Il tema di questa tesi è la nozione di forma di vita nelle Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein. Il primo capitolo passa in rassegna le varie accezioni della nozione presa in esame, che dipende dal contesto nella quale essa appare nelle Ricerche: la forma di vita come attività della vita, ossia come insieme di pratiche e attività umane; la forma di vita come accordo tra esseri umani, un accordo che riguarda le definizioni e la capacità di seguire una regola; la forma di vita come dato, non empirico o fondativo, ma simile a una cornice all’interno della quale vengono condotte le attività umane. Nel secondo capitolo verranno brevemente considerate alcune possibili interpretazioni della nozione di forma di vita, focalizzando l’attenzione in particolar modo sull’idea che le forme di vita abbiano al tempo stesso un carattere naturale e un carattere culturale. Tra queste interpretazioni, quella proposta da Stanley Cavell offre una visione naturalistica della forma di vita come insieme di convenzioni che, benché abbiano una natura storica e culturale, spiegano la condotta e i sentimenti che gli esseri umani condividono e perciò posseggono un carattere radicalmente naturale. Nel terzo e ultimo capitolo viene discussa l’interpretazione delle forme di vita fornita da Sandra Laugier in riferimento a Wittgenstein e a Cavell, a partire dall’analisi dell’elemento naturale e soggettivo della voce. La voce appartiene in egual misura a tutti gli uomini e ha una pretesa universalizzante che permette di creare o modificare le forme di vita. La voce appartiene al dominio culturale della forma di vita ma, essendo un elemento biologico, anche al suo dominio naturale. La voce, per Laugier, è quell’elemento che consente di connettere i due aspetti.
Convenzionale e naturale: la nozione di forma di vita in Ludwig Wittgenstein e Stanley Cavell
TINTO, SOFIA ROSA
2022/2023
Abstract
Il tema di questa tesi è la nozione di forma di vita nelle Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein. Il primo capitolo passa in rassegna le varie accezioni della nozione presa in esame, che dipende dal contesto nella quale essa appare nelle Ricerche: la forma di vita come attività della vita, ossia come insieme di pratiche e attività umane; la forma di vita come accordo tra esseri umani, un accordo che riguarda le definizioni e la capacità di seguire una regola; la forma di vita come dato, non empirico o fondativo, ma simile a una cornice all’interno della quale vengono condotte le attività umane. Nel secondo capitolo verranno brevemente considerate alcune possibili interpretazioni della nozione di forma di vita, focalizzando l’attenzione in particolar modo sull’idea che le forme di vita abbiano al tempo stesso un carattere naturale e un carattere culturale. Tra queste interpretazioni, quella proposta da Stanley Cavell offre una visione naturalistica della forma di vita come insieme di convenzioni che, benché abbiano una natura storica e culturale, spiegano la condotta e i sentimenti che gli esseri umani condividono e perciò posseggono un carattere radicalmente naturale. Nel terzo e ultimo capitolo viene discussa l’interpretazione delle forme di vita fornita da Sandra Laugier in riferimento a Wittgenstein e a Cavell, a partire dall’analisi dell’elemento naturale e soggettivo della voce. La voce appartiene in egual misura a tutti gli uomini e ha una pretesa universalizzante che permette di creare o modificare le forme di vita. La voce appartiene al dominio culturale della forma di vita ma, essendo un elemento biologico, anche al suo dominio naturale. La voce, per Laugier, è quell’elemento che consente di connettere i due aspetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/160460