La negligenza spaziale unilaterale, o neglect, è una sindrome neuropsicologica tipicamente causata da lesioni situate nell’emisfero cerebrale destro, i quali sintomi sono la mancata risposta a stimoli presentati nel campo visivo controlesionale e l’incapacità di orientarsi e predisporre azioni verso sinistra (Vallar & Calzolari, 2018). I pazienti con neglect sono meno indipendenti in varie attività quotidiane rispetto ai pazienti che non soffrono di tale disturbo. Pertanto, la ricerca dedicata al neglect si concentra profondamente sulla valutazione della sindrome e sulla riabilitazione. Quest’ultima comprende una notevole quantità di metodi riabilitativi: si può agire sul soggetto attraverso una serie di stimolazioni nervose e optocinetiche oppure tramite degli allenamenti posti all’attivazione degli arti o del proprio sistema di attenzione spaziale. Gli approcci comportamentali, focalizzati sullo sviluppo di strategie per facilitare l'orientamento dell'attenzione verso il lato controlesionale dello spazio, possono essere classificati in trattamenti top-down e bottom-up: i primi coinvolgono una partecipazione attiva e consapevole del paziente nel riacquistare la capacità di prestare attenzione ed esplorare lo spazio trascurato; i secondi coinvolgono una manipolazione asimmetrica degli input sensoriali, senza richiedere il contributo cognitivo dei pazienti (Zigiotto et al., 2021). I metodi bottom-up superano le limitazioni dei metodi top-down poiché si basano sul rinforzo dell'attenzione automatica: tra questi è ben noto l’Adattamento Prismatico (PA), durante il quale i pazienti indossano occhiali con lenti prismatiche che spostano il campo visivo orizzontalmente, verso il lato ipsilesionale dello spazio, per poi eseguire ripetutamente compiti visuo-motori che di solito durano pochi minuti. Le sessioni ripetute di PA possono consolidare un'attivazione neurale all’interno delle reti di attenzione ventrale e dorsale che sono compromesse o disfunzionali specialmente nei pazienti con neglect. Sono stati documentati benefici che durano mesi o addirittura anni dopo il trattamento, con effetti positivi su abilità visuo-spaziali, equilibrio posturale, funzioni motorie e attività quotidiane (Vilimovsky et al., 2021).

La riabilitazione nella negligenza spaziale unilaterale: l'adattamento prismatico e le sue applicazioni

PECORARO, MASSIMO
2023/2024

Abstract

La negligenza spaziale unilaterale, o neglect, è una sindrome neuropsicologica tipicamente causata da lesioni situate nell’emisfero cerebrale destro, i quali sintomi sono la mancata risposta a stimoli presentati nel campo visivo controlesionale e l’incapacità di orientarsi e predisporre azioni verso sinistra (Vallar & Calzolari, 2018). I pazienti con neglect sono meno indipendenti in varie attività quotidiane rispetto ai pazienti che non soffrono di tale disturbo. Pertanto, la ricerca dedicata al neglect si concentra profondamente sulla valutazione della sindrome e sulla riabilitazione. Quest’ultima comprende una notevole quantità di metodi riabilitativi: si può agire sul soggetto attraverso una serie di stimolazioni nervose e optocinetiche oppure tramite degli allenamenti posti all’attivazione degli arti o del proprio sistema di attenzione spaziale. Gli approcci comportamentali, focalizzati sullo sviluppo di strategie per facilitare l'orientamento dell'attenzione verso il lato controlesionale dello spazio, possono essere classificati in trattamenti top-down e bottom-up: i primi coinvolgono una partecipazione attiva e consapevole del paziente nel riacquistare la capacità di prestare attenzione ed esplorare lo spazio trascurato; i secondi coinvolgono una manipolazione asimmetrica degli input sensoriali, senza richiedere il contributo cognitivo dei pazienti (Zigiotto et al., 2021). I metodi bottom-up superano le limitazioni dei metodi top-down poiché si basano sul rinforzo dell'attenzione automatica: tra questi è ben noto l’Adattamento Prismatico (PA), durante il quale i pazienti indossano occhiali con lenti prismatiche che spostano il campo visivo orizzontalmente, verso il lato ipsilesionale dello spazio, per poi eseguire ripetutamente compiti visuo-motori che di solito durano pochi minuti. Le sessioni ripetute di PA possono consolidare un'attivazione neurale all’interno delle reti di attenzione ventrale e dorsale che sono compromesse o disfunzionali specialmente nei pazienti con neglect. Sono stati documentati benefici che durano mesi o addirittura anni dopo il trattamento, con effetti positivi su abilità visuo-spaziali, equilibrio posturale, funzioni motorie e attività quotidiane (Vilimovsky et al., 2021).
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