The paper illustrates the history and the most significant artistic elements of the church of Saint-Etienne in Aosta. The material collected during the research derives both from original sources, and more specifically from documents kept in the Archive of the Chapter of the Cathedral and in the Church of Saint-Etienne, and from the limited bibliography available. Thanks to the analysis of these documents, I was able to reconstruct the life of the religious building and the previous uses of the area where it stands. I started from a chronological research in order to review the different layers that have followed one another over the centuries. I paid particular attention to the dual identity of the church: on the one hand, it is a place of artistic gathering, and on the other, it is a parish church and a meeting point for various personalities. The church originated on a Roman necropolis brought to light thanks to excavations conducted in the 18th century and more recently in 2000 and was then rebuilt in 1728. My research thoroughly analyses the artistic and stylistic characteristics of the high altar, the façade and the painting of the Madonna della Consolazione (the Madonna of the Consolation), stored inside the church. The latter undoubtedly refers to the canvas representing the same subject kept at the Turin Sanctuary of the Consolata. The façade, with a simple layout, features a multi-register pictorial decoration with a larger central scene depicting the martyrdom of Saint Stephen. The interior of the church is dominated by the two-storey Baroque high altar consecrated in 1670. To conclude, I conducted an in-depth investigation of the various painters who contributed to the artistic enrichment of the church over the centuries.
L’elaborato si occupa della storia e degli aspetti artistici più significativi della chiesa di Saint-Etienne di Aosta. Il materiale raccolto durante le ricerche deriva sia da fonti originali, principalmente documenti conservati presso l’Archivio del Capitolo della Cattedrale e della Chiesa di Saint-Etienne, sia dalla poca bibliografia presente. Grazie all’analisi di tali documenti ho potuto ricostruire la vita dell’edificio religioso e i precedenti usi dell’area dove questo sorge. Sono partita da una ricerca cronologica per ripercorrere le diverse stratificazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli. Ho dedicato una particolare attenzione alla doppia identità della chiesa: da un lato, luogo di raccolta a livello artistico, e dall’altro, chiesa parrocchiale di quartiere e punto di incontro di diverse personalità. La chiesa, ricostruita nel 1728, ha avuto origine su una necropoli romana portata alla luce grazie agli scavi condotti nel XVIII secolo e quelli più recenti del 2000. In particolare, la mia ricerca si dedica ad una approfondita analisi delle caratteristiche artistiche e stilistiche dell’altare maggiore, della facciata e del dipinto della Madonna della Consolazione, custodito all’interno della chiesa. Quest’ultimo fa sicuramente riferimento alla tela, dall’omonimo soggetto, conservata presso il Santuario Torinese della Consolata. La facciata, di semplice impostazione, presenta una decorazione pittorica su più registri con una scena centrale più ampia che narra il martirio di Santo Stefano. L’interno della chiesa è dominato dall’altare maggiore barocco, a due piani, consacrato nel 1670. In conclusione, ho condotto una accurata indagine sui diversi pittori che hanno contribuito all’arricchimento artistico della chiesa nel corso dei secoli.
La chiesa di Saint-Etienne – un edificio religioso del XVIII secolo nel centro della città di Aosta
BIELLER, FRANCESCA
2022/2023
Abstract
L’elaborato si occupa della storia e degli aspetti artistici più significativi della chiesa di Saint-Etienne di Aosta. Il materiale raccolto durante le ricerche deriva sia da fonti originali, principalmente documenti conservati presso l’Archivio del Capitolo della Cattedrale e della Chiesa di Saint-Etienne, sia dalla poca bibliografia presente. Grazie all’analisi di tali documenti ho potuto ricostruire la vita dell’edificio religioso e i precedenti usi dell’area dove questo sorge. Sono partita da una ricerca cronologica per ripercorrere le diverse stratificazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli. Ho dedicato una particolare attenzione alla doppia identità della chiesa: da un lato, luogo di raccolta a livello artistico, e dall’altro, chiesa parrocchiale di quartiere e punto di incontro di diverse personalità. La chiesa, ricostruita nel 1728, ha avuto origine su una necropoli romana portata alla luce grazie agli scavi condotti nel XVIII secolo e quelli più recenti del 2000. In particolare, la mia ricerca si dedica ad una approfondita analisi delle caratteristiche artistiche e stilistiche dell’altare maggiore, della facciata e del dipinto della Madonna della Consolazione, custodito all’interno della chiesa. Quest’ultimo fa sicuramente riferimento alla tela, dall’omonimo soggetto, conservata presso il Santuario Torinese della Consolata. La facciata, di semplice impostazione, presenta una decorazione pittorica su più registri con una scena centrale più ampia che narra il martirio di Santo Stefano. L’interno della chiesa è dominato dall’altare maggiore barocco, a due piani, consacrato nel 1670. In conclusione, ho condotto una accurata indagine sui diversi pittori che hanno contribuito all’arricchimento artistico della chiesa nel corso dei secoli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/160942