Il Timeo è stato considerato il dialogo più importante di Platone, dall’antichità fino ai tempi moderni. Vengono trattate e discusse diverse questioni riguardo la generazione e la composizione del corpo del cosmo. All’interno del dialogo in questione si presentano diversi problemi, che hanno portato gli studiosi platonici ad adottare diversi schemi di lettura per poterlo comprendere. La tesi tratta uno dei più grandi quesiti del Timeo: la figura dell’Anima Cosmica. Essa è l’Anima del corpo, il principio che dona vitalità alla natura nella sua totalità, dove ogni cosa risulta essere legata da un principio comune. L’Anima Cosmica svolge molteplici e complesse funzioni e attività: oltre ad animare il corpo del cosmo e renderlo “vivente”, essa si occupa di scandire il tempo e di provocare il movimento, tutto congenere a razionalità, ordine e armonia. L’Anima stabilisce un’interazione continua sia con la popolazione che anima l’universo platonico, sia con l’uomo, che abita il cosmo. Ogni attività dell’Anima Cosmica segue uno stampo teleologico e mai meccanico, riconducendo l’intero universo platonico a seguire il suo movimento. Infatti, l’Anima sarà di ispirazione per i pianeti, che seguono i movimenti per essere in piena armonia, ma anche per l’anima umana razionale dell’uomo, la quale segue i movimenti cercando di raggiungere la perfezione. Il Timeo viene messo a confronto con le Leggi, uno tra gli ultimi dialoghi platonici. La questione che viene sollevata alla base è la denominazione dell’Anima Cosmica come “cattiva”. Tale supposizione genera diverse questioni da risolvere: viene affermato che il moto del cielo sia folle e disordinato. Nel momento in cui viene espressa tale affermazione il lavoro dell’Anima Cosmica non è più congenere ad ordine e armonia. Questo determina che le attività dell’intero universo platonico non seguono movimenti ordinati, e tutto viene arbitrato dalla natura e dal caso. È necessario rintracciare l’origine del principio del male. La trattazione si chiude con la ricerca di tale principio: la responsabilità ricade inevitabilmente sull’uomo, nel momento in cui si trova nella condizione di deliberazione e di scelta. Tutto nasce dall’unione dell’anima umana razionale con il corpo mortale, generando come fenomeno concomitante la nascita di pulsioni irrazionali, che determinano il male.

Il ruolo dell'Anima Cosmica nell'universo platonico

GRIECO, ANNALISA
2022/2023

Abstract

Il Timeo è stato considerato il dialogo più importante di Platone, dall’antichità fino ai tempi moderni. Vengono trattate e discusse diverse questioni riguardo la generazione e la composizione del corpo del cosmo. All’interno del dialogo in questione si presentano diversi problemi, che hanno portato gli studiosi platonici ad adottare diversi schemi di lettura per poterlo comprendere. La tesi tratta uno dei più grandi quesiti del Timeo: la figura dell’Anima Cosmica. Essa è l’Anima del corpo, il principio che dona vitalità alla natura nella sua totalità, dove ogni cosa risulta essere legata da un principio comune. L’Anima Cosmica svolge molteplici e complesse funzioni e attività: oltre ad animare il corpo del cosmo e renderlo “vivente”, essa si occupa di scandire il tempo e di provocare il movimento, tutto congenere a razionalità, ordine e armonia. L’Anima stabilisce un’interazione continua sia con la popolazione che anima l’universo platonico, sia con l’uomo, che abita il cosmo. Ogni attività dell’Anima Cosmica segue uno stampo teleologico e mai meccanico, riconducendo l’intero universo platonico a seguire il suo movimento. Infatti, l’Anima sarà di ispirazione per i pianeti, che seguono i movimenti per essere in piena armonia, ma anche per l’anima umana razionale dell’uomo, la quale segue i movimenti cercando di raggiungere la perfezione. Il Timeo viene messo a confronto con le Leggi, uno tra gli ultimi dialoghi platonici. La questione che viene sollevata alla base è la denominazione dell’Anima Cosmica come “cattiva”. Tale supposizione genera diverse questioni da risolvere: viene affermato che il moto del cielo sia folle e disordinato. Nel momento in cui viene espressa tale affermazione il lavoro dell’Anima Cosmica non è più congenere ad ordine e armonia. Questo determina che le attività dell’intero universo platonico non seguono movimenti ordinati, e tutto viene arbitrato dalla natura e dal caso. È necessario rintracciare l’origine del principio del male. La trattazione si chiude con la ricerca di tale principio: la responsabilità ricade inevitabilmente sull’uomo, nel momento in cui si trova nella condizione di deliberazione e di scelta. Tutto nasce dall’unione dell’anima umana razionale con il corpo mortale, generando come fenomeno concomitante la nascita di pulsioni irrazionali, che determinano il male.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/160984