore negatività nella VAN per il proprio volto rispetto ad un volto familiare tra i 250 e i 270 ms, ma soltanto nell’emisfero destro, confermando studi precedenti sull’elaborazione preferenziale del volto del sé rispetto ad un volto familiare, sulla lateralizzazione emisferica, e confermando il Self-face advantage come processo cognitivo preferenziale automatico e precoce.
Self-Face Advantage e consapevolezza visiva: un'indagine elettrofisiologica sul riconoscimento del sé
CIAVAGLIA, ELISABETTA
2023/2024
Abstract
Il proprio volto rappresenta lo stimolo più saliente e più distintivo che una persona possiede ed è stato ampiamente dimostrato in studi precedenti che gli stimoli appartenenti al sé ricevono un’elaborazione neurale preferenziale. Il seguente studio si pone l’obiettivo di studiare la relazione tra il Self-face e la consapevolezza visiva. Tramite un paradigma di backward masking e attraverso la registrazione EEG è stato studiato l’effetto del proprio volto sulla Visual Awareness Negativity (VAN), una componente ERP individuata come marker precoce della consapevolezza visiva. In particolare, lo studio si è occupato di indagare l’effetto di interazione tra il Self e la VAN confrontando l’elaborazione del volto del Sé con l’elaborazione di un volto familiare, così da isolare l’effetto unico del Self. I risultati principali hanno indicato una maggiore negatività nella VAN per il proprio volto rispetto ad un volto familiare tra i 250 e i 270 ms, ma soltanto nell’emisfero destro, confermando studi precedenti sull’elaborazione preferenziale del volto del sé rispetto ad un volto familiare, sulla lateralizzazione emisferica, e confermando il Self-face advantage come processo cognitivo preferenziale automatico e precoce.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/161630