ABSTRACT INTRODUCTION: The use of monoclonal antibodies (inhibitors of immune checkpoints) has reached an important turning point in the treatment of neoplastic pathologies. These drugs have improved the quality of life of cancer patients, carrying with them the risk of developing immune-related adverse events, resulting from the specific action of these drugs on the patient's immune system. These adverse events clearly differ from the side effects that can arise as a result of conventional treatments, such as chemotherapy and, precisely because of their uniqueness, their particular management from a clinical-care point of view also follows. OBJECTIVES: 1) Describe the main immune-related adverse events, organs involved, their prevalence, clinical manifestations, management from a clinical-care point of view, and possible treatments; 2) Describe the current role and possible prospects for involving the nurse in the clinical-care pathway of patients undergoing this specific immunotherapy treatment. MATERIALS AND METHODS: After formulating the PIO research question, the review was conducted on the main biomedical databases "Pub-Med" and "CINAHL Complete". Have been taken into account the articles published in the last 5 years (from 2015 to 2020) which have been filtered according to the following criteria: humankind, full text, and articles in English. Eighteen studies were analyzed: the 2019 NCCN guidelines, the ONS recommendations, seven systematic reviews, one meeting report, one case report, two retrospective studies, one court study, two randomized controlled trials, two prospective experimental studies not checked. RESULTS: From the literature, it emerges that the most frequent immune-related adverse events are represented by the following toxicities, namely: dermatological, oral mucosa, gastrointestinal and hepatic, endocrine and pulmonary. Corticosteroids represent the mainstay of the treatment of most high-grade adverse events, however, at times, some of these are refractory to corticosteroid therapy, so it becomes necessary to intervene with the administration of specific immunosuppressive agents, a temporary suspension of treatment or, in the most severe cases, with the definitive interruption of therapy. Furthermore, early recognition of symptoms and prompt intervention are key objectives for managing adverse events; these two elements can lead to an important realization in the patient's education by the nurse regarding the onset of these toxicities. The use of this innovative therapy in pediatric oncology has not yet been approved. CONCLUSIONS: Autoimmune adverse events, potentially affecting various parts of the body, constitute a particular risk associated with the innovative immunological therapy with checkpoint inhibitors. Their risk of onset requires, in addition to prompt recognition of the first symptoms and prompt intervention, also in-depth training of the nursing staff and their constant updating. An important criticality is the economic sustainability of these therapies, a problem that the national health system will have to cope with in the short term in the near future to allow for an appropriate dissemination and equal access to these innovative treatments. KEYWORDS: neoplasm, cancer patient, immunotherapy, checkpoint inhibitors, side effects, nursing management; neoplasm, immunotherapy, pediatric nursing.
ABSTRACT INTRODUZIONE: Con l’utilizzo degli anticorpi monoclonali (inibitori dei checkpoints immunitari) si è giunti ad un importante punto di svolta nel trattamento delle patologie neoplastiche. Sebbene questi farmaci abbiano migliorato la qualità di vita dei pazienti oncologici, essi portano con sé il rischio di sviluppare degli eventi avversi immuno-correlati, conseguenti all’azione specifica di questi farmaci sul sistema immunitario del paziente. Questi eventi avversi si discostano nettamente dagli effetti collaterali che possono insorgere a seguito di trattamenti convenzionali, come ad esempio la chemioterapia e, proprio per la loro unicità, ne consegue anche una loro particolare gestione dal punto di vista clinico - assistenziale. OBIETTIVI: 1) Descrivere i principali eventi avversi immuno-correlati, organi coinvolti, loro prevalenza, manifestazioni cliniche, gestione dal punto di vista clinico – assistenziale e possibili trattamenti; 2) Descrivere il ruolo attuale e possibili prospettive di coinvolgimento dell’infermiere nel percorso clinico – assistenziale dei pazienti sottoposti a questo specifico trattamento immunoterapico. MATERIALI E METODI: Dopo aver formulato il quesito di ricerca PIO, la ricerca è stata condotta sulle principali banche dati biomediche “Pub-Med” e “CINAHL Complete”. Sono stati tenuti in considerazione gli articoli pubblicati negli ultimi 5 anni (dal 2015 al 2020) e sono stati impostati i criteri di selezione: genere umano, full text e articoli in lingua inglese. Sono stati analizzati 18 studi: le linee guida del 2019 della NCCN, le raccomandazioni della ONS, 7 revisioni sistematiche, 1 meeting report, 1 case report, 2 studi retrospettivi, 1 studio di corte, 2 studi randomizzati controllati, 2 studi sperimentali prospettici non controllati. RISULTATI: Dalla letteratura emerge che i più frequenti eventi avversi immuno-correlati sono rappresentati dalle seguenti tossicità: dermatologica, mucosa orale, gastrointestinale ed epatica, endocrina e polmonare. I corticosteroidi rappresentano il cardine del trattamento della maggior parte degli eventi avversi di alto grado, tuttavia, a volte, alcuni di questi risultano essere refrattari alla terapia corticosteroidea, per cui diventa necessario intervenire con la somministrazione di specifici agenti immunosoppressori, una sospensione temporanea del trattamento oppure, nei casi più gravi, con l’interruzione definitiva della terapia. Inoltre, il riconoscimento precoce dei sintomi e il pronto intervento sono obiettivi chiave per la gestione degli eventi avversi; questi due elementi possono trovare un’importante realizzazione nell’educazione del paziente da parte dell’infermiere rispetto all’insorgenza di queste tossicità. L’utilizzo di questa innovativa terapia in ambito oncologico pediatrico ad oggi non è stata ancora approvata. CONCLUSIONI: Gli eventi avversi di tipo autoimmune , potenzialmente a carico di vari distretti dell’organismo, costituiscono un peculiare rischio legato all’innovativa terapia immunologica con inibitori di checkpoints. Il loro rischio di insorgenza richiede , oltre ad un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi e un pronto intervento, anche un’approfondita formazione del personale infermieristico e un suo costante aggiornamento. Una criticità importante è costituita dalla sostenibilità economica di queste terapie, problematica con cui il sistema sanitario nazionale dovrà confrontarsi in maniera crescente nel prossimo futuro per consentire un’appropriata diffusione ed equa accessibilità a questi innovativi trattamenti. PAROLE CHIAVE: neoplasm, cancer patient, immunotherapy, checkpoint inhibitors, side effects, nursing management; neoplasm, immunotherapy, pediatric nursing.
Immunoterapia con inibitori di checkpoints in oncologia: eventi avversi e ruolo infermieristico nella loro gestione
OLIVERO, GIORGIA
2019/2020
Abstract
ABSTRACT INTRODUZIONE: Con l’utilizzo degli anticorpi monoclonali (inibitori dei checkpoints immunitari) si è giunti ad un importante punto di svolta nel trattamento delle patologie neoplastiche. Sebbene questi farmaci abbiano migliorato la qualità di vita dei pazienti oncologici, essi portano con sé il rischio di sviluppare degli eventi avversi immuno-correlati, conseguenti all’azione specifica di questi farmaci sul sistema immunitario del paziente. Questi eventi avversi si discostano nettamente dagli effetti collaterali che possono insorgere a seguito di trattamenti convenzionali, come ad esempio la chemioterapia e, proprio per la loro unicità, ne consegue anche una loro particolare gestione dal punto di vista clinico - assistenziale. OBIETTIVI: 1) Descrivere i principali eventi avversi immuno-correlati, organi coinvolti, loro prevalenza, manifestazioni cliniche, gestione dal punto di vista clinico – assistenziale e possibili trattamenti; 2) Descrivere il ruolo attuale e possibili prospettive di coinvolgimento dell’infermiere nel percorso clinico – assistenziale dei pazienti sottoposti a questo specifico trattamento immunoterapico. MATERIALI E METODI: Dopo aver formulato il quesito di ricerca PIO, la ricerca è stata condotta sulle principali banche dati biomediche “Pub-Med” e “CINAHL Complete”. Sono stati tenuti in considerazione gli articoli pubblicati negli ultimi 5 anni (dal 2015 al 2020) e sono stati impostati i criteri di selezione: genere umano, full text e articoli in lingua inglese. Sono stati analizzati 18 studi: le linee guida del 2019 della NCCN, le raccomandazioni della ONS, 7 revisioni sistematiche, 1 meeting report, 1 case report, 2 studi retrospettivi, 1 studio di corte, 2 studi randomizzati controllati, 2 studi sperimentali prospettici non controllati. RISULTATI: Dalla letteratura emerge che i più frequenti eventi avversi immuno-correlati sono rappresentati dalle seguenti tossicità: dermatologica, mucosa orale, gastrointestinale ed epatica, endocrina e polmonare. I corticosteroidi rappresentano il cardine del trattamento della maggior parte degli eventi avversi di alto grado, tuttavia, a volte, alcuni di questi risultano essere refrattari alla terapia corticosteroidea, per cui diventa necessario intervenire con la somministrazione di specifici agenti immunosoppressori, una sospensione temporanea del trattamento oppure, nei casi più gravi, con l’interruzione definitiva della terapia. Inoltre, il riconoscimento precoce dei sintomi e il pronto intervento sono obiettivi chiave per la gestione degli eventi avversi; questi due elementi possono trovare un’importante realizzazione nell’educazione del paziente da parte dell’infermiere rispetto all’insorgenza di queste tossicità. L’utilizzo di questa innovativa terapia in ambito oncologico pediatrico ad oggi non è stata ancora approvata. CONCLUSIONI: Gli eventi avversi di tipo autoimmune , potenzialmente a carico di vari distretti dell’organismo, costituiscono un peculiare rischio legato all’innovativa terapia immunologica con inibitori di checkpoints. Il loro rischio di insorgenza richiede , oltre ad un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi e un pronto intervento, anche un’approfondita formazione del personale infermieristico e un suo costante aggiornamento. Una criticità importante è costituita dalla sostenibilità economica di queste terapie, problematica con cui il sistema sanitario nazionale dovrà confrontarsi in maniera crescente nel prossimo futuro per consentire un’appropriata diffusione ed equa accessibilità a questi innovativi trattamenti. PAROLE CHIAVE: neoplasm, cancer patient, immunotherapy, checkpoint inhibitors, side effects, nursing management; neoplasm, immunotherapy, pediatric nursing.File | Dimensione | Formato | |
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