Nell’immaginario comune la criosfera è spesso considerata un habitat inospitale e privo di vita. Tuttavia, recenti studi hanno constatato quanto il manto nevoso sia, invece, un ambiente dinamico e ricco di biodiversità. Gli organismi che lo abitano sono altamente specializzati per sopravvivere costantemente alle basse temperature e alle condizioni estreme dei ghiacciai bianchi, ghiacciai neri e rock glaciers. Questi ultimi sono classificati all’interno del Codice 8340, noto come “Ghiacciai permanenti”, un habitat vulnerabile protetto dalla Comunità Europea tramite Rete Natura 2000. In questo elaborato verrà fornita una visione generale delle principali forme di vita che si possono trovare in un contesto nevoso, tra cui alghe, funghi, batteri e invertebrati. Inoltre, verranno presi in esame alcuni casi studio che riguardano diversi aspetti degli ambienti glaciali e della biodiversità che li caratterizza. Verrà presentato lo studio di Lutz et al. (2014 e 2016), che analizza le riduzioni dell’albedo superficiale del manto nevoso in relazione alle proliferazioni algali. Queste fioriture accelerano i processi di fusione dei ghiacciai, aggravando una situazione già critica di per sé. Successivamente, nel lavoro di Hotaling et al. (2022), verranno illustrate le variazioni temporali di alghe, funghi e batteri all’interno del manto nevoso. Si è visto come nel corso delle stagioni ci siano variazioni nella composizione microbica, trovando il picco dell’attività biotica verso fine estate. Lo studio di Bernasconi et al. (2022) offrirà una panoramica sulla distribuzione delle specie in aree con diverse età di deglaciazione, evidenziando come la copertura vegetazionale e la biodiversità aumentino con la distanza dal ghiacciaio. Infine, lo studio di Cauvy-Fraunié et Dangles (2019) esaminerà gli effetti, positivi e negativi, del progressivo ritiro glaciale sulla biodiversità a scala mondiale. L'analisi della biodiversità nei ghiacciai e nel manto nevoso rivela l'importanza ecologica di questi ecosistemi unici e ancora poco conosciuti. I risultati evidenziano come l’ambiente nivale sia un habitat diversificato e ricco di attività biotica. I cambiamenti climatici in atto porteranno inevitabilmente alla scomparsa di numerose specie che trovano il proprio optimum fisiologico negli ambienti glaciali. Una consapevolezza collettiva e misure di protezione più rigorose potrebbero contribuire alla salvaguardia di questi ambienti vulnerabili e della diversità ad essi associata. Diversamente, si rischia di perdere per sempre traccia dell’attività biotica.
Analisi della biodiversità nei ghiacciai e nel manto nevoso
CATTANEO, GUGLIELMO MARIA
2022/2023
Abstract
Nell’immaginario comune la criosfera è spesso considerata un habitat inospitale e privo di vita. Tuttavia, recenti studi hanno constatato quanto il manto nevoso sia, invece, un ambiente dinamico e ricco di biodiversità. Gli organismi che lo abitano sono altamente specializzati per sopravvivere costantemente alle basse temperature e alle condizioni estreme dei ghiacciai bianchi, ghiacciai neri e rock glaciers. Questi ultimi sono classificati all’interno del Codice 8340, noto come “Ghiacciai permanenti”, un habitat vulnerabile protetto dalla Comunità Europea tramite Rete Natura 2000. In questo elaborato verrà fornita una visione generale delle principali forme di vita che si possono trovare in un contesto nevoso, tra cui alghe, funghi, batteri e invertebrati. Inoltre, verranno presi in esame alcuni casi studio che riguardano diversi aspetti degli ambienti glaciali e della biodiversità che li caratterizza. Verrà presentato lo studio di Lutz et al. (2014 e 2016), che analizza le riduzioni dell’albedo superficiale del manto nevoso in relazione alle proliferazioni algali. Queste fioriture accelerano i processi di fusione dei ghiacciai, aggravando una situazione già critica di per sé. Successivamente, nel lavoro di Hotaling et al. (2022), verranno illustrate le variazioni temporali di alghe, funghi e batteri all’interno del manto nevoso. Si è visto come nel corso delle stagioni ci siano variazioni nella composizione microbica, trovando il picco dell’attività biotica verso fine estate. Lo studio di Bernasconi et al. (2022) offrirà una panoramica sulla distribuzione delle specie in aree con diverse età di deglaciazione, evidenziando come la copertura vegetazionale e la biodiversità aumentino con la distanza dal ghiacciaio. Infine, lo studio di Cauvy-Fraunié et Dangles (2019) esaminerà gli effetti, positivi e negativi, del progressivo ritiro glaciale sulla biodiversità a scala mondiale. L'analisi della biodiversità nei ghiacciai e nel manto nevoso rivela l'importanza ecologica di questi ecosistemi unici e ancora poco conosciuti. I risultati evidenziano come l’ambiente nivale sia un habitat diversificato e ricco di attività biotica. I cambiamenti climatici in atto porteranno inevitabilmente alla scomparsa di numerose specie che trovano il proprio optimum fisiologico negli ambienti glaciali. Una consapevolezza collettiva e misure di protezione più rigorose potrebbero contribuire alla salvaguardia di questi ambienti vulnerabili e della diversità ad essi associata. Diversamente, si rischia di perdere per sempre traccia dell’attività biotica.File | Dimensione | Formato | |
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