Inizialmente classificato come "Disturbo del Controllo degli Impulsi" nella terza edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali Versione, il gioco d'azzardo patologico è stato successivamente classificato nel DSM-5, poiché si sono riscontrate corrispondenze fenomenologiche con la dipendenza da sostanze. A differenza dei SUD, però, nel DSM-5 non è stata introdotto il desiderio come criterio diagnostico aggiuntivo per il disturbo da gioco d'azzardo. [1] Il disturbo viene indicato come una condizione psichiatrica caratterizzata da comportamenti di gioco maladattivi che portano a un deterioramento del funzionamento individuale. Questo disturbo è associato a una ridotta qualità della vita e a elevati tassi di bancarotta, divorzio e incarcerazione. Sebbene la maggior parte delle persone partecipi al gioco in modo responsabile senza conseguenze negative significative, alcuni individui sviluppano una preoccupazione eccessiva per il gioco che comporta serie conseguenze personali, familiari, sociali e sanitarie. [1] Gli individui che cercano trattamento per disturbi legati all'uso di sostanze (SUD) sono particolarmente vulnerabili allo sviluppo di un disturbo da gioco d'azzardo, perciò, saperlo riconoscere e riuscire a comprendere preventivamente il suo legame con i SUD, permette di sviluppare interventi efficaci per una possibile terapia. Inoltre ridurre l'esposizione e la partecipazione al gioco d'azzardo attraverso la limitazione dell'offerta rappresenta un passo essenziale per le politiche di prevenzione e riduzione del danno. [1] [2] Questa relazione approfondisce ed esamina la sovrapposizione tra disturbo da gioco d'azzardo e SUD, integrando evidenze molto recenti sulle implicazioni epidemiologiche, cliniche e neurobiologiche che collegano i farmaci dopaminergici al disturbo da gioco d'azzardo, inoltre fornisce un’identificazione sui gruppi a rischio, sulle attuali e future opzioni di trattamento. [1] [2] La ricerca ha raccolto ed integrato le risorse letterarie biomediche attraverso due principali motori di ricerca: PubMed e Google Scholar.

Il disturbo da gioco d'azzardo e il processo di gratificazione

MINUTIELLO, YURI
2023/2024

Abstract

Inizialmente classificato come "Disturbo del Controllo degli Impulsi" nella terza edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali Versione, il gioco d'azzardo patologico è stato successivamente classificato nel DSM-5, poiché si sono riscontrate corrispondenze fenomenologiche con la dipendenza da sostanze. A differenza dei SUD, però, nel DSM-5 non è stata introdotto il desiderio come criterio diagnostico aggiuntivo per il disturbo da gioco d'azzardo. [1] Il disturbo viene indicato come una condizione psichiatrica caratterizzata da comportamenti di gioco maladattivi che portano a un deterioramento del funzionamento individuale. Questo disturbo è associato a una ridotta qualità della vita e a elevati tassi di bancarotta, divorzio e incarcerazione. Sebbene la maggior parte delle persone partecipi al gioco in modo responsabile senza conseguenze negative significative, alcuni individui sviluppano una preoccupazione eccessiva per il gioco che comporta serie conseguenze personali, familiari, sociali e sanitarie. [1] Gli individui che cercano trattamento per disturbi legati all'uso di sostanze (SUD) sono particolarmente vulnerabili allo sviluppo di un disturbo da gioco d'azzardo, perciò, saperlo riconoscere e riuscire a comprendere preventivamente il suo legame con i SUD, permette di sviluppare interventi efficaci per una possibile terapia. Inoltre ridurre l'esposizione e la partecipazione al gioco d'azzardo attraverso la limitazione dell'offerta rappresenta un passo essenziale per le politiche di prevenzione e riduzione del danno. [1] [2] Questa relazione approfondisce ed esamina la sovrapposizione tra disturbo da gioco d'azzardo e SUD, integrando evidenze molto recenti sulle implicazioni epidemiologiche, cliniche e neurobiologiche che collegano i farmaci dopaminergici al disturbo da gioco d'azzardo, inoltre fornisce un’identificazione sui gruppi a rischio, sulle attuali e future opzioni di trattamento. [1] [2] La ricerca ha raccolto ed integrato le risorse letterarie biomediche attraverso due principali motori di ricerca: PubMed e Google Scholar.
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