Lo scopo di questa tesi è mostrare come la fenomenologia husserliana presenti punti di contatto con l'intuizionismo matematico. Ciò è possibile dopo aver separato dalla filosofia della matematica husserliana la vera e propria fenomenologia, alla luce della distinzione tra dottrina della scienza (Wissenschaftslehre) e teoria della conoscenza (Erkenntnistheorie). Il compito della fenomenologia è l'elaborazione di quest'ultima, e per svolgerlo deve riferirsi solo a ciò che è dato originariamente nella pura immanenza della coscienza, come è mostrato dalle successive specificazioni del metodologiche che accompagnano la svolta trascendentale di Husserl. A questo proposito è centrale la questione della legittimità del principio del terzo escluso al di fuori dell'ambito ristretto della logica, esplicitamente negata dall'intuizionismo, trattata ambiguamente da Husserl, soprattutto in "Logica formale e trascendentale". Nel lavoro si prendono in considerazione anche Oskar Becker e Hermann Weyl, autori che hanno sostenuto l'intuizionismo di Brouwer a partire dalla fenomenologia. Di questi autori si considerano, rispettivamente, l'interpretazione fenomenologica dell'infinito e la distinzione del continuo intuitivo da quello matematico, come alternativa all'ipotesi di Cantor. In conclusione si evidenziano due temi della fenomenologia, ovvero la teoria del significato e la variazione eidetica, che permettono di elaborare una fenomenologia della matematica.
Fenomenologia e intuizionismo matematico
COLLARO, ALBERTO
2014/2015
Abstract
Lo scopo di questa tesi è mostrare come la fenomenologia husserliana presenti punti di contatto con l'intuizionismo matematico. Ciò è possibile dopo aver separato dalla filosofia della matematica husserliana la vera e propria fenomenologia, alla luce della distinzione tra dottrina della scienza (Wissenschaftslehre) e teoria della conoscenza (Erkenntnistheorie). Il compito della fenomenologia è l'elaborazione di quest'ultima, e per svolgerlo deve riferirsi solo a ciò che è dato originariamente nella pura immanenza della coscienza, come è mostrato dalle successive specificazioni del metodologiche che accompagnano la svolta trascendentale di Husserl. A questo proposito è centrale la questione della legittimità del principio del terzo escluso al di fuori dell'ambito ristretto della logica, esplicitamente negata dall'intuizionismo, trattata ambiguamente da Husserl, soprattutto in "Logica formale e trascendentale". Nel lavoro si prendono in considerazione anche Oskar Becker e Hermann Weyl, autori che hanno sostenuto l'intuizionismo di Brouwer a partire dalla fenomenologia. Di questi autori si considerano, rispettivamente, l'interpretazione fenomenologica dell'infinito e la distinzione del continuo intuitivo da quello matematico, come alternativa all'ipotesi di Cantor. In conclusione si evidenziano due temi della fenomenologia, ovvero la teoria del significato e la variazione eidetica, che permettono di elaborare una fenomenologia della matematica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/160313