Lä tèra bägnà l’è ch’lä tèra ch’äs tröva bèl e péna d’acqua, pär tüt l’àn o ämmà pr’un quài témp. In t’i tèr bägnà äl rüd ‘d i piänt ägh mätä täntä témp pär gnì tèra, pärchè chì i bistiulén ch’i rispirän l’ossigeno i möran e älùrä i gh’èn di bistiulén ch’i vìvan änca cùn mìa d’ossigeno, ma se i rispìrän no l’ossigeno ägh mätan püsè témp a fa gnì tèra äl rüd d’i piänt. Se ben che la tèra bägnà l’è ämmà äl 6% ‘d lä tèra ch’ ägh è äl mond, gh’ è dénta al 35% dä tüt al carbonio organico ch’ägh è int i tèr d’äl mond. E älùra äs pö dì che i èn impurtänt pär végh äl clima a pòst. Donca ag uà savén püsè äd sica sücéda äl carbonio organico ‘d i tèr bägnà, pär capì se ‘gh è di prubléma o di ròb ch’a và bén pär al clima ch’ äs riscalda. Pö dòp as a spiega i varietà d’i tèr bägnà püsè impurtänt par végh dénta däl carbonio e curèi i èn i prubléma püsè gros: sügài, fai gnì un quäicòs d’àltar e brüzà cul ch’ ägh à cräsü insima. S’ha decìz dä divìdi a siconda ‘d lä zonä e ‘d äl clima: ‘gh è i tèr bägna fräg, tébi e càld. Pär tüti e tri as vädrà sica agh uà fà pär fàgh rastà dénta äl carbonio e pär fàl no gnì föra: läsàgh ändà insìma l’acqua e i piänt ch’ ägh è sempra stài, e fa no di dagn, tämme brüsài o fàgh ändà insìma i bésti.
I suoli idromorfi sono tutti quei suoli caratterizzati dall’abbondante presenza di acqua, che può essere temporanea o continua nell’arco dell’anno. Nei suoli idromorfi la sostanza organica si degrada molto lentamente, perché qui la microflora aerobica viene sostituita da quella anaerobica, meno efficiente nella mineralizzazione della sostanza organica. Sebbene occupino solo il 6% della superficie terrestre, i suoli idromorfi contengono circa il 35% del carbonio organico stoccato nella pedosfera, risultando così fondamentali per la regolazione del clima. È quindi necessario approfondire i fattori che influenzano le reazioni chimiche che coinvolgono il carbonio organico nei suoli idromorfi, per comprendere quali sono le principali minacce e i punti di forza rispetto al cambiamento climatico. Successivamente si descriveranno i suoli idromorfi più importanti per lo stoccaggio di carbonio e l’effetto delle maggiori minacce, come il drenaggio, il cambio di uso e gli incendi. La classificazione scelta segue un criterio sostanzialmente geografico: si distinguono i suoli idromorfi degli ambienti subartici, temperati e tropicali. Infine si valuteranno, per ciascuna tipologia, le principali azioni che è opportuno intraprendere per far sì che i suoli idromorfi svolgano al meglio la loro funzione di serbatoi di carbonio e per diminuire il rischio che si trasformino in sorgenti di gas serra: salvaguardare quelli ben conservati, ripristinare il regime idrico e la vegetazione originaria in quelli degradati e controllare gli interventi umani più dannosi, come la diffusione volontaria degli incendi, lo sfruttamento della torba come combustibile e il pascolamento eccessivo.
CICLO DEL CARBONIO NEI SUOLI IDROMORFI E POSSIBILE IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
VIOLA, GIOVANNI
2022/2023
Abstract
I suoli idromorfi sono tutti quei suoli caratterizzati dall’abbondante presenza di acqua, che può essere temporanea o continua nell’arco dell’anno. Nei suoli idromorfi la sostanza organica si degrada molto lentamente, perché qui la microflora aerobica viene sostituita da quella anaerobica, meno efficiente nella mineralizzazione della sostanza organica. Sebbene occupino solo il 6% della superficie terrestre, i suoli idromorfi contengono circa il 35% del carbonio organico stoccato nella pedosfera, risultando così fondamentali per la regolazione del clima. È quindi necessario approfondire i fattori che influenzano le reazioni chimiche che coinvolgono il carbonio organico nei suoli idromorfi, per comprendere quali sono le principali minacce e i punti di forza rispetto al cambiamento climatico. Successivamente si descriveranno i suoli idromorfi più importanti per lo stoccaggio di carbonio e l’effetto delle maggiori minacce, come il drenaggio, il cambio di uso e gli incendi. La classificazione scelta segue un criterio sostanzialmente geografico: si distinguono i suoli idromorfi degli ambienti subartici, temperati e tropicali. Infine si valuteranno, per ciascuna tipologia, le principali azioni che è opportuno intraprendere per far sì che i suoli idromorfi svolgano al meglio la loro funzione di serbatoi di carbonio e per diminuire il rischio che si trasformino in sorgenti di gas serra: salvaguardare quelli ben conservati, ripristinare il regime idrico e la vegetazione originaria in quelli degradati e controllare gli interventi umani più dannosi, come la diffusione volontaria degli incendi, lo sfruttamento della torba come combustibile e il pascolamento eccessivo.File | Dimensione | Formato | |
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