Il presente studio trae origine dal cantiere pilota realizzato nell'estate 2009 presso la Sala dell'Autunno di Palazzo Rosso a Genova. Le diverse operazioni dell'intervento si sono concentrate in un'area particolarmente significativa della sala: l'angolo sud-ovest, comprendente le lunette con le raffigurazioni del Centauro e della Baccante, lo spicchio di volta tra queste compreso e le sottostanti pareti fino a livello del pavimento. Alla luce dei risultati delle indagini ed in seguito alle riflessioni emerse durante l'intervento sull'opera, è stato possibile sviluppare alcune considerazioni in merito al restauro che ha interessato il palazzo negli anni Cinquanta; intervento che, come evidenziato dalla letteratura critica, fu, già all'epoca, al centro di diverse polemiche. Al fine di comprendere pienamente le scelte compiute durante tale campagna di lavori, è stata ricercata, negli archivi della Soprintendenza e del Comune di Genova, la documentazione storica relativa alle operazioni di restauro. Si è ritenuto indispensabile analizzare non solo tale, seppur esigua, documentazione ma anche le diverse posizioni assunte da chi partecipò al dibattito successivo all'intervento. All'interno della campagna di documentazione e analisi scientifiche, preliminare l'intervento vero e proprio, sono inoltre emerse numerose informazioni circa la tecnica esecutiva utilizzata per la realizzazione dei dipinti della Sala dell'Autunno: l'analisi di tali dati non può prescindere dal confronto critico con le ricette riportate dalle fonti storiche. Lo studio dei materiali e delle tecnica esecutiva impiegati a Palazzo Rosso è stato inoltre arricchito da alcuni recenti studi relativi ai locali siti di produzione delle materie prime e dal confronto con i risultati dei restauri effettuati su altri cicli di affreschi dallo stesso artista. L'analisi sinergica della informazioni storico-artistiche, scientifiche e tecnico esecutive ha quindi permesso di delineare con maggiore chiarezza il contesto artistico e operativo in cui operarono Domenico Piola e i collaboratori durante la realizzazione dell'apparato decorativo della Sala dell'Autunno. Saranno inoltre analizzate criticamente le scelte operative effettuate nella fase di pulitura dell'attuale cantiere pilota, con un approfondimento relativo al processo di formazione dei composti cuproammoniacali. La costante attenzione al progresso delle conoscenze scientifiche e delle loro applicazioni nel campo del restauro, necessaria per affrontare con la necessaria preparazione le scelte imposte nell'ambito di un intervento, ha suggerito di concentrasi su alcune possibili alternative all'uso dei prodotti convenzionali nelle diverse fase operative: in particolare è stato analizzato l'ambito della biologia applicata alla conservazione dei beni culturali. Le fasi dell'intervento cui si è scelto di fare riferimento sono quelle della pulitura e del consolidamento. Nel primo caso è stato affrontato l'ampio campo degli enzimi, analizzando casi di applicazioni e possibilità di futuri sviluppi nell'uso di queste proteine. In riferimento al bioconsolidamento, è stato invece effettuato uno studio sullo stato dell'arte delle diverse sperimentazioni, alcune tutt'ora in atto, relative all'impiego di diverse molecole organiche nelle operazioni di consolidamento.

L'apparato decorativo della Sala dell'Autunno di Palazzo Rosso a Genova. Studio della tecnica esecutiva e proposta d'intervento sui dipinti murali

SCARCELLA, ARIANNA VALENTINA
2009/2010

Abstract

Il presente studio trae origine dal cantiere pilota realizzato nell'estate 2009 presso la Sala dell'Autunno di Palazzo Rosso a Genova. Le diverse operazioni dell'intervento si sono concentrate in un'area particolarmente significativa della sala: l'angolo sud-ovest, comprendente le lunette con le raffigurazioni del Centauro e della Baccante, lo spicchio di volta tra queste compreso e le sottostanti pareti fino a livello del pavimento. Alla luce dei risultati delle indagini ed in seguito alle riflessioni emerse durante l'intervento sull'opera, è stato possibile sviluppare alcune considerazioni in merito al restauro che ha interessato il palazzo negli anni Cinquanta; intervento che, come evidenziato dalla letteratura critica, fu, già all'epoca, al centro di diverse polemiche. Al fine di comprendere pienamente le scelte compiute durante tale campagna di lavori, è stata ricercata, negli archivi della Soprintendenza e del Comune di Genova, la documentazione storica relativa alle operazioni di restauro. Si è ritenuto indispensabile analizzare non solo tale, seppur esigua, documentazione ma anche le diverse posizioni assunte da chi partecipò al dibattito successivo all'intervento. All'interno della campagna di documentazione e analisi scientifiche, preliminare l'intervento vero e proprio, sono inoltre emerse numerose informazioni circa la tecnica esecutiva utilizzata per la realizzazione dei dipinti della Sala dell'Autunno: l'analisi di tali dati non può prescindere dal confronto critico con le ricette riportate dalle fonti storiche. Lo studio dei materiali e delle tecnica esecutiva impiegati a Palazzo Rosso è stato inoltre arricchito da alcuni recenti studi relativi ai locali siti di produzione delle materie prime e dal confronto con i risultati dei restauri effettuati su altri cicli di affreschi dallo stesso artista. L'analisi sinergica della informazioni storico-artistiche, scientifiche e tecnico esecutive ha quindi permesso di delineare con maggiore chiarezza il contesto artistico e operativo in cui operarono Domenico Piola e i collaboratori durante la realizzazione dell'apparato decorativo della Sala dell'Autunno. Saranno inoltre analizzate criticamente le scelte operative effettuate nella fase di pulitura dell'attuale cantiere pilota, con un approfondimento relativo al processo di formazione dei composti cuproammoniacali. La costante attenzione al progresso delle conoscenze scientifiche e delle loro applicazioni nel campo del restauro, necessaria per affrontare con la necessaria preparazione le scelte imposte nell'ambito di un intervento, ha suggerito di concentrasi su alcune possibili alternative all'uso dei prodotti convenzionali nelle diverse fase operative: in particolare è stato analizzato l'ambito della biologia applicata alla conservazione dei beni culturali. Le fasi dell'intervento cui si è scelto di fare riferimento sono quelle della pulitura e del consolidamento. Nel primo caso è stato affrontato l'ampio campo degli enzimi, analizzando casi di applicazioni e possibilità di futuri sviluppi nell'uso di queste proteine. In riferimento al bioconsolidamento, è stato invece effettuato uno studio sullo stato dell'arte delle diverse sperimentazioni, alcune tutt'ora in atto, relative all'impiego di diverse molecole organiche nelle operazioni di consolidamento.
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