Il seguente elaborato vuole esaminare dal punto di vista sistemico- relazionale la possibilità che il bambino adottato ha di instaurare una relazione positiva con i nuovi genitori e costruire con loro nuovi significati familiari. I protagonisti del percorso adottivo sono privi di legami biologici e portano all'interno della nuova relazione storie di vita differenti, spesso caratterizzate da vissuti dolorosi. Vengono così a crearsi, all'interno della famiglia, delle perturbazioni che ne mettono in crisi la stabilità. Per ricreare nuovamente una condizione di equilibrio, dovrà avvenire tra le due parti un confronto relazionale. In tal modo, verranno ricostruite le trame della famiglia e co-costruiti nuovi giochi semantici, condivisi da tutti i membri. Un valido percorso adottivo ha come obiettivo primario la costruzione di un senso di sé stabile e sicuro e l'elaborazione del senso di abbandono sperimentato, elementi che risultano essere le difficoltà più grandi per una persona adottata. Il superamento del dolore e la definizione dell'identità sono strettamente legate al confronto con le origini: l'individuo deve poter esplorare la propria storia e il proprio passato e riconoscere la sua appartenenza al nucleo familiare naturale. I genitori adottivi hanno il compito di essere empatici con il bambino, capaci di rispecchiarlo nel suo dolore per l'abbandono e di spiegargli perché i genitori biologici non siano stati in grado di crescerlo. Essi devono confrontarsi con il trauma subito dal figlio e con le immagini dei genitori naturali che ne sono state protagonisti, e trasformare, attraverso la narrazione, la storia avversa del bambino in informazioni favorevoli per la sua crescita psicologica. L'adozione implica un reciproco riconoscersi genitori e figli nella costruzione di una comune appartenenza familiare e di nuovi significati familiari a partire dalla valorizzazione delle differenze.

Significati familiari e adozione

SCARAMPI, CHIARA
2009/2010

Abstract

Il seguente elaborato vuole esaminare dal punto di vista sistemico- relazionale la possibilità che il bambino adottato ha di instaurare una relazione positiva con i nuovi genitori e costruire con loro nuovi significati familiari. I protagonisti del percorso adottivo sono privi di legami biologici e portano all'interno della nuova relazione storie di vita differenti, spesso caratterizzate da vissuti dolorosi. Vengono così a crearsi, all'interno della famiglia, delle perturbazioni che ne mettono in crisi la stabilità. Per ricreare nuovamente una condizione di equilibrio, dovrà avvenire tra le due parti un confronto relazionale. In tal modo, verranno ricostruite le trame della famiglia e co-costruiti nuovi giochi semantici, condivisi da tutti i membri. Un valido percorso adottivo ha come obiettivo primario la costruzione di un senso di sé stabile e sicuro e l'elaborazione del senso di abbandono sperimentato, elementi che risultano essere le difficoltà più grandi per una persona adottata. Il superamento del dolore e la definizione dell'identità sono strettamente legate al confronto con le origini: l'individuo deve poter esplorare la propria storia e il proprio passato e riconoscere la sua appartenenza al nucleo familiare naturale. I genitori adottivi hanno il compito di essere empatici con il bambino, capaci di rispecchiarlo nel suo dolore per l'abbandono e di spiegargli perché i genitori biologici non siano stati in grado di crescerlo. Essi devono confrontarsi con il trauma subito dal figlio e con le immagini dei genitori naturali che ne sono state protagonisti, e trasformare, attraverso la narrazione, la storia avversa del bambino in informazioni favorevoli per la sua crescita psicologica. L'adozione implica un reciproco riconoscersi genitori e figli nella costruzione di una comune appartenenza familiare e di nuovi significati familiari a partire dalla valorizzazione delle differenze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/16041