The subject of the thesis is an analysis of ancient paintings by Pompeo Batoni, the subject of the first productions of the artist from Lucca once he arrived in Rome and then a constant in mature works. It is possible to find a large number of works on mythological and historical subjects, with elements deriving from ancient art. Batoni used as models ancient Roman works, which he had had the opportunity to study thoroughly during his early years in Rome dedicated copying drawings, but also ancient literary sources. In its entirety, antiquity was a great source of inspiration for the artist, from it he draws the subjects and composition of his works. The main works of reference were the following: the Elogio di Pompeo Batoni Onofrio Boni (1787) documenting the life of the artist and his most important clients; the catalogue of the exhibition Pompeo Batoni (1708-1787), L’Europa delle corti e il Grand Tour (2009), curated by Liliana Barroero and Fernando Mazzocca, for the analysis of the style of Batoni and his Roman commissions; Pompeo Batoni: a complete catalogue of his paintings by Edgar Peters Bowron (2016) for the catalogue of works; finally the documents of the International Convention Intorno a Batoni (2009). The thesis is divided into two chapters. In the first, based mainly on the Elogio di Pompeo Batoni by Onofrio Boni (1787) and on the bibliography, I retraced the biography of the artist: the first years in Lucca, where he found the support of several patrons such as Alessandro Guinigi, the transfer to Rome, his first works for several patrons such as Count Forte Gabrielli Valletta of Gubbio, his entry into the Roman art market thanks to works on mythological and historical subjects, and his predilection for the portrait genre. The most important characteristics of the manner of Batoni and his teachers are then analyzed. Thanks to the correspondence of Pompeo Batoni’s letters sent to Andrea Gerini, I was able to deepen the artist’s ideas on painting, on his relationship with models and on the interpretation of subjects. The second chapter focuses on the listing of drawings of ancient works made by the artist commissioned by Richard Topham, and works of mythological and historical subjects.
Oggetto della tesi è un’analisi dell’antico nella pittura di Pompeo Batoni, soggetto delle prime produzioni dell’artista lucchese una volta arrivato a Roma e successivamente una costante nelle opere mature. È possibile infatti riscontrare un grande numero di opere a soggetto mitologico e storico, con elementi derivanti dall’arte antica. Batoni utilizzò come modelli opere antiche romane, che aveva avuto la possibilità di studiare a fondo durante i suoi primi anni a Roma dedicati ai disegni di copia, ma anche fonti letterarie antiche. L’antico nella sua interezza fu fonte di ispirazione per l’artista, da esso egli trae i soggetti e la composizione delle sue opere. I principali studi di riferimento sono stati i seguenti: l’Elogio di Pompeo Batoni Onofrio Boni (1787) che documenta la vita dell’artista e i suoi committenti più importanti; il catalogo della mostra Pompeo Batoni (1708-1787), L'Europa delle corti e il Grand Tour (2009), a cura di Liliana Barroero e Fernando Mazzocca, per l’analisi dello stile di Batoni e delle sue committenze romane; Pompeo Batoni: a complete catalogue of his paintings di Edgar Peters Bowron (2016) per il catalogo delle opere; infine gli Atti del Convegno internazionale Intorno a Batoni (2009). La tesi è suddivisa in due capitoli. Nel primo, basandomi principalmente sull’Elogio di Pompeo Batoni di Onofrio Boni (1787) e sulla bibliografia, ho ripercorso la biografia dell’artista: i primi anni a Lucca, dove trovò il supporto di diversi committenti come Alessandro Guinigi, il trasferimento a Roma, le sue prime opere per diversi mecenati come il conte Forte Gabrielli Valletta di Gubbio, il suo ingresso nel mercato artistico romano grazie alle opere a soggetto mitologico e storico, infine la sua predilezione per il genere del ritratto. Sono poi analizzate le caratteristiche più importanti della maniera di Batoni e i suoi maestri. Grazie al carteggio delle lettere di Pompeo Batoni inviate ad Andrea Gerini, ho potuto approfondire le idee dell’artista sulla pittura, sul suo rapporto con i modelli e sull’interpretazione dei soggetti. Il secondo capitolo è incentrato sulla schedatura dei disegni di opere antiche realizzati dall'artista su committenza di Richard Topham, e delle opere di soggetto mitologico e storico.
Pompeo Batoni e l’antico. Disegni di copia e dipinti di soggetto mitologico e storico
LORUSSO, IRENE
2022/2023
Abstract
Oggetto della tesi è un’analisi dell’antico nella pittura di Pompeo Batoni, soggetto delle prime produzioni dell’artista lucchese una volta arrivato a Roma e successivamente una costante nelle opere mature. È possibile infatti riscontrare un grande numero di opere a soggetto mitologico e storico, con elementi derivanti dall’arte antica. Batoni utilizzò come modelli opere antiche romane, che aveva avuto la possibilità di studiare a fondo durante i suoi primi anni a Roma dedicati ai disegni di copia, ma anche fonti letterarie antiche. L’antico nella sua interezza fu fonte di ispirazione per l’artista, da esso egli trae i soggetti e la composizione delle sue opere. I principali studi di riferimento sono stati i seguenti: l’Elogio di Pompeo Batoni Onofrio Boni (1787) che documenta la vita dell’artista e i suoi committenti più importanti; il catalogo della mostra Pompeo Batoni (1708-1787), L'Europa delle corti e il Grand Tour (2009), a cura di Liliana Barroero e Fernando Mazzocca, per l’analisi dello stile di Batoni e delle sue committenze romane; Pompeo Batoni: a complete catalogue of his paintings di Edgar Peters Bowron (2016) per il catalogo delle opere; infine gli Atti del Convegno internazionale Intorno a Batoni (2009). La tesi è suddivisa in due capitoli. Nel primo, basandomi principalmente sull’Elogio di Pompeo Batoni di Onofrio Boni (1787) e sulla bibliografia, ho ripercorso la biografia dell’artista: i primi anni a Lucca, dove trovò il supporto di diversi committenti come Alessandro Guinigi, il trasferimento a Roma, le sue prime opere per diversi mecenati come il conte Forte Gabrielli Valletta di Gubbio, il suo ingresso nel mercato artistico romano grazie alle opere a soggetto mitologico e storico, infine la sua predilezione per il genere del ritratto. Sono poi analizzate le caratteristiche più importanti della maniera di Batoni e i suoi maestri. Grazie al carteggio delle lettere di Pompeo Batoni inviate ad Andrea Gerini, ho potuto approfondire le idee dell’artista sulla pittura, sul suo rapporto con i modelli e sull’interpretazione dei soggetti. Il secondo capitolo è incentrato sulla schedatura dei disegni di opere antiche realizzati dall'artista su committenza di Richard Topham, e delle opere di soggetto mitologico e storico.File | Dimensione | Formato | |
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