Study Design: Controlled Experimental Study (single subject). Objectives: This experimental study aims to investigate whether hypermetropic condition, latent or not, may affect static balance in an upright position in a population of young adults. It seeks to understand whether a visual impairment is an important variable during the evaluation phase or to be employed in rehabilitative treatments related to stability in young adults. Background: It’s well-documented in scientific literature how visual variables are risk factors to be considered during physiotherapy balance treatments. While many articles focus on the geriatric population, only a smaller number of them examine the effects of vision on stability in the young population. Since the visual system is the primary source of environmental information and hypermetropia is a defect that can remain latent in young individuals, it was deemed valuable to delve into the relationship between balance and hypermetropia. Materials and Methods: Twenty patients with an average age of 24.50 ± 2.87 years participated in the study. Participants were instructed to stand upright on a stabilometric platform for 30-second intervals with eyes closed (OC), eyes open (OA), and with an induced hypermetropia of 1.25 D (OI); then, their vision was measured under these different conditions. Tests were conducted first in double-leg stance and then repeated in single-leg stance. For each visual condition, the center of pressure (COP) path, mean lateral oscillation speed, and mean anteroposterior oscillation speed were measured. The obtained values were averaged and compared using statistical data processing software. Results: Through statistical analysis, a statistically significant deterioration in stability was observed in OI compared to OA during single leg standing with little or no visual decline. A p-Value <0.05 was found for anteroposterior oscillation speed (p=0.012) and mean lateral oscillation speed (p=0.002), while COP path length had a p-Value very close to the threshold of significance at p=0.052. At the same time, no significant differences were detected during the tests in double support. Conclusions: This experimental study makes it possible to argue that, in young adults, there is a negative effect of hypermetropia on balance only in single-leg stance conditions. These results can be highly useful in various stages of patient management process: initially, they provide a better understanding of the balance-related issues during the patient's evaluation phase. Secondly, they can serve as an incentive to promote multidisciplinary collaborations between physiotherapists and vision professionals. Finally, during treatment, these results could be utilized for the development of specific balance exercises in a single support position to enhance the patient's stability.

Disegno dello studio: studio sperimentale controllato (single subject). Obbiettivi: Questo studio sperimentale mira ad indagare se un difetto ipermetropico, latente o meno, possa incidere sull’equilibrio statico in posizione eretta in una popolazione di giovani adulti. Comprendere quindi se un difetto visivo sia una variabile da tenere in considerazione durante la fase di valutazione o da poter impiegare nei trattamenti riabilitativi relativi alla stabilità nei giovani adulti. Background: È ben documentato in letteratura scientifica come variabili di carattere visivo siano fattori di rischio da tenere in considerazione durante i trattamenti fisioterapici sull’equilibrio. Mentre molti articoli si concentrano sull’età geriatrica, solo un numero minore di questi indaga gli effetti della vista sulla stabilità nei giovani. Poiché attraverso il sistema visivo noi riceviamo la maggior parte delle informazioni sull’ambiente e poiché l’ipermetropia è un difetto che può rimanere latente nei giovani, si è ritenuto utile approfondire la relazione fra l’equilibrio e l’ipermetropia. Materiali e metodi: Venti pazienti di età media 24,50 ± 2,87 anni hanno partecipato allo studio. Ai partecipanti è stato chiesto di stare in posizione eretta su una pedana stabilometrica per intervalli di 30 secondi ad occhi chiusi (OC), ad occhi aperti (OA) e con un’ipermetropia indotta di 1,25 D (OI); è stata quindi misurata loro la vista nelle diverse condizioni. I test sono stati condotti prima in doppio appoggio e successivamente ripetuti in appoggio monopodalico: per ogni condizione visiva sono stati misurati il percorso compiuto dal centro di pressione (COP), la velocità di oscillazione medio laterale e la velocità di oscillazione anteroposteriore. I valori ottenuti sono stati mediati e confrontati fra loro attraverso un software statistico di elaborazione dei dati. Risultati: Attraverso l’analisi statistica è stato riscontrato un peggioramento della stabilità in OI rispetto ad OA statisticamente significativo durante l’appoggio monopodalico senza o minimo calo visivo: è stato riscontrato un p- Value < 0,05 nella velocità di oscillazione anteroposteriore (p=0,012) e medio laterale (p=0,002) mentre per la lunghezza percorsa dal COP è stato individuato un p-Value molto vicino alla soglia di significatività di p=0,052. Allo stesso tempo, non sono state rilevate differenze significative durante le prove in doppio appoggio. Conclusioni: Grazie a questo studio sperimentale è possibile sostenere che, nei giovani adulti, ci sia un effetto negativo dell’ipermetropia sull’equilibrio soltanto in condizione di appoggio monopodalico. Questi risultati possono essere molto utili in diverse fasi del processo di gestione del paziente: inizialmente, forniscono una migliore comprensione della problematica legata all'equilibrio durante la fase valutativa del paziente. In secondo luogo, possono fungere da incentivo per promuovere collaborazioni multidisciplinari tra fisioterapisti e professionisti della visione. Infine, durante il trattamento, questi risultati potrebbero essere impiegati per lo sviluppo di esercizi specifici dell’equilibrio in posizione monopodalica al fine di migliorare la stabilità del paziente.

Effetto dell'ipermetropia non corretta nei trattamenti sull'equilibrio nei giovani adulti

RICHETTA, ALBERTO
2022/2023

Abstract

Disegno dello studio: studio sperimentale controllato (single subject). Obbiettivi: Questo studio sperimentale mira ad indagare se un difetto ipermetropico, latente o meno, possa incidere sull’equilibrio statico in posizione eretta in una popolazione di giovani adulti. Comprendere quindi se un difetto visivo sia una variabile da tenere in considerazione durante la fase di valutazione o da poter impiegare nei trattamenti riabilitativi relativi alla stabilità nei giovani adulti. Background: È ben documentato in letteratura scientifica come variabili di carattere visivo siano fattori di rischio da tenere in considerazione durante i trattamenti fisioterapici sull’equilibrio. Mentre molti articoli si concentrano sull’età geriatrica, solo un numero minore di questi indaga gli effetti della vista sulla stabilità nei giovani. Poiché attraverso il sistema visivo noi riceviamo la maggior parte delle informazioni sull’ambiente e poiché l’ipermetropia è un difetto che può rimanere latente nei giovani, si è ritenuto utile approfondire la relazione fra l’equilibrio e l’ipermetropia. Materiali e metodi: Venti pazienti di età media 24,50 ± 2,87 anni hanno partecipato allo studio. Ai partecipanti è stato chiesto di stare in posizione eretta su una pedana stabilometrica per intervalli di 30 secondi ad occhi chiusi (OC), ad occhi aperti (OA) e con un’ipermetropia indotta di 1,25 D (OI); è stata quindi misurata loro la vista nelle diverse condizioni. I test sono stati condotti prima in doppio appoggio e successivamente ripetuti in appoggio monopodalico: per ogni condizione visiva sono stati misurati il percorso compiuto dal centro di pressione (COP), la velocità di oscillazione medio laterale e la velocità di oscillazione anteroposteriore. I valori ottenuti sono stati mediati e confrontati fra loro attraverso un software statistico di elaborazione dei dati. Risultati: Attraverso l’analisi statistica è stato riscontrato un peggioramento della stabilità in OI rispetto ad OA statisticamente significativo durante l’appoggio monopodalico senza o minimo calo visivo: è stato riscontrato un p- Value < 0,05 nella velocità di oscillazione anteroposteriore (p=0,012) e medio laterale (p=0,002) mentre per la lunghezza percorsa dal COP è stato individuato un p-Value molto vicino alla soglia di significatività di p=0,052. Allo stesso tempo, non sono state rilevate differenze significative durante le prove in doppio appoggio. Conclusioni: Grazie a questo studio sperimentale è possibile sostenere che, nei giovani adulti, ci sia un effetto negativo dell’ipermetropia sull’equilibrio soltanto in condizione di appoggio monopodalico. Questi risultati possono essere molto utili in diverse fasi del processo di gestione del paziente: inizialmente, forniscono una migliore comprensione della problematica legata all'equilibrio durante la fase valutativa del paziente. In secondo luogo, possono fungere da incentivo per promuovere collaborazioni multidisciplinari tra fisioterapisti e professionisti della visione. Infine, durante il trattamento, questi risultati potrebbero essere impiegati per lo sviluppo di esercizi specifici dell’equilibrio in posizione monopodalica al fine di migliorare la stabilità del paziente.
ITA
Study Design: Controlled Experimental Study (single subject). Objectives: This experimental study aims to investigate whether hypermetropic condition, latent or not, may affect static balance in an upright position in a population of young adults. It seeks to understand whether a visual impairment is an important variable during the evaluation phase or to be employed in rehabilitative treatments related to stability in young adults. Background: It’s well-documented in scientific literature how visual variables are risk factors to be considered during physiotherapy balance treatments. While many articles focus on the geriatric population, only a smaller number of them examine the effects of vision on stability in the young population. Since the visual system is the primary source of environmental information and hypermetropia is a defect that can remain latent in young individuals, it was deemed valuable to delve into the relationship between balance and hypermetropia. Materials and Methods: Twenty patients with an average age of 24.50 ± 2.87 years participated in the study. Participants were instructed to stand upright on a stabilometric platform for 30-second intervals with eyes closed (OC), eyes open (OA), and with an induced hypermetropia of 1.25 D (OI); then, their vision was measured under these different conditions. Tests were conducted first in double-leg stance and then repeated in single-leg stance. For each visual condition, the center of pressure (COP) path, mean lateral oscillation speed, and mean anteroposterior oscillation speed were measured. The obtained values were averaged and compared using statistical data processing software. Results: Through statistical analysis, a statistically significant deterioration in stability was observed in OI compared to OA during single leg standing with little or no visual decline. A p-Value <0.05 was found for anteroposterior oscillation speed (p=0.012) and mean lateral oscillation speed (p=0.002), while COP path length had a p-Value very close to the threshold of significance at p=0.052. At the same time, no significant differences were detected during the tests in double support. Conclusions: This experimental study makes it possible to argue that, in young adults, there is a negative effect of hypermetropia on balance only in single-leg stance conditions. These results can be highly useful in various stages of patient management process: initially, they provide a better understanding of the balance-related issues during the patient's evaluation phase. Secondly, they can serve as an incentive to promote multidisciplinary collaborations between physiotherapists and vision professionals. Finally, during treatment, these results could be utilized for the development of specific balance exercises in a single support position to enhance the patient's stability.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/160983