The thesis examines the integration of environmental values into the fundamental principles of the Italian Constitution, through a comparative analysis with the French experience and an in-depth exploration of the legal implications. The amendment of Articles 9 and 41 of the Italian Constitution, approved in 2022, represents a historic step in recognizing the protection of the environment, biodiversity, and ecosystems as fundamental principles, including the interest of future generations. This reform, supported by constitutional jurisprudence that paved the way by reinforcing the concept of a "healthy environment" and balancing health and enterprise rights with environmental protection, reflects growing social awareness and progress in aligning the Italian constitutional system with global challenges, establishing the environment as a primary value. The French Charte de l’environnement stands out as a unique case in the international landscape of environmental constitutionalism, being an autonomous document of constitutional rank that elevates principles such as precaution, prevention, and the polluter pays principle to supreme values. Through a legislative and doctrinal process that integrates environmental rights among fundamental ones, the thesis highlights normative innovations and challenges related to their application. The comparison underscores the models and peculiarities of the two experiences, with implications for risk management and the balance between individual rights and collective protection. The analysis of decisions by the Italian and French constitutional courts shows how jurisprudence has contributed to the concrete justiciability of environmental rights. Emblematic cases, such as the ILVA case in Italy, the recent ruling 105/2024, and the interpretations of the French Conseil Constitutionnel on the Charte de l’environnement, reveal both structural limitations and opportunities for legal and political evolution. The thesis concludes by emphasizing that, despite significant progress, questions remain regarding the effective implementation of environmental protections, the balance with other fundamental rights, and prospects for improvement in addressing the challenges of the climate crisis.

La tesi analizza l’integrazione del valore dell’ambiente nei principi fondamentali della Costituzione italiana, attraverso un confronto comparato con l’esperienza francese e un approfondimento sulle implicazioni giuridiche. La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, approvata nel 2022, rappresenta un passo storico che riconosce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi come principi fondamentali, includendo l’interesse delle future generazioni. Questa riforma, grazie al ruolo della giurisprudenza costituzionale, che ne ha tracciato il percorso rafforzando il concetto di “ambiente salubre” e bilanciando i diritti alla salute e all’impresa con la protezione ambientale, riflette una crescente sensibilità sociale e un progresso nell’armonizzazione del sistema costituzionale italiano con le sfide globali, sancendo l’ambiente come valore primario. La Charte de l’environnement francese emerge come un caso unico nel panorama internazionale del costituzionalismo ambientale in quanto documento autonomo di rango costituzionale, che eleva principi come la precauzione, la prevenzione e chi inquina paga a valori supremi. Attraverso un percorso legislativo e dottrinale che integra i diritti ambientali tra quelli fondamentali, si sottolineano le innovazioni normative e le difficoltà legate alla loro applicazione. Il confronto evidenzia i modelli e le peculiarità delle due esperienze, con implicazioni per la gestione dei rischi ambientali e l’equilibrio tra diritti individuali e tutela collettiva. L’analisi delle sentenze delle corti costituzionali italiana e francese mostra come la giurisprudenza abbia contribuito alla concreta giustiziabilità dei diritti ambientali. Casi emblematici, come quello dell’ILVA in Italia e la recente sentenza 105/2024 o le interpretazioni del Conseil Constitutionnel sulla Charte de l’environnement, mettono in luce sia i limiti strutturali sia le opportunità di evoluzione giuridica e politica. La tesi conclude sottolineando che, pur con significativi progressi, restano aperti interrogativi sulla concreta attuazione delle tutele ambientali, sul bilanciamento con altri diritti fondamentali e sulle prospettive di miglioramento per affrontare le sfide della crisi climatica.

Ambiente e Costituzione, Italia e Francia a confronto

CARRERA, GIACOMO
2023/2024

Abstract

La tesi analizza l’integrazione del valore dell’ambiente nei principi fondamentali della Costituzione italiana, attraverso un confronto comparato con l’esperienza francese e un approfondimento sulle implicazioni giuridiche. La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, approvata nel 2022, rappresenta un passo storico che riconosce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi come principi fondamentali, includendo l’interesse delle future generazioni. Questa riforma, grazie al ruolo della giurisprudenza costituzionale, che ne ha tracciato il percorso rafforzando il concetto di “ambiente salubre” e bilanciando i diritti alla salute e all’impresa con la protezione ambientale, riflette una crescente sensibilità sociale e un progresso nell’armonizzazione del sistema costituzionale italiano con le sfide globali, sancendo l’ambiente come valore primario. La Charte de l’environnement francese emerge come un caso unico nel panorama internazionale del costituzionalismo ambientale in quanto documento autonomo di rango costituzionale, che eleva principi come la precauzione, la prevenzione e chi inquina paga a valori supremi. Attraverso un percorso legislativo e dottrinale che integra i diritti ambientali tra quelli fondamentali, si sottolineano le innovazioni normative e le difficoltà legate alla loro applicazione. Il confronto evidenzia i modelli e le peculiarità delle due esperienze, con implicazioni per la gestione dei rischi ambientali e l’equilibrio tra diritti individuali e tutela collettiva. L’analisi delle sentenze delle corti costituzionali italiana e francese mostra come la giurisprudenza abbia contribuito alla concreta giustiziabilità dei diritti ambientali. Casi emblematici, come quello dell’ILVA in Italia e la recente sentenza 105/2024 o le interpretazioni del Conseil Constitutionnel sulla Charte de l’environnement, mettono in luce sia i limiti strutturali sia le opportunità di evoluzione giuridica e politica. La tesi conclude sottolineando che, pur con significativi progressi, restano aperti interrogativi sulla concreta attuazione delle tutele ambientali, sul bilanciamento con altri diritti fondamentali e sulle prospettive di miglioramento per affrontare le sfide della crisi climatica.
Environment and Constitution, a comparison between Italy and France
The thesis examines the integration of environmental values into the fundamental principles of the Italian Constitution, through a comparative analysis with the French experience and an in-depth exploration of the legal implications. The amendment of Articles 9 and 41 of the Italian Constitution, approved in 2022, represents a historic step in recognizing the protection of the environment, biodiversity, and ecosystems as fundamental principles, including the interest of future generations. This reform, supported by constitutional jurisprudence that paved the way by reinforcing the concept of a "healthy environment" and balancing health and enterprise rights with environmental protection, reflects growing social awareness and progress in aligning the Italian constitutional system with global challenges, establishing the environment as a primary value. The French Charte de l’environnement stands out as a unique case in the international landscape of environmental constitutionalism, being an autonomous document of constitutional rank that elevates principles such as precaution, prevention, and the polluter pays principle to supreme values. Through a legislative and doctrinal process that integrates environmental rights among fundamental ones, the thesis highlights normative innovations and challenges related to their application. The comparison underscores the models and peculiarities of the two experiences, with implications for risk management and the balance between individual rights and collective protection. The analysis of decisions by the Italian and French constitutional courts shows how jurisprudence has contributed to the concrete justiciability of environmental rights. Emblematic cases, such as the ILVA case in Italy, the recent ruling 105/2024, and the interpretations of the French Conseil Constitutionnel on the Charte de l’environnement, reveal both structural limitations and opportunities for legal and political evolution. The thesis concludes by emphasizing that, despite significant progress, questions remain regarding the effective implementation of environmental protections, the balance with other fundamental rights, and prospects for improvement in addressing the challenges of the climate crisis.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/161516