Le caratteristiche climatiche, geologiche e topografiche rendono il SIC IT1110030 ¿Oasi xerotermiche della Valle di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto¿ una vera e propria oasi di biodiversità mediterranea nel mezzo delle Alpi occidentali, ricca di specie mediterranee, specie endemiche e 23 specie di orchidee. Il sito conta inoltre 9 habitat, di cui 5 prioritari. Due in particolare compongono la maggioranza dei prato-pascoli: gli habitat 6210(*) e 6240*, rispettivamente ¿Formazioni erbose secche semi naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee¿ e ¿Formazioni erbose steppiche sub- pannoniche¿. L'abbandono delle utilizzazioni umane del SIC nel secondo dopoguerra, sommato alla suscettibilità delle praterie xerotermiche al cambio gestionale, ha portato all'invasione arboreo-arbustiva delle stesse, comportando una riduzione di superficie delle praterie xerotermiche e una riduzione della biodiversità intrinseca. Con l'attuazione del progetto LIFE12 NAT/IT/000818 XERO-GRAZING si è potuto recuperare parte di queste praterie tramite pascolamento di un gregge di pecore composto da 250 capi. L'analisi delle preferenze alimentari degli ovini è fondamentale per comprendere le variabili che condizionano maggiormente il prelievo di fitomassa e il comportamento delle pecore su tale tipologia di pascolo: gli ovini mostrano una preferenza significativa per le specie appartenenti al gruppo biologico dei graminoidi rispetto alle dicotiledoni emicriptofite, ma non per le camefite. Ciò potrebbe portare, col tempo, a un riequilibrio della composizione specifica delle praterie xerotermiche e a un arricchimento in dicotiledoni, in quanto la spiccata chiusura del cotico erboso dovuta alla capacità di accestimento dei graminoidi (componenti circa il 70% della copertura totale) non ne facilità la diffusione. Il prelievo delle singole specie vegetali, sintetizzato nel Browsing Ratio (BR), non è significamente condizionato (sia positivamente, sia negativamente), dall'abbondanza delle altre specie dominanti, evidenziando il comportamento prettamente pascolatore degli ovini. Tuttavia è evidente una certa attitudine alla selettività e in particolare una preferenza per le specie graminoidi, probabilmente legata a fattori morfologici e biologici. Per 11 specie su 18 il prelievo è condizionato in modo significativo dal carico animale (stimato mediante GPS applicati agli animali pascolatori), piuttosto che dall'abbondanza della specie stessa. Per altre 7 specie considerate, il prelievo non è risultato significativamente correlato a nessuna variabile, in quanto complessivamente rifiutate (BR% molto bassi). In conclusione si può affermare che il prelievo al pascolo degli ovini può essere controllato regolando il carico animale. In questo modo sarà possibile ottimizzare la conduzione degli ovini, assicurandosi che il gregge segua nel dettaglio le indicazioni fornite dal piano di gestione del progetto LIFE e che ogni zona del SIC interessata dagli interventi di recupero possa godere degli effetti conservativi e migliorativi del pascolamento degli ovini. Sarà dunque d'importanza focale continuare il monitoraggio delle cenosi vegetali e del prelievo sul pascolo in modo da aggiornare in maniera più opportuna le linee guida di gestione.
Effetti e gestione del pascolamento ovino nelle praterie xeriche del SIC IT1110030 ¿Oasi xerotermiche della Valle di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto¿
TROGOLO, GABRIEL
2014/2015
Abstract
Le caratteristiche climatiche, geologiche e topografiche rendono il SIC IT1110030 ¿Oasi xerotermiche della Valle di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto¿ una vera e propria oasi di biodiversità mediterranea nel mezzo delle Alpi occidentali, ricca di specie mediterranee, specie endemiche e 23 specie di orchidee. Il sito conta inoltre 9 habitat, di cui 5 prioritari. Due in particolare compongono la maggioranza dei prato-pascoli: gli habitat 6210(*) e 6240*, rispettivamente ¿Formazioni erbose secche semi naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee¿ e ¿Formazioni erbose steppiche sub- pannoniche¿. L'abbandono delle utilizzazioni umane del SIC nel secondo dopoguerra, sommato alla suscettibilità delle praterie xerotermiche al cambio gestionale, ha portato all'invasione arboreo-arbustiva delle stesse, comportando una riduzione di superficie delle praterie xerotermiche e una riduzione della biodiversità intrinseca. Con l'attuazione del progetto LIFE12 NAT/IT/000818 XERO-GRAZING si è potuto recuperare parte di queste praterie tramite pascolamento di un gregge di pecore composto da 250 capi. L'analisi delle preferenze alimentari degli ovini è fondamentale per comprendere le variabili che condizionano maggiormente il prelievo di fitomassa e il comportamento delle pecore su tale tipologia di pascolo: gli ovini mostrano una preferenza significativa per le specie appartenenti al gruppo biologico dei graminoidi rispetto alle dicotiledoni emicriptofite, ma non per le camefite. Ciò potrebbe portare, col tempo, a un riequilibrio della composizione specifica delle praterie xerotermiche e a un arricchimento in dicotiledoni, in quanto la spiccata chiusura del cotico erboso dovuta alla capacità di accestimento dei graminoidi (componenti circa il 70% della copertura totale) non ne facilità la diffusione. Il prelievo delle singole specie vegetali, sintetizzato nel Browsing Ratio (BR), non è significamente condizionato (sia positivamente, sia negativamente), dall'abbondanza delle altre specie dominanti, evidenziando il comportamento prettamente pascolatore degli ovini. Tuttavia è evidente una certa attitudine alla selettività e in particolare una preferenza per le specie graminoidi, probabilmente legata a fattori morfologici e biologici. Per 11 specie su 18 il prelievo è condizionato in modo significativo dal carico animale (stimato mediante GPS applicati agli animali pascolatori), piuttosto che dall'abbondanza della specie stessa. Per altre 7 specie considerate, il prelievo non è risultato significativamente correlato a nessuna variabile, in quanto complessivamente rifiutate (BR% molto bassi). In conclusione si può affermare che il prelievo al pascolo degli ovini può essere controllato regolando il carico animale. In questo modo sarà possibile ottimizzare la conduzione degli ovini, assicurandosi che il gregge segua nel dettaglio le indicazioni fornite dal piano di gestione del progetto LIFE e che ogni zona del SIC interessata dagli interventi di recupero possa godere degli effetti conservativi e migliorativi del pascolamento degli ovini. Sarà dunque d'importanza focale continuare il monitoraggio delle cenosi vegetali e del prelievo sul pascolo in modo da aggiornare in maniera più opportuna le linee guida di gestione.File | Dimensione | Formato | |
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